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Curiosità

Diversamente qualcosa

Oggi si usa iltermine ‘diversamente’ per definire ciò che esula dal cosiddetto contesto di maggioranza.

E così, per il timore che le parole attestate nel dizionario possano risultare offensive, al posto di ‘disabile’ è stato coniato ‘diversamente abile’.

Giri di parole

Come dire che una persona non autosufficiente è diversamente sufficiente.

Io sono diversamente giovane e diversamente magra, gli animali e le piante sono diversamente viventi e magari la Terra sta diversamente girando…

Non sentite quant’è stonato, cacofonico il suono ‘diversamente’? Somiglia a quegli appellativi tanto di moda usati a pappagallo: blabla Edintorni, Nonsolo pincopallo…

Gli ufo tra noi

Come sempre accade ad ogni cantonata avviata a diffusione, siamo costretti a farci una ragione delle assurdità promosse da quei cervelli poco eminenti e parecchio grigi che potremmo definire, senza fallo.’diversamente’ intelligenti.

Qui, secondo me, conviene farsi una domanda.

Che siano degli UFO?

Per dire cosa?

Non esistono due esseri umani identici. Neppure i gemelli lo sono.

E allora, che panegirico per dire che siamo tutti ugualmente diversi o, se preferite, diversamente uguali.

Come ogni pianeta è un’isola in mezzo alle altre isole del cosmo, ciascuno di noi è un mondo vivente che si esprime e sente e pensa a modo suo e tutti insieme componiamo l’universo umano.

Dovendo scegliere un modo di vivere, non trovate interessante partecipare ad una miriade di unicità?

Girovagar tra i ilbri

Viaggiando in giro per il mondo, Baudolino e i suoi amici incontrano uno sciàpode. Costui si stupisce quando gli dicono che è diverso da loro perché ha una sola gamba.

-Anche voi… se alza una gamba ne ha solo una.

-Ma tu non ne hai un’altra da abbassare!

-Perché deve io abbassare gamba che non ha? Deve tu abbassare terza gamba che non ha?

Matrigne circostanze

Chiunque siamo, comunque siamo fatti, sta a noi abitare a pieno titolo in noi stessi, anche quando la vita tenta di strapazzarci.

Non sono i fattori che dipendono da matrigne circostanze a darci la misura di noi stessi, ma come usiamo i mezzi in dotazione.

I Piani di Assagioli

“Non sono responsabile dei miei pensieri ma dell’uso che ne faccio.”

Così diceva Assagioli, il primo psicoanalista d’Italia.

Questo psichiatra, filosofo, teosofo che ha intrattenuto rapporti epistolari con Freud e che ha avuto Jung come supervisore della tesi di laurea, vedeva l’essere umano come una costruzione a più piani. Secondo la sua teoria, il nostro presente si trova tra il seminterrato, deposito bagagli del passato, e l’attico, da dove si potrà infine contemplar le stelle.

Piani del vivere

A proposito di piani del vivere, è giusto rammentare, a chi è ancora giovane, che solo chi ne ha fatto esperienza conosce il vissuto che il tempo può accumulare sulle persone della terza e quarta età, mentre noi, giovani lo siamo stati.

Soltanto noi sappiamo che sotto la facciata sciupacchiata siamo sempre gli stessi. Sono le misure che ci hanno o ci siamo imposti, le fatiche e le emozioni, necessarie o grate, che hanno slembatoi nostri corpi. E sono stati i sorrisi e le lacrime a smerlare il nostro viso.

È questa ricchezza che ha impoverito il nostro corpo, il consumo che ne abbiamo fatto.

Avremmo dovuto rinunciare a vivere perché non si vedesse all’esterno ciò che abbiamo avuto, preteso, subito? Vero che di alcune prove avremmo fatto volentieri a meno, sul momento, ma solo perché non sapevamo che fossero collegate ad altre, imperdibili.

La difformità senile

Può capitare, a chi è affetto dalla degenerazione senile, disentirsi dimenticati in un angolo solitario. Sembra perduto il valore di ciò che è stato raggiunto, e magari, ci sentiamo irrealizzati per non aver avuto la possibilità di compiere le proprie aspirazioni. A pochi è concesso un simile privilegio ma, a nostra consolazione, c’è da chiedersi se non siano stati proprio gli inciampi, le mancanze, le bizze della vita, a darci la consapevolezza della misura di ciò che siamo diventati.

Il non essere

Lo affermava Gorgia millenni fa, assai prima che Shakespeare vi ricamasse il monologo di Amleto. Va detto che il bardo doveva conoscere l’antico oratore e tanti altri personaggi e vicende di luoghi italiani. Del poco che si sa di lui, molto è stato detto e scritto sulla nazionalità un po’ sospetta.

Che fosse diversamente inglese?

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