QUALI INTEGRAZIONI SERVONO AGLI ANZIANI?
Le evidenze scientifiche dimostrano che gli anziani hanno bisogno di un maggior apporto di proteine con la dieta al fine di mantenere lo stato di salute, promuovere il recupero dalla malattia e preservare la funzionalità fisica. E’ noto da tempo che il trofismo muscolare è strettamente legato all’apporto di proteine, per le loro capacità di esercitare precisi “effetti “
L’anabolismo muscolare nell’anziano, a parità di proteine introdotte, è ormai dimostrato dipendere:
- dalla combinazione delle proteine alimentari con altri nutrienti (soprattutto glucidi/carboidrati) nel medesimo pasto;
- dal momento di consumo delle proteine in relazione alla attività motoria / sportiva o alla seduta di riabilitazione;
- dalla loro composizione amminoacidica ( qualità proteica);
- dalla rapidità di assorbimento dalle proteine utilizzate.
Un gruppo di studio, raccomanda nell’anziano l’assunzione giornaliera media di 1,0 – 1,2 grammi di proteine per chilogrammo di peso corporeo al giorno. Le persone anziane con grave malattia renale (GFR stimato <30 ml / min / 1,73m2), ma che non sono in dialisi, sono un’eccezione a questa regola; questi individui potrebbero dover limitare l’assunzione di proteine. Il raggiungimento del quantitativo proteico può avvenire sia aumentando il consumo di alimenti proteici, sia attraverso l’utilizzo di supplementi. a base di proteine, aminoacidi essenziali e non o singoli aminoacidi. Tali preparati, sotto forma di polvere, compresse o liquidi, sono particolarmente utili nel periodo post allenamento riabilitativo, momento in cui l’introduzione di proteine e carboidrati a rapido assorbimento è maggiormente efficace ai fini del trofismo muscolare.
Frutta e verdura hanno l’80% in meno di vitamine e minerali rispetto a 30 anni fa
Gli scienziati confermano: la frutta e verdura che mangiamo ha perso quasi tutti i suoi nutrienti a causa delle ibridizzazioni delle specie, l’impoverimento dei terreni, lunga conservazione e l’inquinamento atmosferico. Si è arricchita invece di metalli pesanti.
dovremmo mangiarne almeno 7 volte tanto per ottenere le stesse vitamine e minerali che assumevano i nostri genitori e i nostri nonni, dovremmo mangiarne almeno 7 volte tanto per ottenere le stesse vitamine e minerali che assumevano i nostri genitori e i nostri nonni.
I valori di vitamine e minerali nel 1950 e nel 1999
Il Dr. Donald Davis, un ex ricercatore presso l’Istituto Biochimica presso l’Università del Texas, Austin, ha guidato un team che ha analizzato 43 tipi di frutta e verdura confrontando i valori di vitamine e minerali nel 1950 e nel 1999. Il calo più sostanziale riguarda calcio, proteine, vitamina C, fosforo, ferro e riboflavina. «Hanno avuto un crollo medio del 40%» afferma il ricercatore. Ad esempio 100 gr di broccoli che nel 1950 contenevano 130 mg di calcio nel 1999 quel valore è sceso a 48 mg.
Non accusiamo semplicemente la dieta moderna delle malattie in crescita esponenziale della nostra epoca: una carenza di vitamine e minerali può innescare ogni serie di disturbi ed aumentare la mortalità, ed oggi è sempre più difficile assimilare questi nutrienti preziosi.
Già 30 anni fa la sola dieta sarebbe stata sufficiente a fornire un adeguato apporto vitaminico: ecco perché i nostri avi riuscivano a lavorare nei campi tutto il giorno senza mangiare molto ed erano più forti. Oggi invece, il cibo si è impoverito dei micronutrienti necessari per mantenere uno stato di salute ottimale.
Un’analisi del Kushi Institute dei nutrienti nel periodo 1975-1997 ha trovato che i livelli medi di calcio in 12 verdure fresche è sceso del 27%; i livelli di ferro 37%; i livelli di vitamina A il 21%, e livelli di vitamina C del 30%.
Un analogo studio britannico dei nutrienti nella frutta e verdura nel periodo 1930-1980, pubblicato sul British Food Journal, ha scoperto che in 20 verdure il contenuto medio di calcio era diminuito del 19%; ferro 22%; e potassio 14%.
Ancora un altro studio ha concluso che si dovrebbero mangiare oggi otto arance per ricavare la stessa quantità di vitamina A e C che i nostri nonni avrebbero ottenuto da una.
Una ricerca eseguita in Germania dal Prof. Liesen di Monaco, sono state effettuate analisi su campioni di vegetali, ). I dati riportano le differenze nutrizionali nell’arco di circa dieci anni (1985-1996) nel contenuto di calcio, acido folico, magnesio, vitamina C e vitamina B in alcuni frutti e verdure espresse in mg.
Gli scienziati confermano: la frutta e verdura che mangiamo ha perso quasi tutti i suoi nutrienti a causa delle ibridizzazioni delle specie, l’impoverimento dei terreni, lunga conservazione e l’inquinamento atmosferico. Si è arricchita invece di metalli pesanti.
Come rimediare?
- Acquista biologico o non trattato
- Scegli la frutta e verdura più piccola
- Bere molti estratti di frutta freschi fatti in casa è un modo per consumarne un grande quantità assumendo tutti i nutrienti eccetto le fibre
- Assumi integratori vitaminici.
PER ULTIMO MA NON MENO IMPORTANTE.
Attenzione ai grassi.
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/23867520/
Questo articolo ha solo fine illustrativo e non sostituisce il parere del medico. Non è destinato a fornire consigli medici, diagnosi o trattamento.