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Chi siamo cosa ci serve agli anziani

Una premessa

Questi sono tempi di globalizzazione. Sia perché qualcuno non ha messo in cantiere una prole sufficiente (il mio l’ho fatto: due a due), sia perché così è stato deciso e noi, gente comune, possiamo solo adeguarci.

Però, ammettere che il granducato di Toscana è finito non vuol dire disconoscere le proprie radici.

Generalizzando

Noi italiani non siamo rissosi come i francesi, né impavidi come gli inglesi. Siamo gente di pancia e di cuore. Questo si dice, da sempre. La nostra famosa arte d’arrangiarsi consiste nel prendere la vita come viene. E quando non viene per il verso giusto l’arrangiamo secondo l’estro.

O ce ne siamo dimenticati?

Confetti o coltelli?

Confetti e coltelli hanno l’arbitrio nella vita di ogni uomo, di qualsivoglia genia e sotto qualsiasi latitudine. Ora, se è vero che un coltello conta gli spiccioli e un altro scorrazza indisturbato tra muscoli ed ossa, è anche vero che qualche confetto dovrà pur spettarci ai varchi della terza e quarta età. O no?

Accertato che nessuno può evitare il tirassegno, vediamo se conviene mordere o ciucciare i confetti per trasformarli in opportunità.

Veniamo a noi

È accaduto che una sera ci addormentiamo tra i doveri e al mattino ci svegliamo liberi. Possiamo smettere di fare i bravi soldatini. Le prospettive sono mutate,

C’è da tirare fuori tutto l’armamentario mentale per esaminare il potenziale in dotazione. Serviranno i metodi e le misure faticosamente guadagnati nell’umano sfaccendio. Siamo anziani, mica scemi. Mostriamo al mondo che non siamo solo dei ‘puntini puntini’, come direbbe il Rodari,

All’arrembaggio

Ora che non siamo obbligati ad andare all’arrembaggio del futuro, ce ne staremo ad arrambare il presente con le forze residue e tutta la conoscenza accumulata.

Cosa ci impedisce di rivendicare vecchie e nuove passioni, scoprire capacità manuali, esplorare un’immaginazione dimenticata, concedersi libertà mentali?

Perché guardare la vita dal buco della serratura quando possiamo girandolare a tutt’agio su molteplici fronti e svettare indisturbati, o quasi, su una maggiore, e migliore, prospettiva?

Nella terra dei quasi

Volete sapere qual’è la terra dei quasi? È quel periodo che va da come eravamo a come vogliamo diventare.

Ecco. Se la nostra età si svolge con una teoria di quasi, non per questo ci dobbiamo ammosciare. È molto più conveniente, e divertente, trovare il modo di non farci condizionare dalla nostra condizione, mai troppo vecchi per rispondere, a tutti o quasi, gli stimoli che sentiamo affini.

Potremo partecipare alla kermesse umana da molteplici fronti e punti di vista, Anche se sarà un quasi partecipare, dovendo tener conto degli inevitabili limiti,

E poiché ‘del diman non v’è certezza

Cerchiamo di metterci a nostro agio. Trasformiamo le quattro o dieci mura che ci ospitano in un ambiente caloroso, cordiale. E non parlo solo delle stanze di casa.

A questo proposito sarebbe utile ascoltare qualche dialogo che potrebbe svolgersi tra le parti che convivono in noi. Qualcosa di questo genere:

-Qui non si batte chiodo, – dice il corpo, – e quando si batte c’è sempre qualche sovversivo che deve dire la sua.

-Ma di che ti lamenti? – lo rimbecca la mente. – Non sarai un fiorellino, ma puoi resistere, con quelle minestre insipide che ti fanno bene. Purché non le propini a me, in quel che resta del nostro tempo insieme. Non posso andare in letargo, con tanti dubbi da risolvere e perplessità da sanare.

Interrompo qui una discussione che potrebbe finir male. Tanto il senso è chiaro.

Insomma

Approfittiamo della possibilità di godere di vantaggi inimmaginabili fino a pochi anni fa. Chissà quando ci ricapita. Dovendo rinascere ci toccherà rifare tutto daccapo, e prima di arrivare un’altra volta alla pensione ce ne vuole!

Usiamo quel ‘quasi’ vivere che ci attenda al mattino con la certezza di esistere ancora, fattivi in ogni parte, seppure un po’ sciupacchiati.

I giorni del vino sono finiti. Ci restano quelli delle rose. Impariamo a coltivarle.

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Curiosità

Suggerimenti utili per gli anziani

Con il passare gli anni non deve peggiorare la qualità della vita. Raggiungere la terza età può causare disagio fisico o psicologico. È per questo motivo che vogliamo darvi alcuni consigli per chi,questa età, la sta raggiungendo o vivendo.

Seguendo una routine sana possono essere anticipati molti problemi dovuti al passare del tempo . Il corpo e la mente possono essere mantenuti giovani molto più a lungo. E’ molto importante iniziare e vivere la giornata con ottimismo, attivi e pieni di energia.Tutto questo manterrà la muscolatura e la memoria in piena capacità.

Suggerimenti per accelerare la memoria negli anziani

Il cervello è il motore del nostro corpo. Se lo alleniamo ogni giorno, non saremo fermati da ostacoli, e affronteremo qualsiasi sfida che ci porremo. Eccovi 5 suggerimenti per accelerare la memoria . Siamo convinti che daranno degli ottimi risultati

Restare intellettualmente attivo

È importante leggere, giocare a giochi di memoria, fare puzzle o completare hobby come sudoku, puzzle di parole … Sono dinamiche molto efficaci per mantenere attiva e allenare la memoria.

Mantenere la vita sociale

E’ molto importante non isolarsi dagli altri. È molto bello interagire con altre persone ed è anche il modo migliore per trascorrere più tempo con i nostri amici e familiari. Parlare, ascoltare e sentirsi amati e circondati da volti familiari aiuta molto, sia a livello di memoria che emotivamente.

Esercizio fisico

Tutti i medici concordano sulle virtù dell’esercizio fisico moderato.Camminare,ascoltare la musica e ballare,fare una ginnastica dolce,stimola il buon umore e fa sentire subito più forti. Aiuta a sentirsi meglio, ad essere più agili e ad ascoltare il proprio corpo. Il movimento e l’attività fisica sono i grandi alleati per migliorare l’ umore e mantenere quell’energia di cui tutti hanno un gran bisogno.

Adottare routine semplici

Avere una giornata scandita da attività ordinate aiuta la memoria e scandisce le ore dando più senso alla giornata stessa .L’ordine aiuta ad interiorizzare le attività da svolgere e da ricordare. Desiderando allenare la memoria, è possibile segnare gli eventi quotidiani che ne caratterizzano la routine.Sarà così facile notare un miglioramento della memoria e servirà a non dimenticare qualcosa di essenziale come ad esempio quando assumere un farmaco.

Seguire una dieta equilibrata

E’molto importante riuscire ad avere una dieta nella quale vengano assunti cibi sani, in particolare cibi ricchi di fosforo, vitamina C, acido folico e omega 3. Grazie a questi nutrienti verrà attivata la memoria. Questi nutrienti si trovano in frutta a guscio, pesce o uva. E’ altrettanto importante un equilibrio nei quantitativi dei cibi assunti a pasto e la moderazione con le bevande alcoliche da evitare il più possibile.

Suggerimenti per migliorare la qualità della vita

Ogni persona è un mondo a sé, che si espande e si contrae con le proprie leggi. Abbiamo visto alcuni suggerimenti per le persone non più giovani, ma non sono i soli ad avere bisogno di consigli. Ognuno deve scegliere scegliere quelli più adatti alla propria personalità ed al proprio stile di vita.

Attualmente, la percezione tra giovani e anziani è sfocata.E’ fondamentale in ogni caso comprendere che è lo spirito con cui viene affrontata la vita che determina la frontiera dell’età. Se la vita è vissuta e concepita in modo positivo, la sua qualità migliorerà enormemente. Ecco altri 5 consigli per vivere con ottimismo

Prestare attenzione alle cose

In una conversazione è fondamentale prestare attenzione a ciò che viene detto. Sembra banale, ma pensare a qualcos’altro mentre una persona conversa con un’altra, fa perdere la capacità di concentrazione e di memorizzazione. E questo, a lungo andare, finirà per indebolire la memoria e la capacità di ragionamento. Pertanto, è importante sforzarsi di essere vigili quando viene eseguito un compito specifico .

Essere organizzati

Quante volte è successo di mettere a posto oggetti importanti e di non ritrovarli ? È come se qualcuno fosse incaricato di nascondere le chiavi o il cellulare, giusto? Per evitarlo occorre essere organizzati e posizionare sempre questi oggetti nello stesso posto. Dare ad ogni oggetto una sua collocazione,sempre la stessa. In questo modo, sarà molto più facile ritrovarlo e crearsi un’ordine mentale.

Rilasciare lo stress accumulato

Cercare di essere più rilassati possibile, aiuterà ad affrontare la vita in maniera più ordinata e serena e ad avere la testa al posto giusto con una conseguente giusta concentrazione e serenità. Coltivare un hobby, come ad esempio passeggiare nella natura, dipingere o ascoltare la musica preferita,saranno valvole antistress….

Ripetizione

Da bambini viene insegnato a ripetere ciò che va ricordato. All’inizio costa fatica, ma nel tempo servirà per allenare la memoria e il ragionamento per compiere ciò che serve per vivere, come camminare, parlare o studiare. Per questo motivo, per ricordare qualcosa, è molto importante ripeterlo più volte.

Annotare le commissioni

Che si tratti di un notebook o di un telefono cellulare tramite allarmi e note, scrivere ciò che si vuole ricordare sarà di enorme aiuto. Da un lato serve per non dimenticare le cose e dall’altro per scrivere e leggere allo stesso tempo.

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E’ l’ora del giardinaggio per anziani

In questo giardino meraviglioso che è la Creazione, diceva un antico filosofo, il giardino, i giardinieri e i profumi sono la stessa cosa.

Un altro, meno poetico forse, ma più realista, sosteneva che la Natura schiude la sua corteccia e rivela i suoi segreti solo all’uomo che la rispetta.

Ci siamo capiti?

In onore di Herman Hesse

“Vi brillavano allegri convolvoli e gerani, cui facevano eco, nell’ombra, tarde violacciocche gialle; i rosai erano carichi di rose e rigogliose crescevano le siepi di sanbuco e di lillà.”

Dopo ciò che ha detto il grande scrittore, cosa posso aggiungere, se non commemorare le passate, primaverili opulenze?

Giardini delle mie brame

Il mio giardino ideale somiglia, in piccolo, a due che conoscevo bene.

Il primo, nostrano, aveva grandi vasi di bergenie che dominavano i lati di un terrazzo pavimentato con il cotto. Una piana scalinata di pietrisco e ghiaia, coperta da un pergolato di vite, conduceva agli ulivi assolati, a tre ciliegi ed alle fronde ombrellose di un vecchio diospero (o caco, se preferite). Cerco tra i rosai l’angolo dei mughetti, il posto delle fragole, e ritrovo il glicine che faceva capolino dalla soglie delle finestre.

Il secondo giardino si trova in una costa forestiera, affacciata però sul Mare Nostro. Là mi sedevo, sotto seducenti cascate di fiori dai densi colori tropicali. Pareva che danzassero insieme i tralci della bouganville, della plumbago, la bignomia. E forse ancora. Chissà.

Chi è il più bello del reame?

I miei sono ricordi, non lamenti. Ciò che è stato è stato ed è una grazia averlo conosciuto. Vero è che ho sempre fatto dipendere la scelta della mia abitazione, quando potevo farlo, dalla presenza di un giardino, un cortile, un terrazzo. Feci eccezione per un appartamento molto bello. Non oso dire quanta verzura dovette contenere il terrazzino che a malapena ospitava due persone.

Le piante più grandi stazionavano nel cortile condominiale. Qualche volta vi entravo per salutarle.

Sono ancora convinta che una casa senza respiro esterno sia come una bella donna priva di capelli, un auto fuoriserie priva dello spazio di manovra. Dove c’è bellezza, la bellezza resta, però nessun dubbio che manchi qualcosa.

Un toccasana, un amuleto

Oggi il mio spazio di manovra è un cortilotto diviso in due parti. Potrei piantarvi solo alberi bonsai. La plumbago si è adattata, ma un glicine sgretolerebbe quei muri di confine che hanno già qualche ammaccatura.

Durante l’inverno trascuro quei quadrucci di terra, però so che ci sono, aldilà della finestra. E loro sanno che la mia indolenza si spegnerà con l’avvento della primavera.

C’è ancora un freddo birbone; il clima si vendica delle tiepide giornate che ci ha regalato in anticipo. Menomale che non ho tolto le mutande ai limoni. E non ho potato I rosai, mondo befano. Vero che hanno già una profusione di gemme, di boccioli, anche se I miei vicini potrebbero dire che esagero, un pochino.

Il tempo dell’acqua e delle cesoie

Difendo con le unghie e con i denti (quelli che restano) la sessione mattutina davanti al computer, ma ora che le giornate sono lunghe, al sonnolento post pranzo segue un ripartire che si fa rapido dopo il té-tisana.

Una carezza al gatto ed eccomi fuori, a lavorar di lena negli antri sterpagliosi.

A me, mia proda!

Fare e disfare

Il mio passapomeriggi ha delle regole che voglio mantenere.

E così, prima di iniziare le manovre stagionali, mi sono avvicinata alle piante di vecchia data per il rituale saluto. Stavo civettando con loro per farmi perdonare la lunga incuria, ma la beata intesa è finita con l’arrivo falsamente paciocco della belvetta che i figli di Flora, secondo me, chiamano Attila. Ama giocare a guardie e ladri, il lazzarone, ma si cimenta volentieri nel ruolo dell’Otello, pronto a devastare ciò che attira il mio interesse, e dunque il suo. MI affretto ad esibire un’espressione neutra nel salutare di passata il gruppetto di mammole, le margherite (tre), ed i ranuncoli sparsi nel praticello con la tranquillità di chi trascorre le vacanze estive sempre nel solito posto.

Arnesi da giardinaggio

La maggior difficoltà sta nell’aprire il cassetto degli attrezzi. Dopo vari scotimenti e qualche parola irripetibile, sono riesciuta a frugare in un accumulo che nulla ha di artistico. Nella ricerca delle cesoie, piccole e grandi, dei fili metallici ed altri ammennicoli, i guanti escono sempre per ultimi. Forse li diverte il mio timore d’incappare in qualche bestiolina appena uscita dal letargo.

Come trasformare un cortiletto nel giardino di Boboli

Finalmente ho dato il via a piani e conteggi, aiutata dal confortante ausilio dei libri di giardinaggio.

Ho fatto intendere la ragione alla bella ma invadente passiflora cerulea che ambula alacramente dai giardini altrui. Parlano spesso, nei canali cucinieri, di ricette fatte col frutto della passione. Avranno bisogno di cure particolari per diventare commestibili quei tondi, selvatici noccioloni che pendono da ottobre sulla mia testa?

A seguire, ho dimostrato chi comanda alle impudenti foglie intruse che tentavano di far danno ai limoni ancora incappucciati, ed a quel coso, quel fusto che si eleva per togliere la luce all’agapantus….

Avevo appena finito di borbottare contro le verzure che si fanno largo senza riguardo per i miei tesori quando ho scorto le ortiche. O meglio: loro, le malefiche, hanno scorto me.

Tutti gli anni è la stessa storia! Mi è capitato d’affamigliarmi con qualche inedito rigurgito, ma trancio sempre senza pietà quei cespi spinosi. Saranno anche buoni da mangiare, e pure fertilizzanti per le piante, messi a macerare nell’acqua, ma trovarsele alle caviglie è un’esperienza che non vi consiglio.

Lo so che non è Boboli

Prima di rientrare in casa ho dato un’occhiata in giro per controllare che tutto fosse dove e come deve stare.

E intanto respiro un nugolo di aromi da arrosto che sale dalla vascona metallica adibita ad orticello: salvia, rosmarino alloro, il basilico in estate,

Dite la verità. Non sembrava che parlassi del Giardino di Boboli?

È il mio cortilotto e va bene così. Chi mi darebbe la forza fisica e il denaro per misurarmi con simili imprese?

Inno alla natura

Ho voglia di canticchiare. ‘Fioriii! Chi vuol fiori dal mio paniereee…’

Mi accorgo di mugolare, immobile, con le piccole cesoie nelle mani guantate.

Chissà cosa pensano i vicini.

Alla buon ora! Diamoci da fare che oggi non ho ‘compicciato’ nulla! Via al Sangue di bue, ai lupini ed a tutto l’ambaradan necessario a far crescere liete ed arzille le pianticelle.

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Animali che passione per anziani

Specifichiamo: non tutti

Alcuni li detesto, come le zanzare i ragni falene moscerini; insomma, tutti quei mostriciattoli che non chiedono il permesso per invaderti la casa.

Dico io, non potrebbero finire tra le specie in estinzione, al posto dei Pulcinella di mare, quegli uccelli tanto educati da perder molto tempi nei saluti? Non che siano belli, però mi ci sono affezionata grazie ad un cartone animato che ho visto e rivisto con la nipote. E i Pellicani? Anche alcuni di loro sono a rischio d’estinzione. E pensare che si feriscono col becco per nutrire ii figli col proprio sangue!

Non divaghiamo. Di uccelli ed altri animali parleremo in altra occasione.

Ecco a voi Cani e Gatti

Oggi sono di scena cani e gatti, nostri compagni del mondo animale.

Quante diversità mostrano questi figli fratelli amici che vivono da millenni insieme agli esseri umani! La vigilanza alle azioni e reazioni di chi li circonda proviene, come l’essere sempre affamati di cibo ed affetto, dall’amore che ci dedicano e dal timore di perderlo, insieme al nido che condividono con noi.

Ci amano, è sicuro, però in maniera differente, come differenti sono i loro congegni mentali nell’affrontare le nostre abitudini. Entrambi devono lottare contro l’istinto per compiacere il padre, fratello, padrone; oppure la madre, sorella, matrigna,

Noi e loro

Osservate il vostro ragazzone quando tira il guinzaglio, fiutando l’aria in cerca di terragnoli olezzi e di pasticci. Caracolla spensierato, la coda in aria, pronto ad ogni sorta di impresa, eroica o crudele; eppure, non vedete l’ansia palese, innocente, negli sguardi interrogativi che vi rivolge continuamente?

Il gatto è più sofisticato. Vogliono mostrare indifferenza i begli occhi che vi studiano, mentre se ne sta raccolto nelle posizioni più assurde. Non ama le battaglie cruente, lui; preferisce essere ammirato per le sue movenze sinuose, felpate, precise, ma attenti a mobili e poltrone se gli fate mancare il cibo o l’amore, che per lui sono la stessa cosa.

Un cane chiamato Tobia

C’è stato un cane molto amato nella mia vita, parecchi anni fa.

Non era un cane d’elite; solo un piccolo meticcio tutto nero, razza ‘bastardaun’ scherzavano le amiche.

Era così affettuoso, così partecipe! Ce ne sarebbero di storie da raccontare!

Difendeva i figli dai miei rimbrotti alzando una zampina davanti a loro, sebbene fosse l’unico ad esserne impaurito.

Non amava i gatti, o almeno, non quelli del vicino di casa che ogni tanto veniva a cercarlo col fucile. Un giorno vidi che rincorreva un pastore tedesco. L’inseguito divenne inseguitore quando si accorse della superiorità della sua mole. Fu una fortuna che si arrestasse sull’uscio di casa, dove Tobia si era rintanato con un precipitoso dietro front. Lo salvò la potenza di una buona educazione di cui lui faceva volentieri a meno.

Morì tra le mie braccia dopo un’operazione.

Uno dei figli disse: In questa casa non entrerà un altro cane. E così è stato.

Dopo qualche anno principiò l’avvento dei gatti.

Sua maesta il Gatto

La moglie di un famoso pittore toscano mi disse che doveva ‘smaltire’ una cucciolata felina. La sua preziosa gattina si era data al bel tempo con un vagabondo dei boschi ed i frutti della relazione erano radunati nel garage adibito ad orfanatrofio. Diedi un’occhiata ai nuovi nati per sentire, da brava fatalista, se ce ne fosse uno che mi spettasse. Decisi che avrei preso quello che fosse venuto spontaneamente da me. Tutti i neonati si allontanarono salvo uno, anzi una, che mi fissava, immobile.

Amata Alice

In nuce c”era già tutto il temperamento della mia amata Alice, una gatta forte e tenera, dispettosa e amorosa, che ha convissuto con me per quasi vent’anni.

Ne faceva di cose curiose! Alcune erano talmente incredibili che è inutile raccontarle. Sembrano impossibili perfino a me, che le ho vissute.

Ebbe un compagno, dei figli. Se ne andarono, in vari circostanze. Lei rimase.

Si ammalò. Vergognosa della sua malattia, prese a vivere sopra l’acacia che si trovava davanti alla porta della cucina. Scendeva solo per mangiare. Un giorno sparì. Pare che fosse intenzionata a morire per conto suo, così mi dicevano. Inutili furono le ricerche.

Dissi basta. Da ora in avanti vivrò sola.

Peccato che non sia femmina

Arrivò un minuscolo esserino che fu spacciato per femmina. Era, è, identico ad Alice. Cosa potevo fare?

Così è cominciata la convivenza con uno zuzzerellone che conosce a menadito l’arte di istruirti sul suo concetto di alimentazione, in barba ai consigli della veterinaria. Quanto alle coccole d’ordinanza, è un maestro nell’allungare una zampina sulla mia mano per farsi grattare la bella testolina.

Dovreste vedere come resta sorpreso, e come s’indigna, del mio ingrato rifiuto, accompagnato con urla e scotimenti davanti ai poveri feriti o morticini che lui considera doni…

Parola di scrittori

Si dice che i gatti siano i migliori amici degli scrittori, parola di Balzac, Baudelaire, Dickens, Hemingway, Twain e tantissimi altri.

Molti hanno intinto l’ingegno sulle loro abitudini. Colette, per esempio, scrisse un lungo, delizioso dialogo tra un cane ed un gatto.

Coinquilini a quattro zampe

Non sa cosa si perde chi rinuncia alla compagnia di questianimali intelligenti che ci amano, ci osservano e qualche volta, secondo me, deridono le nostre manie, i nostri riti. Chissà che non abbiano ragione, loro che di sfizi ne hanno pochi, e tanto essenzali da lasciare il mondo com’è.

Un animale perfetto

Non vi è dubbio che l’uomo sia il re degli animali. Solo lui è capace di erigere splendide, immortali costruzioni, e poi distruggerle, insieme a tutto ciò che lo circonda. È arrivato da poco, è ancora un monello indisciplinato, e non si rende conto dei danni che produce su questo antichissimo pianeta.

Sugli altri mondi, vicini o lontani, non so cosa accada, però c’è da augurarsi che siano governati da sovrani più saggi.

Devo chiudere. Il coinquilino segue ogni mio movimento con troppa attenzione. È l’ora di preparare il pasto della belva. Mi devo spicciare, altrimenti chissà che mi scombina!

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Animali che passione per anziani

Specifichiamo: non tutti

Alcuni li detesto, come le zanzare i ragni falene moscerini; insomma, tutti quei mostriciattoli che non chiedono il permesso per invaderti la casa.

Dico io, non potrebbero finire tra le specie in estinzione, al posto dei Pulcinella di mare, quegli uccelli tanto educati da perder molto tempi nei saluti? Non che siano belli, però mi ci sono affezionata grazie ad un cartone animato che ho visto e rivisto con la nipote. E i Pellicani? Anche alcuni di loro sono a rischio d’estinzione. E pensare che la femmina della specie si ferisce col becco per nutrire ii figli col proprio sangue, quando non trova abbastanza cibo!

Non divaghiamo. Di uccelli ed altri animali parleremo in altra occasione.

Ecco a voi Cani e Gatti

Oggi sono di scena cani e gatti, questi figli, amici, compagni del mondo animale.

Quante diversità mostrano gli animali che convivono da millenni con molti di noi! Sembrano simili nella vigilanza alle nostre azioni e reazioni, come nell’essere sempre affamati di cibo ed affetto, però ci amano in maniera differente, come differenti sono i loro congegni mentali nell’affrontare le abitudini umane.

Il fatto è che entrambi devono lottare contro un istinto per noi indisciplinato, costretti a compiacere i loro coinquilini, che sia un padre, un fratello, un padrone; oppure una madre, sorella, matrigna.

Noi e loro

Osservate come il vostro cane caracolla spensierato. Eppure, non vedete l’ansia palese, innocente, nello sguardo interrogativo che vi rivolge?

Il gatto è più sofisticato. Vogliono sembrare indifferenti i begli occhi che vi studiano, mentre esibisce movenze sinuose, felpate, precise per essere ammirato. Ma attenti! La pagherete cara se gli fate mancare il cibo o l’amore, che per lui sono la stessa cosa.

Un cane chiamato Tobia

C’è stato un cane molto amato nella nostra casa, parecchi anni fa.

Non era un cane d’elite; era un piccolo meticcio, razza ‘bastardaun’ scherzavano le amiche.

Era così affettuoso, così partecipe! Difendeva i figli dai miei rimbrotti alzando una zampina davanti a loro, sebbene fosse l’unico ad esserne impaurito.

Tirava il guinzaglio fiutando l’aria in cerca di terragnoli olezzi e di pasticci, pronto ad ogni sorta di impresa, eroica o crudele.

Ce ne sarebbero di storie da raccontare!

Tobia non amava i gatti, o almeno, non quelli del vicino di casa che ogni tanto veniva a cercarlo col fucile. Un giorno rincorse un pastore tedesco prima di accorgersi della sua mole. L’inseguito divenne inseguitore e fu una fortuna che si arrestasse sull’uscio di casa, dove si era rintanato con un precipitoso dietro front. Lo salvò la potenza di una buona educazione di cui lui faceva volentieri a meno.

Morì tra le mie braccia dopo un’operazione.

Uno dei figli disse: In questa casa non entrerà un altro cane. E così è stato.

Dopo qualche anno principiò l’avvento dei gatti.

Sua maestà il Gatto

La moglie di un famoso pittore toscano mi disse che doveva ‘smaltire’ una cucciolata felina. La sua preziosa gattina si era data al bel tempo con un vagabondo dei boschi ed i frutti della relazione erano radunati nel garage adibito ad orfanatrofio. Diedi un’occhiata ai nuovi nati per sentire, da brava fatalista, se ce ne fosse uno che mi spettasse. Decisi che avrei preso quello che fosse venuto da me. Tutti i neonati si allontanarono salvo uno, anzi una, che mi fissava, immobile.

Amata Alice

In nuce c”era già tutto il temperamento della mia amata Alice, una gatta forte e tenera, dispettosa e amorosa, che ha convissuto con me per quasi vent’anni.

Ne faceva di cose curiose! Alcune sono talmente assurde che è inutile raccontarle, tanto sembrano impossibili perfino a me, che le ho vissute.

Ebbe un compagno, dei figli. Se ne andarono, in vari modi. Lei rimase.

Si ammalò. Sembrava vergognosa della sua malattia. Prese a vivere sopra l’acacia che si trovava davanti alla porta della cucina. Scendeva solo per mangiare. Un giorno sparì, intenzionata a morire per conto suo. Così mi dicevano. Inutili furono le ricerche.

Dissi basta. Da ora in avanti vivrò sola.

Peccato che non sia femmina

Arrivò un minuscolo esserino che fu spacciato per femmina. Era, è, identico ad Alice. Cosa potevo fare?

Così è cominciata la convinvenza con uno zuzzerellone che conosce a menadito l’arte di istruirti sul suo concetto di alimentazione, in barba ai consigli veterinari. Quanto alle coccole d’ordinanza, è un maestro nell’allungare una zampina sulla mia mano per farsi grattare la bella testolina.

Dovreste vedere come resta sorpreso e s’indigna del mio ingrato rifiuto, accompagnato con urla e scotimenti davanti ai poveri feriti o morticini che lui considera doni…

Parola di scrittori

Si dice che i gatti siano i migliori amici degli scrittori, parola di Balzac, Baudelaire, Dickens, Hemingway, Twain e tantissimi altri.

Molti hanno intinto l’ingegno sulle loro abitudini. Colette, per esempio, scrisse un lungo, delizioso dialogo tra un cane ed un gatto.

Coinquilini a quattro zampe

Non sa cosa si perde chi rinuncia alla compagnia di questianimali intelligenti che ci amano, ci osservano, qualche volta, secondo me, deridono le nostre manie, i nostri riti. Chissà che non abbiano ragione, loro che di sfizi hanno pochi, e tanto essenzali da lasciare il mondo com’è.

Un animale perfetto

Non vi è dubbio che l’uomo sia il re degli animali. Solo lui è capace di erigere splendide, immortali costruzioni, e poi distruggerle, insieme a tutto ciò che lo circonda. È arrivato da poco, è ancora un ragazzino, e non si rende conto dei danni che produce su questo antichissimo pianeta. Sugli altri, vicini o lontani, non so cosa accada, però c’è da augurarsi che siano governati da sovrani più saggi.

Devo chiudere. Il coinquilino segue ogni mio movimento con troppa attenzione. È l’ora di preparare il pasto della belva. Mi devo spicciare, altrimenti chissà che mi scombina!

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Smartphone per gli anziani

La tecnologia ha invaso le nostre case, un fatto che, lungi dall’essere dannoso, porta molti benefici. I telefoni, ad esempio, hanno visto come sono diventati più piccoli e hanno acquisito possibilità che alcuni anni fa sembravano fantascienza. È per questo motivo che oggi vogliamo parlarti in questo articolo dei migliori smartphone per le persone anziane .

Gli smartphone, come suggerisce il nome, sono diventati intelligenti. E non solo, dal momento che è stato raggiunto che all’interno di un singolo dispositivo, abbiamo molti più dispositivi di quanto pensiamo.

Calcolatrice, orologio, GPS, sveglia, bussola, radio, altoparlante, registratore, foto e videocamera … Con soluzioni come questa, è stato generato un ecosistema di applicazioni progettate per tutti i tipi di pubblico.

Funzionalità che uno smartphone per anziani deve soddisfare

Tutti gli smartphone non sono uguali. Pertanto, gli smartphone destinati agli anziani devono soddisfare una serie di caratteristiche. Non devono soddisfale tutte, ma hanno almeno quelli più importanti e quelli che si adattano alle tue esigenze.

Elenchiamo le caratteristiche:

Facile da usare per le persone anziane . Qui, uno dei punti più importanti è il software, sia esso iOS o il livello di personalizzazione di ciascun produttore Android. I più intuitivi in ​​Android sono solitamente Android One, Xiaomi EMUI o la nuova UI Samsung One.
Localizzatore GPS . Fortunatamente, la stragrande maggioranza degli smartphone di oggi lo usa.
Cellulari appositamente progettati per le persone anziane.
Grande schermo . Attualmente, è facile trovare cellulari con schermi tra 6 e 6,5 pollici di buona risoluzione.
Fotocamera di qualità . Le persone anziane spesso scattano molte foto e uno smartphone con una buona fotocamera è essenziale. Per questo, non è necessario optare per una gamma alta, poiché l’attuale gamma media offre cellulari con particolare enfasi sulle fotografie.
Touchscreen ben calibrato . Ci sono cellulari che, facendo scorrere il dito, il sistema touch non funziona correttamente. Quindi è importante scegliere uno smartphone che garantisca un’esperienza tattile corretta.
Radio FM . Sempre meno smartphone ce l’hanno, ma i nostri anziani non possono vivere senza una radio a portata di mano.
Pulsante avvisi di emergenza.
Connessione a Internet . Tutti gli smartphone di oggi lo incorporano, ma prima di sceglierne uno, devi assicurarti che supporti la più recente tecnologia WIFI e valutare se hai bisogno di un cellulare 5G o se uno 4G è abbastanza per te.
Installa applicazioni come WhatsApp . Devi verificare che lo smartphone che hai scelto abbia accesso all’Apple Store o al Play Store in modo da poter installare le applicazioni più utilizzate dagli anziani, in particolare WhatsApp.
Batteria di grande capacità . Se i nostri anziani odiano qualcosa, è necessario caricare frequentemente lo smartphone. Pertanto, è conveniente sceglierne uno la cui batteria sia di almeno 4.000 milliampere (mAh).
Suono forte.
Compatibile con apparecchi acustici (HAC).

Perché sono necessari gli smartphone per gli anziani?

La prima ragione per cui esistono smartphone per anziani è perché è un settore della popolazione che non è nato con la tecnologia.

Poiché non sono nativi digitali, per i nostri anziani è più difficile assimilare concetti, gesti ed eseguire azioni in cui non usano le mani.

Il fatto che tutto sia fatto attraverso i programmi e con il tocco di un dito è qualcosa a cui non sono abituati.

Ci sono così tante funzioni su un cellulare che gli adulti più anziani non sanno nemmeno da dove cominciare.

L’esempio può essere simile a quello della televisione; prima era sufficiente premere un pulsante e cambiare canale con un altro.

Poi è arrivato il telecomando e le cose sono diventate molto più complicate con i canali satellitari, poiché richiedevano più telecomandi. E, al giorno d’oggi, i televisori hanno il proprio sistema operativo con app e funzioni avanzate.

Pertanto, per la tecnologia odierna, è necessario trovare soluzioni per facilitare l’accesso alle persone anziane.

I produttori di smartphone e software hanno capito questo problema ed è per questo che lanciano prodotti specifici per gli anziani. Il suo obiettivo è di facilitare l’uso.

E, per questo, cercano che la linea di apprendimento sia leggermente più lenta.

Per i nostri anziani di utilizzare la tecnologia di oggi, non devono essere frustrati e il modo migliore per farlo è evitare azioni complesse.

Con questo in mente, gli adulti più anziani possono soddisfare i loro bisogni e non rimanere socialmente isolati.

Raccomandazione smartphone per gli anziani

Successivamente, proponiamo una serie di dispositivi che favoriscono l’uso delle persone anziane.

Alcuni sono più accessibili, mentre altri hanno qualità e un prezzo competitivo.

Allo stesso modo, ci sono altri che sono buoni smartphone per presentarsi alle nuove tecnologie se non hanno mai avuto un telefono cellulare prima.

Alcatel 2008G

Ci sono persone anziane che non sono completamente proponse ai touchscreen e preferiscono comunque usare i tasti fisici. Pertanto, l’Alcatel 2008G è un’ottima opzione. Oltre ad essere molto leggero e dotato di una funzione radio FM, ha quei tasti fisici che ne faciliteranno l’uso da parte degli anziani. Il suo prezzo è anche inferiore a € 50, il che lo rende perfetto se abbiamo un budget limitato.

Thomson T-link 11

Continuiamo con un altro dispositivo di piccole dimensioni e con una tastiera fisica, il Thomson T-link 11. Le persone anziane sono già abituate a utilizzare questo tipo di tastiera, rendendo più semplice il passaggio al cambiamento. Lo schermo è solo 1,7 pollici, quindi non è raccomandato per le persone anziane con problemi di vista. In tal caso, sarebbe meglio se scommettessimo su un altro modello

Questo cellulare ha molti vantaggi, in particolare evidenziando un prezzo inferiore a € 25. Inoltre, può connettersi a Internet tramite 2G e include la connettività bluetooth.

Telefono Archos senior

Il marchio Archos si caratterizza per l’offerta di prodotti con un ottimo rapporto qualità-prezzo. Il telefono senior Archos si concentra anche sulle persone anziane. Pesa solo 92 grammi, il che lo rende una delle sue caratteristiche principali. Allo stesso modo, ha chiavi fisiche e una piccola dimensione che è utile per riporlo in qualsiasi tasca.

Doro 820 mini

Il Doro 820 mini è uno smartphone tattile ma utilizza un pulsante fisico. Allo stesso tempo, la sua interfaccia è progettata per gli anziani con collegamenti desktop ai contatti preferiti. Ha anche uno schermo da 5 pollici, che migliora l’esperienza d’uso.

Doro 8035

Continuiamo con un altro smartphone dello stesso marchio, in questo caso il Doro 8035. Questo telefono cellulare è il più moderno e, sebbene abbia un costo più elevato, fornisce software progettato per visualizzare tutte le icone in un formato più grande e con un layout più facile da usare. Questo dispositivo utilizza Android, che ci garantisce di essere in grado di utilizzare l’intero catalogo di applicazioni Play Store. Questo è il caso di applicazioni come WhatsApp o Google Maps, ad esempio.

Redmi Note 7

Redmi è un marchio sussidiario di Xiaomi, il colosso cinese che offre terminali di ottima qualità a un prezzo pionieristico. Il Redmi Note 7 è uno dei principali banner del miglior dispositivo mobile di qualità dell’anno. Come se ciò non bastasse, tutti i suoi materiali sono scelti molto bene, creando un intero smartphone con il quale è difficile sbagliare. Inizialmente non era destinato alle persone anziane, ma quando si dispone di Android, è possibile personalizzarlo a proprio piacimento per amplificare il volume o aumentare la dimensione di lettere e icone.

Xiaomi Mi A3

Chiudiamo l’elenco con Xiaomi Mi A3. Questo telefono cellulare, nonostante non sia stato progettato appositamente per gli anziani, ha alcune caratteristiche che lo rendono un’ottima alternativa.

È Android One, ha un prezzo moderato, una buona batteria e con uno dei migliori schermi e fotocamere di fascia media.

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Pane, Vino ed Internet per gli anziani

Mi annoiano le campagne contro Internet. È come detestare il televisore perché alcuni programmi non ci piacciono, o il cinema perché ci sono dei brutti film, o la musica, e così via. Siamo nell’era della comunicazione e ognuno può fare l’uso che vuole di questo grande distributore di interessi propri ed altrui. E chi non lo vuole non lo usi.

E tanto basta.

L’era della comunicazione

A me serve per fare ricerche, specialmente di notte, quando non riesco a dormire. Scorrazzo nell’aere mediatico per sapere cos’è un bosone, come si cucina la minestra pechinese o come si chiamava il marito di Vittoria Colonna.

E mi piace comunicare con le vecchie, indimenticate amiche. Ci scambiamo messaggi affettuosi o saputi o grulli per mantenere in attivo confidenza e affetto. Con loro posso scrivere di tutto e su tutto discutere e far carosello. Sono contenta di pensare ed essere pensata con affetto da coloro cui voglio bene, anche quando non siamo d’accordo.

Il vizio di mangiare tutti i giorni

Siccome questo vizio ce l’ho anch’io, frugo su internet alla ricerca di ricette vecchie e nuove. Amo i cereali ed azzardo esperimenti mescolando la farina con olio, acqua, un briciolo di sale, qualche volta un pizzicotto di lievito (meglio bandire lo strutto e quanto al lievito madre nemmeno ci provo perché mi mette soggezione). Tento di realizzare a modino, e qualche volta ci riesco, il pane, la schiacciata alla fiorentina, la focaccia genovese, la piada romagnola, la pizza.

Signori, la pizza!

Quegli esagerati dei napoletani hanno saputo trasformare una semplice base di farina e poc’altro in una gloria nazionale famosa in tutto il pianeta. E pensare che l’idea di usare pomodoro, formaggio e basilico nacque per fare l’occhiolino alla nostra bandiera ed onorare il passaggio di una regale ospite!

Confesso che io uso la pasta da pane e qualche volta le piade. In genere mi limito alla Margherita, ma capita che la corrompa con sfoglie sottili di zucchine, peperoni, melanzane…insomma con quello che trovo nel frigorifero. Non male, credetemi. E così accontento il gusto e la salute, con buona pace dei nutrizionisti.

La pizza, la birra ed altre storie.

Non è curioso che la pizza vada d’accordo con la teutonica bevanda? Vero che la birra nasce in Asia… Ne ha fatta di strada, anche quella che conduce al mio frigorifero, dove la tengo in attesa di cucinare il maiale e della voglia di concedermene mezzo bicchere.

In vino poesia e verità

La vite fruttificava da millenni prima che gli uomini imparassero a farne vino. Fu Dioniso a condurla agli uomini, portando sulla via dell’acqua la linfa che dai selvatici viluppi scende in grumi superbi…

O com’è che il vino mi vuol poetica? Eppure poco ne approfitto, a parte quello che adopero per cucinare. Però lo gusto volentieri insieme ad amici o famigliari, Il rosso mi piace profumato e corposo, il bianco, fresco e frizzantello. Deve essere buono anche quello che usiamo per cucinare, per non guastare una buona ricetta.

Sapete che la parola alcool proviene dall’arabo? Questo nome lo dobbiamo al grande Von Hoheinheim, il medico dell’imperatore Carlo V chiamato Paracelso.

Non divaghiamo.

A causa della mancanza di dolcetti e biscotti prefabbricati, visto che per andare al supermercato manca poco che mi chiedano il lasciapassare, oggi ho fatto un dolce, ovvia, un dolce pasticcio dei miei; però, cose turche, questa volta il lievito ha fatto il suo mestiere.

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Curiosità

Va’ pensiero sulle cronache familiari per anziani

Ribadisco la convinzione che non si nasce fogli bianchi. Qualcosa di noi ci precede. Anzi, qualcuno. Una lunga, lunghissima sequela di persone che dietro di noiha ‘covato’ le nostre tendenze congenite, nella salute come nei talenti.

Il passato è una casa

Non so voi, ma io ho speso molti anni della mia vita spinta in avanti; a correre, rincorrere, realizzare, disperdere. Sì,anche disperdere.

Alla nostra età è difficile resistere ai richiami custoditi nella casa della memoria che si affacciano nelle ore di insonnia notturna.

Alcune porte sono aperte, altre ancora chiuse. ma le pareti sono comunicanti e così le finestre che danno sul medesimo panorama. A questo indirizzo hanno abitato i nostri genitori e coloro che li hanno preceduti

Cronache famigliari

Hai voglia di cambiare. Sotto rimane la crosta dell’ininterrotto cordone familiare da cui abbiamo ereditato un organismo che porta in sé attitudini e modi di intendere la vita assai diverse, almeno sulla superficie del contesto in cui viviamo oggi. Sono cronache più ravvicinate a noi della Storia che ci accomuna al mondo intero; e c’è una mappa geografica che non dà peso alla lunghezza dei fiumi e all’altezza delle montagne, ma ciò che di noi resta e si tramanda.

Mele Erbe ed Elisir

Sono cresciuta in tempi di poche pretese e grande ingegnosità, con una famiglia supportata dall’umorismo sotto l’apparenza burbera o bonacciona, secondo i giorni.

Già la dice lunga un padre nato sul pelo dell’800.

Andava alle Cascine per cercare le erbe utili alle tisane, inclusa l’amarissima malva, ed a qualche elisir poco alcolico. All’epoca dell’influenza ‘asiatica’ curò le figlie in casa, convinto che un ospedale sovraffollato fosse soggetto alla contaminazione.

Diceva che una mela al giorno leva il medico di torno, se si mira bene. Però fu grazie ad un bravo medico ed ai medicinali a cui dovette rassegnarsi se è arrivato a 93 anni. Sebbene io tenda ad evitare l’ambulatorio, quando me lo posso permettere, so che di medici ce n’è, e sempre ci sarà, un gran bisogno.

Sono loro gli eroi infaticabili dei tempi di pandemia.

Economizzare nel cibo

Nel dopoguerra i prodotti erano genuini, però ci voleva riguardo col denaro.

Il pollo domenicale seguiva la pasta al sugo di carne, ed era accompagnato dalle patate arrosto e l’insalata. E qui tutto bene. Gli altri giorni frittate, trippa, bracioline secche e piuttosto dure, perfino la carne di cavallo. L’incubo stava nel baccalà salato del venerdi e nelle verdure troppo pomodorose.

Il risparmio era imperativo e la maggior parte dei piatti grondava pomodoro, abbondante dovunque, insieme all’aglio ed al sale.

Sapete di cosa parlo se è accaduto anche a voi di subire le abitudini familiari, salutari o moleste, sul cibo.

La salute vien mangiando

Io ho fatto pace con il baccalà. Lo mangio in bianco, tagliato sottilmente e condito con qualche pomodorino, qualche fettina di limone, un’olivetta.

Si potrebbe dire che il benessere del nostro organismo si mantiene ben mangiando e dunque facciamo attenzione a ciò che portiamo in tavola.

Come sempre, la salute prima di tutto. Sicuro! Finché c’è lei ci siamo anche noi.

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Quali abiti indossare in una casa di cura per anziani

Una domanda molto comune dei parenti delle persone anziane è sapere quali vestiti indossare in una casa di cura .

Attraverso questo articolo, proveremo a risolvere questa domanda su cosa portare in una residenza. In questo modo, conoscerai il tipo di guardaroba più necessario in una casa di cura.

Ti daremo i consigli che riteniamo più appropriati quando andiamo in una residenza, quindi se lasciamo qualcosa alle spalle, saremo felici di farti sapere nei commenti.

Quali vestiti mettere nella valigia per una casa di cura

Quando prendi la decisione di andare in una casa di cura, una delle prime domande che sorgono è quali vestiti mettere nella valigia. Qui ti daremo alcuni consigli come guida, anche se devi valutare se hai bisogno o hai qualsiasi altro indumento.

I bisogni di uomini e donne sono diversi, quindi sebbene siano simili, lo divideremo in due:

Quali vestiti indossare alle donne di una casa di cura

Biancheria intima per tutti i giorni della settimana (mutandine, reggiseni …). Nel caso di dover indossare un pannolino in modo permanente, non sarà necessario indossare mutandine.
Almeno 5 pigiami. Quelli in cotone sono i più comodi e puoi indossare pigiami a maniche corte e camicie da notte.
5 cambi complete sia per l’estate che per l’inverno. Pertanto, dovresti indossare abiti, canottiere e gonne per l’estate e camicette, pullover, gonne e capispalla per l’inverno.
Camicie di cotone a maniche corte. Come abbiamo visto in precedenza, è meglio indossare 5 pezzi.
5 paia di calze.
2 paia di scarpe.
Alcune pantofole.

Quali abiti indossare in una casa di cura per uomini

Mutande per tutti i giorni della settimana. Come nelle donne, se viene usato un pannolino permanente non saranno necessari.
5 pigiami per l’inverno e altri 5 per l’estate.
5 cambi completi per l’estate e per l’inverno. Ad esempio, pantaloncini o pantaloni sottili, camicia di cotone, camicia a maniche corte, camicia, pullover.
Un paio di cappotti invernali.
Camicie di cotone a maniche corte.
5 canotte in cotone.
5 paia di calze.
2 paia di scarpe.
Alcune pantofole.

Abbigliamento per entrare in una casa di cura

Sebbene il numero e il tipo di abbigliamento siano indicativi, la scelta degli abiti giusti da indossare in una casa di cura renderà il soggiorno più confortevole.

Per questo motivo, è molto importante tenere a mente una serie di suggerimenti. Li dettagliamo di seguito:

Abbigliamento contrassegnato . In una residenza, dove ci sono molti residenti e possono esserci capi simili, uno dei primi consigli che possiamo darti è quello di segnare i vestiti.

Il modo più semplice è scrivere il nome e i due cognomi sull’etichetta, o almeno nella parte superiore interna dei capi.

Nel caso di portare i propri asciugamani, sarà anche conveniente contrassegnarli per poterli localizzare.

Mute di ricambio . Si raccomanda di trasportare almeno cinque diversi cambi di abbigliamento e biancheria intima.

Vestiti comodi . A volte dimentichiamo che la cosa più importante per sentirsi a proprio agio sono le cose semplici. Più comodi sono i vestiti, migliore sarà la tua residenza.
Calzature appropriate . Allo stesso modo in cui l’abbigliamento deve essere comodo, anche le calzature devono essere comode. Per questo, è meglio avere scarpe senza zeppe o tacchi. E, per un maggiore comfort, è preferibile che queste scarpe siano chiuse sul tallone.
Vestiti adatti per lavatrici . Se non vuoi vedere restringere o rovinare i tuoi vestiti, è meglio che i vestiti che porti in una residenza siano adatti per lavatrici.

Idealmente, possono essere lavati di almeno 30 gradi.

Cosa mettere nella borsa per andare in una residenza

L’igiene è qualcosa da tenere a mente, sia a casa che in una residenza. Quindi, non solo devi pensare a quali vestiti portare in una casa di cura, ma devi anche decidere cosa mettere nella borsa da toilette. Il miglior consiglio che possiamo darti è che, soprattutto, metti nella borsa da toilette quello che usi più spesso. In questo modo, almeno con la cosa principale, sarai già coperto.

Ti mettiamo sotto l’elenco degli oggetti che puoi includere nella tua borsa da toilette per andare a casa:

Spazzolino e dentifricio
Protesi dentale, il suo contenitore per riporlo e tutto il necessario per l’igiene.
Nel caso di uomini, la macchina usa e getta, schiuma da barba e / o rasoio.
Nel caso di donne, forcine e / o fasce per capelli.
Uno o più pettini per capelli.
Occhiali e custodia in caso di problemi di vista.

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Curiosità

Ritorno a scuola per i nonni

La fine delle vacanze scolastiche significa un ritorno alla routine per i bambini, per i genitori e anche per i nonni.

Il ruolo degli anziani nella cura dei loro nipoti diventa più visibile con l’inizio dell’anno scolastico.

Un ruolo che viene presentato come fondamentale per molte famiglie poiché la conciliazione di lavoro e famiglia in Italia è ancora molto lontana dall’essere una realtà.

Quindi i genitori non possono far fronte alle responsabilità associate ai propri figli e devono delegare ai nonni. Gli eterni bagnini.

Solidarietà intergenerazionale?

Il ruolo che sempre più persone anziane devono svolgere come a volte “canguri” forzati dei loro nipoti non può essere nascosto dietro il pretesto della solidarietà intergenerazionale o del fatto che siano felici. Ciò che sta realmente accadendo è un fenomeno in cui le istituzioni pubbliche non possono rispondere ai bisogni delle famiglie e i nonni devono affrontarlo .

Nonni, un pezzo chiave nelle famiglie

Al di là del legame familiare, i nonni sono, in molte occasioni, l’autentico pilastro del nucleo familiare. Secondo uno studio, il 33,1% degli anziani in Italia collabora alla cura dei bambini .

Questo sostegno, che può anche essere economico, consiste nella partecipazione, da parte dei nonni, a molte faccende domestiche che altrimenti non sarebbero coperte. Ad esempio accompagnare o raccogliere i nipoti a scuola . Insomma, in tempi difficili sono i nonni che non mancano mai e aiutano la loro famiglia nel modo più disinteressato possibile.

È positivo per i nonni?

L’aumento delle responsabilità da parte dei nonni è qualcosa che ha sia aspetti positivi che negativi.

Tra le cose buone, a livello emotivo è molto positivo, dal momento che passare del tempo con i tuoi nipoti è un modo per rompere la monotonia e stabilire un legame molto bello con la tua famiglia. Felicità, ringiovanimento, essere attivi, ecc. sono gli aspetti principali che miglioreranno per le persone anziane.

D’altra parte, ci sono anche aspetti negativi di questo aumento di responsabilità che le persone anziane devono affrontare:

Stanchezza : può portare a un onere eccessivo per i nonni.
Stress : far fronte a così tante responsabilità associate ai bambini può portare molto stress e onere.
Insonnia : tutto lo stress, l’esaurimento e l’eccessiva stanchezza, possono causare problemi ad addormentarsi.

Prendersi cura degli anziani è prendersi cura della famiglia

Comprendere la situazione degli anziani e valorizzare il loro lavoro è qualcosa che tutta la famiglia dovrebbe fare.

E limita i tuoi compiti alle reali possibilità e anche ai limiti che possono avere. Tutto questo per non influenzare la ” sindrome del nonno schiavo ” e portare all’esaurimento per i nostri cari: stress, stanchezza, estrema fatica, ecc.

I più grandi si sono guadagnati la capacità di invecchiare con tutte le garanzie e le comodità. Per questo motivo, restituire tutto il tuo lavoro con la migliore assistenza domiciliare , è il metodo più interessante per raggiungerlo. Prendersi cura degli anziani è prendersi cura di tutta la famiglia .