Per gli anziani, l’alimentazione è legata all’evoluzione della persona anziana, sia sul piano fisico ed intellettuale che dal punto di vista del tipo di vita.
Le inchieste mostrano che il rischio principale è la malnutrizione dalla carenza degli apporti calorici e proteici.
I fattori di questa malnutrizione sono d’ordine socio-economico , psicologico e fisico.
I fattori socio-economici sono:
l ‘isolamento e lo stato di dipendenza dell’anziano, che non facilitano un approvvigionamento regolare; la riduzione rapida delle risorse al pensionamento che, legate nel mondo industrializzato alla redditività, riduce la possibilità di acquistare alimenti costosi.
I fattori psicologici sono:
uno stato depressivo frequente nella persona anziana dovuto a cause varie quali l’isolamento o il rigetto dalla famiglia, la perdita degli esseri cari, la difficoltà a sopportare le malattie inerenti all’era, l’inattività progressiva, la sensazione d’inutilità, l’avvicinamento della morte; tutte queste cause sono spesso occasioni che possono scatenare stati depressivi che agiscono sull’appetito; il valore affettivo concesso agli alimenti che è sempre più marcato nell’anziano.
Certe derrate, ammesse come buone, vengono ricercate o richieste ogni giorno mentre altre sono completamente scartate: così, la carne e il sale hanno la reputazione di favorire l’ ipertensionie, i grassi di generare l’arteriosclerosi…
Queste affermazioni contengono anche una parte di verità, ma meritano una certa moderazione, ciò che non è sempre il caso poichè certe persone arrivano a sopprimere completamente questi alimenti; il rigore del gusto, della persona anziana che è sorgente di conflitti nella collettività (casa di riposo, ospizi, ricoveri), in cui é impossibile disporre di un menu alla carta.
I fattori fisici sono:
la grave riduzione o la perdita totale della dentizione che rende difficile l’assunzione di alimenti solidi; l’anchilosi che impedisce l’approvvigionamento, la preparazione del pasto e l’assunzione dei piatti; inoltre, l’inattività fisica provoca una perdita dell’appetito; la riduzione delle secrezioni digestive che rende fastidiosa la digestione di pasti abbondanti; le intolleranze intestinali che fanno scartare sia le fecole, sorgente di flatulenze, sia le verdure sorgente d’irritazione colica.
Per realizzare una razione alimentare adatta alla persona anziana, alcune regole sono da rispettare:
l’apporto calorico deve diminuire progressivamente in funzione della riduzione dell’attività; questa riduzione non deve mai essere rapida;
rispettare le regole degli equilibri alimentari particolarmente in ciò che concerne la razione protidica e la varietà delle sorgenti d’alimenti; l’apporto di proteine deve essere quotidiano, suddiviso a meta: tra carne e pesce (senza spine) e per metà tra latte, latticini e le proteine vegetali del pane e dei feculanti; utilizzare preferibilmente sostanze grasse ricche in acidi grassi poliinsaturi (olio di mais, di girasole) meno suscettibili di Provocare l’arteriosclerosi; i sali minerali sono tanto più indispensabili dato che le cause di carenze aumentano con l’età; l’apporto di calcio in quantità sufficiente (800 mg al giorno) col latte, coi latticini e formaggi permettono di evitare una demineralizzazione troppo rapida delle ossa. La vitamina D necessaria all’assorbimento del calcio non è più sintetizzata dall’anziano che ha la tendenza di rimanere a casa e non si espone al sole. Questa sarà somministrata se necessario, sotto la forma medicamentosa; l’apporto in vitamina B 12 e in ferro (di cui gli alimenti del primo gruppo sono le sorgenti principali) è indispensabile; la loro carenza provoca anemia nell’anziano; un’aggiunta medicamentosa permette di prevenire o di correggere queste turbe; bere molto per evitare la disidratazione, l’ipotenzione e per facilitare il lavoro d’eliminazione delle scorie per mezzo dei reni; il sale rimane necessario; unicamente il medico può decidere una riduzione dell’apporto.
I mezzi pratici per lottare contro la malnutrizione dell’anziano sono:
variare l’alimentazione utilizzando alimenti equivalenti all’interno di ciascun gruppo; evitare i cambiamenti bruschi d’abitudini; rompere o lottare contro l’isolamento dell’anziano favorendo i pasti collettivi, in famiglia o nella sala da pranzo comune;
moltiplicare i piccoli pasti per facilitare il lavoro digestivo; lo spilluzzicare è un mezzo di aiuto dell’età; frammentare e rendere semi liquidi gli alimenti dello sdentato completo.
In realtà,per risolvere in modo soddisfacente i problemi della terza età, conviene sforzarsi di mantenere attività fisiche e mentali che meglio si adattano: ginnastica di flessione, passeggiate, giochi di società.