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Alimentazione per Anziani

Anziani che non possono comunicare

L’assitenza ad una persona anziana è più complicata quando ha perso le sue capacità cognitive.

Non potendo dialogare, occorre molta attenzione da parte degli altri membri della sua famiglia per provvedere ai bisogni che non riesce ad esprimere.

Dovrà essere introdotta una particolare modalità di relazione con il caregiver familiare o di chi ne fa le veci, per sopperire alla mancanza di comunicazione.

Esistono enti pubblici e privati in grado di provvedere il costante funzionamento di un servizio

che possa garantire la sicurezza, la salute ed il generale benessere del paziente.

Facilitare la comunicazione

Alcune azioni possono ostacolare la comunicazione con un anziano malato.

Vediamo quali comportamenti dobbiamo evitare se vogliamo che accetti le cure che sono necessarie alla sua salute.

La persona delegata dalla famiglia dovrebbero parlare apertamente con il paziente delle operazioni da effettuare per salvaguardare la sua salute, senza dimenticare di rispettarne le esigenze e lo spazio personale.

Un comportamento irritato o impositivo può causare una reazione insofferente. Per ottenere il suo rispetto e calmare l’agitazione occorre sempre evitare di trasmettergli ansia.

Imporre o minacciare il paziente

Il servizio di cura va presentato all’anziano in modo positivo, ragionevole. Imporgli le decisioni senza coinvolgerlo lo riporterebbe ad uno stadio infantile, rischiando di favorire il suo rifiuto.

È necessario mantenere la calma, in qualsiasi situazione. Atteggiamenti nervosi potrebbero procurare ansia, con conseguente difesa e comportamenti negativi.

Agire senza avvertire

Nel caso in cui si rendesse nccessaria l’assistenza di una figura professionale, estranea alla famiglia, è indispensabile che il paziente sia avvisato in precedenza. Una sorpresa che lo colga impreparato può causare il rifiuto di collaborazione.

Badanti e anziani: consigli per una corretta convivenza

Può capitare che il paziente sia riluttante ad accettare l’intervento di una persona sconosciuta.

La cosa migliore è consentire una preventiva conoscenza del candidato che la famiglia ha ritenuto idoneo per la sua assistenza.

Molti problemi di questo genere possono essere risolti facilmente se il paziente è stato informato con delicatezza dei cambiamenti che lo riguardano. Coinvolgerlo nelle decisioni che gli sono utili lo renderebbe più proponso a partecipare.

Si consiglia di introdurre gradualmente il nuovo assistente. I primi giorni potrebbe occuparsi solo di una parte delle incombenze che dovrà svolgere, e per un periodo di tempo breve, per abituare e rassicurare il paziente.

Con il passare dei giorni ed il proseguire della familiarità, si possono aumentare le ore di permanenza e le cure da applicare.

Sarebbe opportuno che questa nuova figura evitasse di svolgere quelle attività che il paziente può compiere da solo, laddove non ci siano problemi, oppure con una partecipazione ai compiti che ne preservino l’autonomia, alleggerendo il suo bisogno di assistenza.

Condividere le operazioni che riguardano la sua salute, può creare un buon rapporto tra il malato ed il suo assistente,

In questi casi sarebbe fondamentale rispettare i tempi necessari al paziente per svolgere determinate attività, evitando così lo stress e, di conseguenza, la perdita dell’autostima.

Per raggiungere un buon rapporto di collaborazione è indispensabile che l’assistente rispetti, dove sia possibile, la privacy del paziente.

Il bisogno di calcio nella terza età

Il calcio è il quarto componente più importante nel corpo umano, preceduto solo da acqua, proteine e grassi. Il contributo di questo minerale è indispensabile per mantenere le ossa sane e garantire numerose funzioni dell’organismo.

Assumerlo regolarmente è necessario in tutte le fasi della vita, ma dall’età di 50 anni tutti dovremmo aumentarne il consumo.

A maggior ragione dobbiamo controllare l’apporto giornaliero nell’organismo di una persona anziana, evitando l’insorgere di complicazioni nella trasmissione degli impulsi nervosi e scongiurare le contrazioni muscolari, la coagulazione del sangue, il battito cardiaco.

É essenziale che la dieta abituale sia sufficiente a coprire l’esigenza di calcio, specialmente per mantenere la salute in età avanzata. Altrimenti, dobbiamo aumentare la dose giornaliera, in modo da prevenire dolori alle ossa e malattie come l’osteoporosi.

Con l’invecchiamento l’assorbimento del calcio nell’intestino diminuisce di circa il 20%.

Ecco perché un adeguato apporto di calcio è indispensabile a qualsiasi età, ma lo è maggiomente per un anziano. Il suo organismo richiede un minor apporto di cibo, pertanto può capitare che la quantità necessaria di calcio non venga consumata.

Quindi, sarebbe necessario un apporto maggiore rispetto al precedente fabbisogno.

Bisogni e carenza di calcio

È importante sapere che se un corpo umano non riceve l’apporto di calcio necessario alle sue funzioni, prenderà ciò che gli serve dalle ossa, aumentando così il rischio di osteoporosi.

Occorre altresì tenere presente che la carenza di calcio può causare altri gravi disturbi, come crampi, dolori articolari, ritmo cardiaco anormale, deterioramento del cervello, convulsioni

Per evitare questi problemi è meglio prendere precauzioni, consumando il calcio di cui il nostro organismo ha bisogno attraverso il cibo o gli integratori.

Alimenti ricchi di calcio

Un anziano dovrebbe assumere una quantità giornaliera i calcio compresa tra i 1.000 e 1.200 grammi .

Il latte, lo yogurt ed il formaggio sono le principali fonti di calcio. Tuttavia, possiamo trovare questo

minerale in altri alimenti, oltre ai latticini,

Bere un bicchiere di latte può contribuire al consumo giornaliero di calcio, ma non è sufficiente. Per questo motivo è importante seguire una dieta che includa diversi alimenti ricchi di calcio.

Possiamo annoverarne molti cibi che contengano buone quantità di calcio.

Verdure:

cavolo

crescione

cipolla

bietola svizzera

broccoli

ed altre verdure

Gli anziani dovrebbero consumare anche i legumi.

fagioli bianchi

ceci

lenticchie

germogli di soia.

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