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Salute

Le cura di una persona anziana

La vicinanza della famiglia è sempre fondamentale nella cura delle persone anziane, ma in alcune situazioni sarebbe conveniente poter usufruire di assistenza professionale. Per supportare i familiari nell’assolvere a specifiche necessità occorre personale specializzato, dotato di una solida preparazione garantita dall’esperienza.

Le norme igieniche

Per mantenere in salute un anziano è essenziale garantirgli quei riti indispensabili ad una corretta igiene. Bisogna assolvere quotidianamente ad una buona pulizia generale e più volte al giorno va eseguito un accurato lavaggio delle mani Sicuramente al mattino e prima di ogni pasto, ma anche quando toccano qualcosa di sporco oppure ogni volta che si recano in bagno.

Passaggi da seguire

La pulizia è essenziale per evitare quei problemi di salute derivanti da uno stile di vita poco igienico. Per questo motivo, e consapevole delle limitazioni dei movimenti negli anziani, è importante saper provvedere alla loro pulizia senza rischi o complicazioni.

L’importanza delle abitudini

È importante capire che l’igiene personale non consiste solo nel lavarsi giornalmente i denti, le mani e le varie parti del corpo. Malgrado la mancanza di attività fisica, è indispensabile l’abitudine frequente di aiutarli a farsi il bagno o la doccia, per ottenere una cura adeguata per scongiurare i germi e patologie derivanti dalla scarsa pulizia.

L’igiene personale

Qui vogliamo ribadire che un’igiene personale adeguata aiuterà ad avere una vecchiaia più sana.

Di seguito specifichiamo come mantenere una corretta pulizia giornaliera.

Igiene orale.

È utile prestare molta attenzione alla cura dei denti perché la bocca è la porta d’accesso per numerose infezioni. E maggiormente è necessario una corretta pulizia per le protesi dentale.

Le mani.

È bene pulirle molto spesso per evitare i germi che potrebbero trovarsi negli oggetti che solitamente vengono toccati con le mani

Cura dei piedi

È importante mantenerli nelle migliori condizioni igieniche. I piedi sono la base di tutto il corpo, quindi è conveniente che gli anziani indossino scarpe comode. Nell’eseguire la pulizia è bene controllare che non vi siano gonfiori.

Situazione fisica

È importante accertare la situazione fisica della persona di cui dobbiamo occuparci.

Seguire una corretta igiene può essere difficile e faticoso quando ci sono problemi di mobilità. Per evitare situazioni pericolose, tutti i passaggi necessari alla pulizia dovranno essere eseguiti da una o due persone robuste.

Anziani non autosufficienti

Agli anziani non autosufficienti a causa dei problemi fisici va garantita la sicurezza nell’assolvere il compito dell’igine quotidiana. Prima di iniziare le operazioni munitevi di tutti gli accessori necessari alla pulizia e raccoglieteli su un piano comodo da raggiungere.

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Salute

L’ambiente familiare per anziani

La famiglia è molto importante per le persone anziane. E’ grazie alle premure e all’affetto che vi ricevono se possono rimanere  uno stile di vita sano e una buona qualità di vita. L’ambiente familiare è utile perché consente agli anziani di sentire ancora partecipi. È la condizione ideale per mantenerli attivi, quindi è conveniente conoscere il modo migliore di occuparsi del loro benessere

L’assistenza  nell’ambiente familiare

Se nella famiglia vi sono persone che non lavorano, sarà più facile occuparsene senza l’aggravio della spesa. Altrimenti, si può ricorrere ad una assistenza professionale a domicilio, con orari e mansioni da concordare. In determinati casi può essere utile, se non indispensabile, il supporto di personale istruito nell’esercizio di specifiche cure di cui l’anziano può avere bisogno.  E’ importante che questi assistenti siano competenti e capaci di assolvere nel miglior modo il loro compito. 

La solitudine

Uno dei principali mali degli anziani è la solitudine. Sentirsi isolati può comportare dei problemi psicologici che potrebbero coinvolgere lo stato fisico ed emotivo. Fino a quando saranno indipendenti, possono anche vivere soli, purché la loro routine sia arricchita dalle visite regolari dei parenti.

In questo compito può essere d’aiuto anche l’appoggio di chi gravita intorno al nucleo familiare, come parenti conoscenti ed amici, E’ importante, per gli anziani, ricevere l’affetto e le cure della famiglia. 

Conviene adottare delle abitudini che lo facciano sentire meno solo. Si può stabilire un giorno settimanale o mensile per visitarlo e fargli compagnia durante un pasto. Condividere con lui una passeggiata o un interesse comune può aiutarlo a sentirsi meno solo. 

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Curiosità

Chi siamo cosa ci serve agli anziani

Una premessa

Questi sono tempi di globalizzazione. Sia perché qualcuno non ha messo in cantiere una prole sufficiente (il mio l’ho fatto: due a due), sia perché così è stato deciso e noi, gente comune, possiamo solo adeguarci.

Però, ammettere che il granducato di Toscana è finito non vuol dire disconoscere le proprie radici.

Generalizzando

Noi italiani non siamo rissosi come i francesi, né impavidi come gli inglesi. Siamo gente di pancia e di cuore. Questo si dice, da sempre. La nostra famosa arte d’arrangiarsi consiste nel prendere la vita come viene. E quando non viene per il verso giusto l’arrangiamo secondo l’estro.

O ce ne siamo dimenticati?

Confetti o coltelli?

Confetti e coltelli hanno l’arbitrio nella vita di ogni uomo, di qualsivoglia genia e sotto qualsiasi latitudine. Ora, se è vero che un coltello conta gli spiccioli e un altro scorrazza indisturbato tra muscoli ed ossa, è anche vero che qualche confetto dovrà pur spettarci ai varchi della terza e quarta età. O no?

Accertato che nessuno può evitare il tirassegno, vediamo se conviene mordere o ciucciare i confetti per trasformarli in opportunità.

Veniamo a noi

È accaduto che una sera ci addormentiamo tra i doveri e al mattino ci svegliamo liberi. Possiamo smettere di fare i bravi soldatini. Le prospettive sono mutate,

C’è da tirare fuori tutto l’armamentario mentale per esaminare il potenziale in dotazione. Serviranno i metodi e le misure faticosamente guadagnati nell’umano sfaccendio. Siamo anziani, mica scemi. Mostriamo al mondo che non siamo solo dei ‘puntini puntini’, come direbbe il Rodari,

All’arrembaggio

Ora che non siamo obbligati ad andare all’arrembaggio del futuro, ce ne staremo ad arrambare il presente con le forze residue e tutta la conoscenza accumulata.

Cosa ci impedisce di rivendicare vecchie e nuove passioni, scoprire capacità manuali, esplorare un’immaginazione dimenticata, concedersi libertà mentali?

Perché guardare la vita dal buco della serratura quando possiamo girandolare a tutt’agio su molteplici fronti e svettare indisturbati, o quasi, su una maggiore, e migliore, prospettiva?

Nella terra dei quasi

Volete sapere qual’è la terra dei quasi? È quel periodo che va da come eravamo a come vogliamo diventare.

Ecco. Se la nostra età si svolge con una teoria di quasi, non per questo ci dobbiamo ammosciare. È molto più conveniente, e divertente, trovare il modo di non farci condizionare dalla nostra condizione, mai troppo vecchi per rispondere, a tutti o quasi, gli stimoli che sentiamo affini.

Potremo partecipare alla kermesse umana da molteplici fronti e punti di vista, Anche se sarà un quasi partecipare, dovendo tener conto degli inevitabili limiti,

E poiché ‘del diman non v’è certezza

Cerchiamo di metterci a nostro agio. Trasformiamo le quattro o dieci mura che ci ospitano in un ambiente caloroso, cordiale. E non parlo solo delle stanze di casa.

A questo proposito sarebbe utile ascoltare qualche dialogo che potrebbe svolgersi tra le parti che convivono in noi. Qualcosa di questo genere:

-Qui non si batte chiodo, – dice il corpo, – e quando si batte c’è sempre qualche sovversivo che deve dire la sua.

-Ma di che ti lamenti? – lo rimbecca la mente. – Non sarai un fiorellino, ma puoi resistere, con quelle minestre insipide che ti fanno bene. Purché non le propini a me, in quel che resta del nostro tempo insieme. Non posso andare in letargo, con tanti dubbi da risolvere e perplessità da sanare.

Interrompo qui una discussione che potrebbe finir male. Tanto il senso è chiaro.

Insomma

Approfittiamo della possibilità di godere di vantaggi inimmaginabili fino a pochi anni fa. Chissà quando ci ricapita. Dovendo rinascere ci toccherà rifare tutto daccapo, e prima di arrivare un’altra volta alla pensione ce ne vuole!

Usiamo quel ‘quasi’ vivere che ci attenda al mattino con la certezza di esistere ancora, fattivi in ogni parte, seppure un po’ sciupacchiati.

I giorni del vino sono finiti. Ci restano quelli delle rose. Impariamo a coltivarle.

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Assistenza agli anziani

L’età bisbetica negli anziani

L’anzianità è una bisbetica democratica. Bisbetica, sì, perché c’è sempre da ridire sul comportamento dei muscoli, le giunture, i crampi notturni ecc ecc. Ed è democratica giacché, prima o poi, coglie tutti quelli che al vitale treno in corsa restano agganciati.

Dietro le quinte

Una della grandi emozioni della mia vita, l’ho provata dietro le quinte di un teatro.La semioscurità era punteggiata da viavai farneticanti, calpestii ansiosi, fruscio di lunghe gonne. Qualche spiraglio mostrava il pubblico in attesa.Poi il palco si è illuminato. Il sipario è scivolato ai bordi della scena. Stava per essere rappresentato ‘Le nozze di Figaro’ di Beaumarchais. Gli attori hanno dato il via a dialoghi che conoscevo a memoria. Dalla sala buia emergevano le persone sedute in prima fila.Ebbi la sensazione, mentre seguivo lo spettacolo da un angolo buio, di assistere al senso della vita. È stato indimenticabile.

Luce riflessa

Quando andai in pensione mi sembrò di vivera di luce riflessa, come quella sera. Però senza emozioni.A lungo ero stata protagonista di me stessa, pigiata da quotidiani esigenze in mezzo a comprimari, partecipanti, spettatori legati alle mie vicende, ed io alle loro, da una distanza più o meno ravvicinata.Conoscevo persone che avevano superato gli 80 anni e lavoravano vispe e attive. Cosi avrei fatto anch’io. Sembrava non finisse mai, invece dovetti cedere alle imposizioni della salute.

Una come me

Non che fosse sgradevole tutto quel tempo libero, però mi sentivo spaesatafiacca, in colpa e pure inutile. Non era ancora iniziata la filata dei nipoti.Affrontai un trasloco furioso cui seguirono mesi a dimensionare gli spazidella nuova casa all’uso e consumo di tutto l’ambaradan che mi porto appresso.

Presi a ciondolare tra pensieri e oggetti da sistemare. E scrivevo. Non facevo altro. Calmati i bollori, il mio organismo calò nel pendio opposto. Ero ingrassata, le gambe dolevano, vedevo le ‘lucciole’ quando mi alzavo dalla sedia.

Mi misi con buona lena a sezionare ordinatamente le attività delle giornate: colazione, ginnastica, pulizia, spesa, cucina, scrittura, amici.

Il denaro era più contato di prima, però concedeva qualche ventura il cui costo stava nel tempo che m’avanzava. Avrei potuto fare l’apprendista in qualche bottega artigiana e andar per mostre e poi c’era il teatro e qui e là e questo e quello….

Dovetti limare quei progetti per ridurli nella misura che il carico degli anni suggeriva.Oggi sono una curiosa rumentina. Prima dell’epidemia uscivo per andare dai nipoti, incontrare vecchi amici sotto i portici di piazza della Repubblica. Si comprava un libro, capitava che si pranzasse dal cinese dietro l’angolo. Qualche volta ci ritrovavamo a consumare il pranzo della domenica dalla più talentuosa a cucinare.Sarà bello rivedere i nipoti e gli amici, ritrovare le care consuetudini.

Una come voi

Una volta liberi dagli impegni lavorativi, anche voi avrete pensato di fare, disfare, riorganizzarvi la vita,Ora che il palcoscenico è spento, quella vita che abbiamo preso a bracciate e boccate, quella dove gli esami non finiscono mai, prosegue oltre noi.Va avanti per conto suo.Seduti dietro le quinte, abbiamo una visione d’insieme che mancava quando eravamo sul fronte del ‘come fai sbagli’. Potremmo chiederci se la nostra parte sia stata ben assolta, fare confronti, ricavare moniti, insegnamenti. E magari partecipare alle rappresentazioni altrui,

Affrettati lentamente

Il mio motto è festina lente – affrettati lentamenteNon so voi, ma io ho sempre detestato gli incitamenti a fare le cose inj fretta e furia. Non perché io sia una perfezionista. O meglio, lo sono nelle cose che amo e su quelle m’impunto. Ma anche dove sono ciabattona ho bisogno del mio ritmo.Con me non funziona il bastone, e neppure la carota. Non mi tiro indietro davanti a ciò che sento come un dovere, ma perdo le coordinate nell’usare tempi e spazi alla maniera altrui. Niente arriva a maturazione col fiato altrui sul collo.Nel mio tranquillo tran tran trovo sempre il modo di compiere tutto il mio daffare. Oddio, Proprio tutto…. Insomma,

La ricetta del… dopolavoro

Parodiando le ricette di cucina, ecco un procedimento utile:

Ungere le ore con grate faccende, aggiungervi qualche nipote, se li avete, condire di buonumore, lasciar riposare e servire.

Volete sapere quali sono le ‘faccende grate’? Frugate nella vostra dispensa mentale e tirate fuori qualche spezia con cui spolverare e lucidare le giornate.Rammentate la parabola dei talenti? Li volete riportare intonsi?Non voglio dire che dovete dirigere un film a 89 anni, come Clint Eastwood.Che poi, finché c’è il tempo di provare altre misure, chi lo sa…

‘Amare se stessi è l’inizio di una storia d’amore lunga una vita.’

Questo diceva il mio caro Oscar.Ed io aggiungo: prima si impara, meglio è

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Salute

Età e salute negli anziani

A proposito di salute

State tranquilli. Non mi azzardo a sgomitare tra le materie farmaceutiche. Posso solo servirmene.

Tisane vitamine e poi?

Non nego di aver sostituito il té con le tisane, da quando il mio sonno ha il singhiozzo e neppure di far scorta di alimenti che presuppongono l’apporto di vitamine e sali minerali.

Lo so che non è sufficiente, alla mia età.

È indispensabile usare rimedi testati, sempre applicati con misure adeguate alle pro e controindicazioni.

Pubblici indirizzi

È difficile districarsi tra le informazioni su questo delicato, imprescindibile settore. Sono troppe e vaghe le nozioni che circolano sulle necessità della salute e capita che intasino le nostre blande competenze.

L’obbligata ragionevolezza impone di evitare le incomprensibili ricette provenienti da cento paesi.

Forse fanno bene. Forse no.

Non è vero che tutto fa brodo

A noi della terza e quarta età serve l’apporto di sostanze che il tempo ha consumato. Dobbiamo dare spazio e voce ai consigli pratici, chiari, degli esperti del settore. Fidiamoci di coloro che della guarigione fanno mestiere, invece di dare e ricevere rimedi ‘infallibili’ nel tenere a bada malattie che neppure ci riguardano.

Un esempio?

Se uno dei vostri amici vi telefona assicurando che ‘oggi ha fatto le bizze’, nove su dieci non si riferisce agli amati nipoti, ma ad antipatici attriti con le artriti.

E giù un par d’ore a confabulare sulprecario lavoro delle nostre carcasse, sui punzoni da ricamo che riparano i nostri guasti col garbo di una lisca in gola.

E cosa dire delle contese con leprostate prostrate? E delle foto segnaletiche che denunciano le malefatte degli organi dispettosi?

E dove li mettiamo gli uggiosi trigliceridi che fanno un monte di storie per due sottilissime fette di salamino?

Parliamo di cose serie

Credo che il rapporto con il nostro organismo si manifesti con due atteggiamenti opposti. Quello degli ipocondriaci, spauriti come perecotte su pei peri, è gravato da cronici timori, congeniti quanto le malattie ereditate dai nostri antenati.

L’altra categoria, quella del ‘Lei non sa chi sono io’ rivolto ai propri organi, preferisce affrontare con strafottenza la pugna con i timori.

Per loro si potrebbe far la parodia di alcune frasi che Alberto Sordi ha immortalato:

‘Voi mi provocate e io me magno!’ Oppure: ‘Io sono io e voi non siete….’

Si dice che non ha coraggio chi non ha paura. Poiché il nostro organismo non è indemagliabile, la parola coraggio, in questo contesto, non dovrebbe essere sostituita con incoscenza?

A spasso sugli alambichi

Il Tempo, sia quello che ci accomuna, sia quello privato che ci portiamo addosso, è un padre padrone che a volte va a rilento, ma più spesso corre tanto che noi, figli tapini, fatichiamo a stargli dietro. Gli piace cambiare le carte in tavola ed è espertissimo nel gioco delle tre carte, spostando gli assodati principi a suo piacere e nostra dannosa o benefica confusione.

Non ci credete? Prendiamoci il gusto di uscire dal presente per andare alla ricerca della farmacopea del passato. Scopriremo che prima di essere rigurgitata su di noi, la scienza è stata cercata, elaborata, sperimentata, miscelando composti di varia natura e specie dentro arzigogolati alambicchi per ottenere pozioni, impiastri, pomate, da somministrare ai malati col contagocce.

Fino a qui non siamo troppo lontani; e chissà se siamo al capolinea?

Ahinoi!

Nel 1492, mentre Colombo caravellava verso ovest dopo aver promesso le glorie dell’est, Lorenzo de’ Medici veniva curato con perle triturate insieme con altri ingredienti. Non sappiamo se ci fossero lingue di ragno, orecchi di bruchi o code di formica, ma è certo che al Magnifico non andassero a fagiolo.

Che le dosi fossero sballate?

Un medico geniale

Non intendo generalizzare. Anche allora c’erano medici straordinari, vi assicuro. Uno di loro, laureato a Ferrara, scoprì molti ritrovati, come è dimostrato nei suoi scritti, sebbene dovessero aspettare dei secoli per farsi accettare.

Si chiamava Von Hoheinheim, detto Paracelso forse per risparmiare l’infilata dei nomi di battesimo. Sapete che Iniziò le sue lezioni nell’università di Norimberga buttando sul fuoco i libri dei predecessori?

Astronomia Alchimia Filosofia Virtù

La sua opera poggiava su quattro basamenti: l’Astronomia, l’Alchimia, la Filosofia, la Virtù. Configurava così l’arte della guarigione, da lui chiamata Arte Reale perché riteneva che i suoi adepti fossero eroi e principi.

“Nei vostri sguardi stanchi potranno convivere la fierezza, la saggezza ed una disperazione linda che troverà sfogo nel risolvere i morbi umani.”

Alcuni brani citati nei suoi libri sono interessanti anche per noi, profani dell’arte medica. E non dimentichiamo, leggendoli, che visse nei primi anni del 1500.

“I contrari si curano con i contrari, i simili con i simili.”

Così diceva, anticipando di secoli il concetto vaccinale.

Dava importanza alla psiche, consigliando di risparmiare ai malati “affanni e dolori e disagi e prove umilianti che potrebbero peggiorarne l’umore e quindi la salute”

“Da un’umanità insofferente di ciò che non comprende traggono nutrimento molte malattie.”.

Qui il termine ‘comprendere’ non era inteso solo nel senso di capire, ma anche dell’accogliere, com-prendere…

“Un medico illuminato va a scuola dalla natura, che è madre e maestra e contiene in se l’origine e il rimedio di ogni malattia….. Cercate e troverete, chiedete ed avrete”

Perle di saggezza

In onore di queste perle di saggezza cerchiamo di non sprecare il presente. Se chiediamo ciò che ci fa star bene qualcosa dovrà pur cadere dentro il nostro paniere.

Non l’eterna giovinezza. Pretenderla, per come la vedo io, sarebbe come voler mangiare tutti i giorni ricci di mare o tartufi d’Alba.

A cosa serve star li a piangere sul tempo perduto? Teniamoci cari i nostri affaticati organi, finché vita non ci separi. Qui alludo al divorzio da questa vita per una da principiare con un fisico in migliore stato. Sicuramente ce ne daranno di nuovi fiammanti, la prossima volta, ma perché avere fretta?

Queste ed altre verità

Da ‘I tulipani’ di Silvia Plath:

“…..La pace è così grande che abbaglia, e non chiede nulla, un’etichetta col nome, pochi aggeggi…”

Di ciò consapevoli, regaliamoci pause di quieta rigenerazione per allacciare confidenza con un modo più ampio e profondo del vivere.

È vero che siamo alle dipendenze di una terra purgatoria, sospesi in attesa di analisi, ed altre attese di altre analisi; però è altrettanto vero che le malattie possono guarire, e noi con loro. Come è vero che non esiste sollievo più grande di un reperto liberatorio.

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Salute

Insufficienza renale negli anziani, sintomi e trattamento

Man mano che le persone invecchiano dovrebbero iniziare a preoccuparsi di quei problemi di salute legati all’età non più giovanile.

Ecco ciò che accade negli anziani con scarsa funzionalità renale. Prima di iniziare ad avere problemi, è necessario comprendere quali possono essere le cause della scarsa funzionalità renale, quali possono essere i sintomi e quali possono essere le cure per il suo trattamento.

In questo articolo descriveremo i punti più importanti dell’ insufficienza renale negli anziani. Spiegheremo di cosa si tratta, quali sono le cause e quali i sintomi, i fattori di rischio e i trattamenti possibili.

Che cos’è l’insufficienza renale

L’insufficienza renale assieme alla conseguente scarsa funzionalità di tali organi può essere causata da un minore afflusso sanguigno in sede per una malattia della loro arteria . Normalmente, i reni regolano i fluidi corporei e la pressione sanguigna, oltre a regolare la chimica del sangue e ad eliminare i rifiuti organici. Tuttavia, una corretta funzionalità renale può essere alterata quando le arterie che li riforniscono di sangue si restringono.

In alcuni soggetti tale insufficienza può essere asintomantica o con sintomi lievi. Altri possono sviluppare l’ ipertensione, con scarsa funzionalità renale o insufficienza renale tale da richiedere la dialisi.

Fattori di rischio per insufficienza renale negli anziani

I fattori di rischio per insufficienza renale dovuti ad una malattia dell’arteria renale sono quelli associati all’aterosclerosi. Ecco un elenco con i più alti fattori di rischio per insufficienza renale :

Fattori genetici
Iperlipidemia (grassi elevati nel sangue)
Storia familiare

Genere

Obesità
Età avanzata
Ipertensione (alta pressione sanguigna)
Fumo
Diabete
Razza o etnia

Cause e sintomi della scarsa funzione renale negli anziani

Con l’avanzare dell’età gli individui presentano un rischio maggiore di patologie renali e del tratto urinario. La cattiva notizia è che la malattia renale può essere piuttosto grave se non è affrontata rapidamente. D’altra parte, la buona notizia è che un trattamento corretto e una diagnosi precoce possono aumentare il ripristino di una buona funzionalità renale.

Per quanto riguarda i sintomi di cui i soggeti con insufficienza renale possono soffrire , taluni hanno sintomi lievi, taluni non li hanno proprio, mentre altri possono soffrire di una grave ipertensione . Una delle cause più comuni di una funzionalità renale ridotta può essere causata dal diabete. Il diabete, anche se ben controllato, può danneggiare i nervi e i vasi sanguigni del rene . Quindi si deve usare cautela.

Ci sono molte altre ragioni per cui i reni con l’avanzare degli anni non funzionano più correttamente. In età non più giovanile, in particolare nelle donne, vi sono maggiori probabilità di contrarre infezioni del tratto urinario . Se non trattata, l’infezione può diffondersi ai reni. Inoltre, gli anziani hanno maggiori probabilità di avere problemi di incontinenza urinaria rispetto agli adulti più giovani.

L’incontinenza urinaria è la perdita incontrollata di urina dalla vescica e può essere causata dall’indebolimento della muscolatura pelvica. Ciò può aumentare la possibilità di contrarre un’infezione del tratto urinario, che a sua volta aumenta la possibilità di danni ai reni. Molte persone sanno che l’ipertensione può danneggiare anche il loro cuore, ma potrebbero non rendersi conto che può anche danneggiare anche i loro reni.

Infine, la malattia renovascolare, che sta restringendo o addirittura bloccando l’arteria renale, può ridurre l’afflusso di sangue ai reni con conseguente riduzione funzionale. Questa è la ragione più comune di insufficienza renale negli terza e quarta età.

Trattamento dell’insufficienza renale negli anziani

Fortunatamente esistono trattamenti per la cura della scarsa funzionalità renale anche per l’età senile . L’obiettivo è correggere la causa della malattia renale riducendo le proteine ​​nelle urine, controllando i livelli di fosforo, controllando il diabete, abbassando la pressione sanguigna e migliorando i livelli di colesterolo.

Il medico può trattare la malattia renale da diverse direzioni contemporaneamente. E il primo passo è determinare se è necessario ridurre uno qualsiasi dei farmaci assunti dal soggetto in questione o interromperne completamente l’assunzione.

Ecco un elenco di alcuni farmaci che possono causare problemi negli anziani con insufficienza renale:

Anticoagulanti.
Antibiotici.
Antistaminici.
Ibuprofene.

Oltre a quanto sopra, il medico può anche prescrivere pillole di ferro, integratori di vitamina D o farmaci che abbassano i livelli di fosfato. Inoltre, la dieta deve essere attentamente analizzata per determinare la quantità di proteine, potassio e fosforo che viene ingerita quotidianamente.

Se per un adulto in età senile il declino della funzionalità renale può derivare da uno squilibrio di liquidi o elettroliti, può essere trattato modificando l’assunzione di acqua o consumando elettroliti aggiuntivi. Per problemi renali più gravi, si può rendere necessaria una dialisi temporanea per evitare complicazioni .

Se è temuta un’insufficienza renale, è importante assicurarsi che sia seguita una buona alimentazione , che alcune pillole ingerite non possano influire negativamnete fra di loro per dar luogo ad un ‘ infezione del tratto urinario, e incontinenza.Porre attenzione a questi campanelli d’allarme da comunicare prontamente al medico con i propri timori è il modo migliore per evitare che un piccolo problema diventi un problema molto più grande in futuro.

Conoscevi il problema dell’insufficienza renale negli anziani? Ti sei trovato in questa situazione? Condividi la tua opinione nei commenti, siamo sicuri che la tua visione dell’argomento arricchirà altri lettori.

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Curiosità

Suggerimenti utili per gli anziani

Con il passare gli anni non deve peggiorare la qualità della vita. Raggiungere la terza età può causare disagio fisico o psicologico. È per questo motivo che vogliamo darvi alcuni consigli per chi,questa età, la sta raggiungendo o vivendo.

Seguendo una routine sana possono essere anticipati molti problemi dovuti al passare del tempo . Il corpo e la mente possono essere mantenuti giovani molto più a lungo. E’ molto importante iniziare e vivere la giornata con ottimismo, attivi e pieni di energia.Tutto questo manterrà la muscolatura e la memoria in piena capacità.

Suggerimenti per accelerare la memoria negli anziani

Il cervello è il motore del nostro corpo. Se lo alleniamo ogni giorno, non saremo fermati da ostacoli, e affronteremo qualsiasi sfida che ci porremo. Eccovi 5 suggerimenti per accelerare la memoria . Siamo convinti che daranno degli ottimi risultati

Restare intellettualmente attivo

È importante leggere, giocare a giochi di memoria, fare puzzle o completare hobby come sudoku, puzzle di parole … Sono dinamiche molto efficaci per mantenere attiva e allenare la memoria.

Mantenere la vita sociale

E’ molto importante non isolarsi dagli altri. È molto bello interagire con altre persone ed è anche il modo migliore per trascorrere più tempo con i nostri amici e familiari. Parlare, ascoltare e sentirsi amati e circondati da volti familiari aiuta molto, sia a livello di memoria che emotivamente.

Esercizio fisico

Tutti i medici concordano sulle virtù dell’esercizio fisico moderato.Camminare,ascoltare la musica e ballare,fare una ginnastica dolce,stimola il buon umore e fa sentire subito più forti. Aiuta a sentirsi meglio, ad essere più agili e ad ascoltare il proprio corpo. Il movimento e l’attività fisica sono i grandi alleati per migliorare l’ umore e mantenere quell’energia di cui tutti hanno un gran bisogno.

Adottare routine semplici

Avere una giornata scandita da attività ordinate aiuta la memoria e scandisce le ore dando più senso alla giornata stessa .L’ordine aiuta ad interiorizzare le attività da svolgere e da ricordare. Desiderando allenare la memoria, è possibile segnare gli eventi quotidiani che ne caratterizzano la routine.Sarà così facile notare un miglioramento della memoria e servirà a non dimenticare qualcosa di essenziale come ad esempio quando assumere un farmaco.

Seguire una dieta equilibrata

E’molto importante riuscire ad avere una dieta nella quale vengano assunti cibi sani, in particolare cibi ricchi di fosforo, vitamina C, acido folico e omega 3. Grazie a questi nutrienti verrà attivata la memoria. Questi nutrienti si trovano in frutta a guscio, pesce o uva. E’ altrettanto importante un equilibrio nei quantitativi dei cibi assunti a pasto e la moderazione con le bevande alcoliche da evitare il più possibile.

Suggerimenti per migliorare la qualità della vita

Ogni persona è un mondo a sé, che si espande e si contrae con le proprie leggi. Abbiamo visto alcuni suggerimenti per le persone non più giovani, ma non sono i soli ad avere bisogno di consigli. Ognuno deve scegliere scegliere quelli più adatti alla propria personalità ed al proprio stile di vita.

Attualmente, la percezione tra giovani e anziani è sfocata.E’ fondamentale in ogni caso comprendere che è lo spirito con cui viene affrontata la vita che determina la frontiera dell’età. Se la vita è vissuta e concepita in modo positivo, la sua qualità migliorerà enormemente. Ecco altri 5 consigli per vivere con ottimismo

Prestare attenzione alle cose

In una conversazione è fondamentale prestare attenzione a ciò che viene detto. Sembra banale, ma pensare a qualcos’altro mentre una persona conversa con un’altra, fa perdere la capacità di concentrazione e di memorizzazione. E questo, a lungo andare, finirà per indebolire la memoria e la capacità di ragionamento. Pertanto, è importante sforzarsi di essere vigili quando viene eseguito un compito specifico .

Essere organizzati

Quante volte è successo di mettere a posto oggetti importanti e di non ritrovarli ? È come se qualcuno fosse incaricato di nascondere le chiavi o il cellulare, giusto? Per evitarlo occorre essere organizzati e posizionare sempre questi oggetti nello stesso posto. Dare ad ogni oggetto una sua collocazione,sempre la stessa. In questo modo, sarà molto più facile ritrovarlo e crearsi un’ordine mentale.

Rilasciare lo stress accumulato

Cercare di essere più rilassati possibile, aiuterà ad affrontare la vita in maniera più ordinata e serena e ad avere la testa al posto giusto con una conseguente giusta concentrazione e serenità. Coltivare un hobby, come ad esempio passeggiare nella natura, dipingere o ascoltare la musica preferita,saranno valvole antistress….

Ripetizione

Da bambini viene insegnato a ripetere ciò che va ricordato. All’inizio costa fatica, ma nel tempo servirà per allenare la memoria e il ragionamento per compiere ciò che serve per vivere, come camminare, parlare o studiare. Per questo motivo, per ricordare qualcosa, è molto importante ripeterlo più volte.

Annotare le commissioni

Che si tratti di un notebook o di un telefono cellulare tramite allarmi e note, scrivere ciò che si vuole ricordare sarà di enorme aiuto. Da un lato serve per non dimenticare le cose e dall’altro per scrivere e leggere allo stesso tempo.

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Curiosità

E’ l’ora del giardinaggio per anziani

In questo giardino meraviglioso che è la Creazione, diceva un antico filosofo, il giardino, i giardinieri e i profumi sono la stessa cosa.

Un altro, meno poetico forse, ma più realista, sosteneva che la Natura schiude la sua corteccia e rivela i suoi segreti solo all’uomo che la rispetta.

Ci siamo capiti?

In onore di Herman Hesse

“Vi brillavano allegri convolvoli e gerani, cui facevano eco, nell’ombra, tarde violacciocche gialle; i rosai erano carichi di rose e rigogliose crescevano le siepi di sanbuco e di lillà.”

Dopo ciò che ha detto il grande scrittore, cosa posso aggiungere, se non commemorare le passate, primaverili opulenze?

Giardini delle mie brame

Il mio giardino ideale somiglia, in piccolo, a due che conoscevo bene.

Il primo, nostrano, aveva grandi vasi di bergenie che dominavano i lati di un terrazzo pavimentato con il cotto. Una piana scalinata di pietrisco e ghiaia, coperta da un pergolato di vite, conduceva agli ulivi assolati, a tre ciliegi ed alle fronde ombrellose di un vecchio diospero (o caco, se preferite). Cerco tra i rosai l’angolo dei mughetti, il posto delle fragole, e ritrovo il glicine che faceva capolino dalla soglie delle finestre.

Il secondo giardino si trova in una costa forestiera, affacciata però sul Mare Nostro. Là mi sedevo, sotto seducenti cascate di fiori dai densi colori tropicali. Pareva che danzassero insieme i tralci della bouganville, della plumbago, la bignomia. E forse ancora. Chissà.

Chi è il più bello del reame?

I miei sono ricordi, non lamenti. Ciò che è stato è stato ed è una grazia averlo conosciuto. Vero è che ho sempre fatto dipendere la scelta della mia abitazione, quando potevo farlo, dalla presenza di un giardino, un cortile, un terrazzo. Feci eccezione per un appartamento molto bello. Non oso dire quanta verzura dovette contenere il terrazzino che a malapena ospitava due persone.

Le piante più grandi stazionavano nel cortile condominiale. Qualche volta vi entravo per salutarle.

Sono ancora convinta che una casa senza respiro esterno sia come una bella donna priva di capelli, un auto fuoriserie priva dello spazio di manovra. Dove c’è bellezza, la bellezza resta, però nessun dubbio che manchi qualcosa.

Un toccasana, un amuleto

Oggi il mio spazio di manovra è un cortilotto diviso in due parti. Potrei piantarvi solo alberi bonsai. La plumbago si è adattata, ma un glicine sgretolerebbe quei muri di confine che hanno già qualche ammaccatura.

Durante l’inverno trascuro quei quadrucci di terra, però so che ci sono, aldilà della finestra. E loro sanno che la mia indolenza si spegnerà con l’avvento della primavera.

C’è ancora un freddo birbone; il clima si vendica delle tiepide giornate che ci ha regalato in anticipo. Menomale che non ho tolto le mutande ai limoni. E non ho potato I rosai, mondo befano. Vero che hanno già una profusione di gemme, di boccioli, anche se I miei vicini potrebbero dire che esagero, un pochino.

Il tempo dell’acqua e delle cesoie

Difendo con le unghie e con i denti (quelli che restano) la sessione mattutina davanti al computer, ma ora che le giornate sono lunghe, al sonnolento post pranzo segue un ripartire che si fa rapido dopo il té-tisana.

Una carezza al gatto ed eccomi fuori, a lavorar di lena negli antri sterpagliosi.

A me, mia proda!

Fare e disfare

Il mio passapomeriggi ha delle regole che voglio mantenere.

E così, prima di iniziare le manovre stagionali, mi sono avvicinata alle piante di vecchia data per il rituale saluto. Stavo civettando con loro per farmi perdonare la lunga incuria, ma la beata intesa è finita con l’arrivo falsamente paciocco della belvetta che i figli di Flora, secondo me, chiamano Attila. Ama giocare a guardie e ladri, il lazzarone, ma si cimenta volentieri nel ruolo dell’Otello, pronto a devastare ciò che attira il mio interesse, e dunque il suo. MI affretto ad esibire un’espressione neutra nel salutare di passata il gruppetto di mammole, le margherite (tre), ed i ranuncoli sparsi nel praticello con la tranquillità di chi trascorre le vacanze estive sempre nel solito posto.

Arnesi da giardinaggio

La maggior difficoltà sta nell’aprire il cassetto degli attrezzi. Dopo vari scotimenti e qualche parola irripetibile, sono riesciuta a frugare in un accumulo che nulla ha di artistico. Nella ricerca delle cesoie, piccole e grandi, dei fili metallici ed altri ammennicoli, i guanti escono sempre per ultimi. Forse li diverte il mio timore d’incappare in qualche bestiolina appena uscita dal letargo.

Come trasformare un cortiletto nel giardino di Boboli

Finalmente ho dato il via a piani e conteggi, aiutata dal confortante ausilio dei libri di giardinaggio.

Ho fatto intendere la ragione alla bella ma invadente passiflora cerulea che ambula alacramente dai giardini altrui. Parlano spesso, nei canali cucinieri, di ricette fatte col frutto della passione. Avranno bisogno di cure particolari per diventare commestibili quei tondi, selvatici noccioloni che pendono da ottobre sulla mia testa?

A seguire, ho dimostrato chi comanda alle impudenti foglie intruse che tentavano di far danno ai limoni ancora incappucciati, ed a quel coso, quel fusto che si eleva per togliere la luce all’agapantus….

Avevo appena finito di borbottare contro le verzure che si fanno largo senza riguardo per i miei tesori quando ho scorto le ortiche. O meglio: loro, le malefiche, hanno scorto me.

Tutti gli anni è la stessa storia! Mi è capitato d’affamigliarmi con qualche inedito rigurgito, ma trancio sempre senza pietà quei cespi spinosi. Saranno anche buoni da mangiare, e pure fertilizzanti per le piante, messi a macerare nell’acqua, ma trovarsele alle caviglie è un’esperienza che non vi consiglio.

Lo so che non è Boboli

Prima di rientrare in casa ho dato un’occhiata in giro per controllare che tutto fosse dove e come deve stare.

E intanto respiro un nugolo di aromi da arrosto che sale dalla vascona metallica adibita ad orticello: salvia, rosmarino alloro, il basilico in estate,

Dite la verità. Non sembrava che parlassi del Giardino di Boboli?

È il mio cortilotto e va bene così. Chi mi darebbe la forza fisica e il denaro per misurarmi con simili imprese?

Inno alla natura

Ho voglia di canticchiare. ‘Fioriii! Chi vuol fiori dal mio paniereee…’

Mi accorgo di mugolare, immobile, con le piccole cesoie nelle mani guantate.

Chissà cosa pensano i vicini.

Alla buon ora! Diamoci da fare che oggi non ho ‘compicciato’ nulla! Via al Sangue di bue, ai lupini ed a tutto l’ambaradan necessario a far crescere liete ed arzille le pianticelle.

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Curiosità

Animali che passione per anziani

Specifichiamo: non tutti

Alcuni li detesto, come le zanzare i ragni falene moscerini; insomma, tutti quei mostriciattoli che non chiedono il permesso per invaderti la casa.

Dico io, non potrebbero finire tra le specie in estinzione, al posto dei Pulcinella di mare, quegli uccelli tanto educati da perder molto tempi nei saluti? Non che siano belli, però mi ci sono affezionata grazie ad un cartone animato che ho visto e rivisto con la nipote. E i Pellicani? Anche alcuni di loro sono a rischio d’estinzione. E pensare che si feriscono col becco per nutrire ii figli col proprio sangue!

Non divaghiamo. Di uccelli ed altri animali parleremo in altra occasione.

Ecco a voi Cani e Gatti

Oggi sono di scena cani e gatti, nostri compagni del mondo animale.

Quante diversità mostrano questi figli fratelli amici che vivono da millenni insieme agli esseri umani! La vigilanza alle azioni e reazioni di chi li circonda proviene, come l’essere sempre affamati di cibo ed affetto, dall’amore che ci dedicano e dal timore di perderlo, insieme al nido che condividono con noi.

Ci amano, è sicuro, però in maniera differente, come differenti sono i loro congegni mentali nell’affrontare le nostre abitudini. Entrambi devono lottare contro l’istinto per compiacere il padre, fratello, padrone; oppure la madre, sorella, matrigna,

Noi e loro

Osservate il vostro ragazzone quando tira il guinzaglio, fiutando l’aria in cerca di terragnoli olezzi e di pasticci. Caracolla spensierato, la coda in aria, pronto ad ogni sorta di impresa, eroica o crudele; eppure, non vedete l’ansia palese, innocente, negli sguardi interrogativi che vi rivolge continuamente?

Il gatto è più sofisticato. Vogliono mostrare indifferenza i begli occhi che vi studiano, mentre se ne sta raccolto nelle posizioni più assurde. Non ama le battaglie cruente, lui; preferisce essere ammirato per le sue movenze sinuose, felpate, precise, ma attenti a mobili e poltrone se gli fate mancare il cibo o l’amore, che per lui sono la stessa cosa.

Un cane chiamato Tobia

C’è stato un cane molto amato nella mia vita, parecchi anni fa.

Non era un cane d’elite; solo un piccolo meticcio tutto nero, razza ‘bastardaun’ scherzavano le amiche.

Era così affettuoso, così partecipe! Ce ne sarebbero di storie da raccontare!

Difendeva i figli dai miei rimbrotti alzando una zampina davanti a loro, sebbene fosse l’unico ad esserne impaurito.

Non amava i gatti, o almeno, non quelli del vicino di casa che ogni tanto veniva a cercarlo col fucile. Un giorno vidi che rincorreva un pastore tedesco. L’inseguito divenne inseguitore quando si accorse della superiorità della sua mole. Fu una fortuna che si arrestasse sull’uscio di casa, dove Tobia si era rintanato con un precipitoso dietro front. Lo salvò la potenza di una buona educazione di cui lui faceva volentieri a meno.

Morì tra le mie braccia dopo un’operazione.

Uno dei figli disse: In questa casa non entrerà un altro cane. E così è stato.

Dopo qualche anno principiò l’avvento dei gatti.

Sua maesta il Gatto

La moglie di un famoso pittore toscano mi disse che doveva ‘smaltire’ una cucciolata felina. La sua preziosa gattina si era data al bel tempo con un vagabondo dei boschi ed i frutti della relazione erano radunati nel garage adibito ad orfanatrofio. Diedi un’occhiata ai nuovi nati per sentire, da brava fatalista, se ce ne fosse uno che mi spettasse. Decisi che avrei preso quello che fosse venuto spontaneamente da me. Tutti i neonati si allontanarono salvo uno, anzi una, che mi fissava, immobile.

Amata Alice

In nuce c”era già tutto il temperamento della mia amata Alice, una gatta forte e tenera, dispettosa e amorosa, che ha convissuto con me per quasi vent’anni.

Ne faceva di cose curiose! Alcune erano talmente incredibili che è inutile raccontarle. Sembrano impossibili perfino a me, che le ho vissute.

Ebbe un compagno, dei figli. Se ne andarono, in vari circostanze. Lei rimase.

Si ammalò. Vergognosa della sua malattia, prese a vivere sopra l’acacia che si trovava davanti alla porta della cucina. Scendeva solo per mangiare. Un giorno sparì. Pare che fosse intenzionata a morire per conto suo, così mi dicevano. Inutili furono le ricerche.

Dissi basta. Da ora in avanti vivrò sola.

Peccato che non sia femmina

Arrivò un minuscolo esserino che fu spacciato per femmina. Era, è, identico ad Alice. Cosa potevo fare?

Così è cominciata la convivenza con uno zuzzerellone che conosce a menadito l’arte di istruirti sul suo concetto di alimentazione, in barba ai consigli della veterinaria. Quanto alle coccole d’ordinanza, è un maestro nell’allungare una zampina sulla mia mano per farsi grattare la bella testolina.

Dovreste vedere come resta sorpreso, e come s’indigna, del mio ingrato rifiuto, accompagnato con urla e scotimenti davanti ai poveri feriti o morticini che lui considera doni…

Parola di scrittori

Si dice che i gatti siano i migliori amici degli scrittori, parola di Balzac, Baudelaire, Dickens, Hemingway, Twain e tantissimi altri.

Molti hanno intinto l’ingegno sulle loro abitudini. Colette, per esempio, scrisse un lungo, delizioso dialogo tra un cane ed un gatto.

Coinquilini a quattro zampe

Non sa cosa si perde chi rinuncia alla compagnia di questianimali intelligenti che ci amano, ci osservano e qualche volta, secondo me, deridono le nostre manie, i nostri riti. Chissà che non abbiano ragione, loro che di sfizi ne hanno pochi, e tanto essenzali da lasciare il mondo com’è.

Un animale perfetto

Non vi è dubbio che l’uomo sia il re degli animali. Solo lui è capace di erigere splendide, immortali costruzioni, e poi distruggerle, insieme a tutto ciò che lo circonda. È arrivato da poco, è ancora un monello indisciplinato, e non si rende conto dei danni che produce su questo antichissimo pianeta.

Sugli altri mondi, vicini o lontani, non so cosa accada, però c’è da augurarsi che siano governati da sovrani più saggi.

Devo chiudere. Il coinquilino segue ogni mio movimento con troppa attenzione. È l’ora di preparare il pasto della belva. Mi devo spicciare, altrimenti chissà che mi scombina!

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Salute

Inno al giardinaggio per gli anziani

In questo giardino meraviglioso che è la Crezione, diceva un antico filosofo, il giardino, i giardinieri e i profumi sono la stessa cosa.

Un altro, meno poetico forse, ma più realista, sosteneva che la Natura schiude la sua corteccia e rivela i suoi segreti solo all’uomo che la rispetta.

Ci siamo capiti?

Una casa senza respiro

La scelta di un appartamento dipende, per me, dalla presenza di un giardino, un cortile, un terrazzo. Feci eccezione per uno molto bello. Non oso dire quanta verzura dovette contenere un terrazzino che poteva ospitare due persone.

Le piante più grandi stazionarono nel cortile condominiale. Qualche volta vi entravo per salutarle.

Sono ancora convinta che una casa senza respiro esterno sia come una bella donna priva di capelli, un auto fuoriserie senza spazio di manovra. Dove c’è bellezza, la bellezza resta, però nessun dubbio che manchi qualcosa.

Un toccasana, un amuleto

Oggi il mio spazio di manovra è un cortilotto diviso in due parti. Sono un toccasana, un amuleto, quei quadratini di terra.Li trascuro, nella stagione fredda, però so che ci sono aldilà della finestra. E loro sanno che la mia indolenza si spegnerà con l’avvento della primavera.

Il tempo dell’acqua e delle cesoie

Difendo con le unghie e con i denti (con quelli che restano) la sessione mattutina davanti al computer, ma ora che le giornate sono lunghe, al sonnolento post pranzo segue un ripartire lento che si fa rapido dopo il té-tisana.

Una carezza al gatto ed eccomi fuori a lavorar di lena negli antri sterpagliosi.

A me, mia proda!

Fare e disfare

Il mio passapomeriggi ha delle regole che mi piace mantenere.

E così, prima di iniziare le manovre stagionali, mi sono avvicinata alle piante di vecchia data per il rituale saluto. Stavo civettando per farmi perdonare la lunga incuria, ma la beata intesa è finita con l’arrivo falsamente paciocco della belvetta che loro, secondo me, chiamano Attila. Ama giocare a guardie e ladri, il lazzarone, ma si esibisce volentieri nel ruolo di un Otello pronto a devastare ciò che attira il mio interesse, e dunque il suo. Sono lesta a mostrare un’espressione neutra nel salutare di passata il gruppetto di mammole, le margherite (tre), ed i ranuncoli sparsi nel praticello con la tranquillità di chi trascorre le vacanze estive sempre nel solito posto.

Arnesi da giardinaggio

La maggior difficoltà sta nell’aprire il cassetto degli attrezzi. Dopo vari scotimenti e qualche parola irripetibile, riesco a frugare in un accumulo che nulla ha di artistico. Nella ricerca delle cesoie, piccole e grandi, dei fili metallici ed altri ammennicoli, i guanti escono sempre per ultimi. Forse li diverte il mio timore d’incappare in qualche bestiolina appena uscita dal letargo.

Come trasformare un cortiletto nel giardino di Boboli

Finalmente posso dare il via a piani e conteggi, aiutata dal confortante ausilio dei libri di giardinaggio. Qualche volta mi capita d’affamigliarmi a qualche inedito rigurgito, ma sorveglio ogni novella protuberanza chepotrebbe portar danno alle colture già affermate e trancio senza pietà ifustiignotiche si fanno largo senza riguardo per i miei tesori.

Prendo a borbottare contro l’invadenza di un fogliame che tenta di farsi spazio tra limoni incappucciati per togliere la luce all’agapantus, là in fondo.

Finito il daffare, il mio sguardo fa un brevissimo giro dei possedimenti prima di rientrare in casa.

Dite la verità. Non sembrava che parlassi del Giardino di Boboli?

In onore di Herman Hesse

“Vi brillavano allegri convolvoli e gerani, cui facevano eco, nell’ombra, tarde violacciocche gialle; i rosai erano carichi di rose e rigogliose crescevano le siepi di sanbuco e di lillà.”

Dopo ciò che ha detto il grande scrittore, cosa posso aggiungere, se non commemorare primaverili opulenze?

Giardini delle mie brame

Il mio giardino ideale somiglia, in piccolo, a due che conoscevo bene.

Il primo, nostrano, aveva grandi vasi di bergenie che dominavano i lati di un terrazzo pavimentato con il cotto. Una piana scalinata di pietrisco, coperta da un pergolato di vite, conduceva agli ulivi, assolati insieme a tre ciliegi e le fronde ad ombrello di un vecchio diospero (o caco, se preferite). Cercavo tra i rosai l’angolo dei mughetti, il posto delle fragole, e trovavo il glicine che faceva capolino dalla soglie delle finestre.

Il secondo giardino si trova in una costa forestiera, affacciata però sul Mare Nostro. Là mi sedevo, sotto seducenti cascate di fiori dai densi colori tropicali. Pareva che danzassero insieme i tralci della bouganville, della plumbago, la bignomia. E forse ancora. Chissà.

E intanto respiro un nugolo di aromi da arrosto, salvia, rosmarino alloro, il basilico d’estate, che sale dalla vascona metallica adibita ad orticello.

Chi è il più bello del reame?

I miei sono ricordi, non lamenti. Ciò che è stato è stato ed è una grazia averlo conosciuto.

Nell’odierno cortile potrei piantare solo alberi bonsai. La plumbago si è adattata ma l’amato glicine sgretolerebbe quei muri di confine che hanno già qualche ammaccatura.

Inno alla natura

Ho voglia di canticchiare.

‘Fiori! Chi vuol fiori dal mio paniereee…’

Mi accorgo di mugolare, immobile, con le piccole cesoie nelle mani guantate. Chissà cosa pensano i vicini.

Evvai, sto ancora divagando. È proprio un vizio.

Dicevamo che…..

È giunta l’ora del giardinaggio.

Stamattina c’è un freddo birbone; il clima si vendica delle tiepide giornate che ci ha regalato in anticipo. Menomale che non ho tolto le mutande ai limoni.

Quest’anno ho curato poco il mio pezzettino di terra. E non ho potato I rosi, mondo befano. Vero che hanno già una profusione di gemme, di boccioli.

Sì, I miei vicini potrebbero xxxx che sto esagerando, un pochino.

Bella ed invadente, la passiflora cerulea sta ambulando alacramente dai giardini altrui. Parlano spesso, nei canali cucinieri, di ricette fatte col frutto della passione. Avranno bisogno di cure particolari per diventare commestibili quei tondi, selvatici noccioloni che pendono da ottobre sulla mia testa?

Alla buon ora! Diamoci da fare che qui si fa mattina e non ho ancora ‘compicciato’ nulla! Via al Sangue di bue, ai lupini ed a tutto l’ambaradan necessario a far crescere liete ed arzille le pianticelle.