Mi annoiano le campagne contro Internet. È come detestare il televisore perché alcuni programmi non ci piacciono, o il cinema perché ci sono dei brutti film, o la musica, e così via. Siamo nell’era della comunicazione e ognuno può fare l’uso che vuole di questo grande distributore di interessi propri ed altrui. E chi non lo vuole non lo usi.
E tanto basta.
L’era della comunicazione
A me serve per fare ricerche, specialmente di notte, quando non riesco a dormire. Scorrazzo nell’aere mediatico per sapere cos’è un bosone, come si cucina la minestra pechinese o come si chiamava il marito di Vittoria Colonna.
E mi piace comunicare con le vecchie, indimenticate amiche. Ci scambiamo messaggi affettuosi o saputi o grulli per mantenere in attivo confidenza e affetto. Con loro posso scrivere di tutto e su tutto discutere e far carosello. Sono contenta di pensare ed essere pensata con affetto da coloro cui voglio bene, anche quando non siamo d’accordo.
Il vizio di mangiare tutti i giorni
Siccome questo vizio ce l’ho anch’io, frugo su internet alla ricerca di ricette vecchie e nuove. Amo i cereali ed azzardo esperimenti mescolando la farina con olio, acqua, un briciolo di sale, qualche volta un pizzicotto di lievito (meglio bandire lo strutto e quanto al lievito madre nemmeno ci provo perché mi mette soggezione). Tento di realizzare a modino, e qualche volta ci riesco, il pane, la schiacciata alla fiorentina, la focaccia genovese, la piada romagnola, la pizza.
Signori, la pizza!
Quegli esagerati dei napoletani hanno saputo trasformare una semplice base di farina e poc’altro in una gloria nazionale famosa in tutto il pianeta. E pensare che l’idea di usare pomodoro, formaggio e basilico nacque per fare l’occhiolino alla nostra bandiera ed onorare il passaggio di una regale ospite!
Confesso che io uso la pasta da pane e qualche volta le piade. In genere mi limito alla Margherita, ma capita che la corrompa con sfoglie sottili di zucchine, peperoni, melanzane…insomma con quello che trovo nel frigorifero. Non male, credetemi. E così accontento il gusto e la salute, con buona pace dei nutrizionisti.
La pizza, la birra ed altre storie.
Non è curioso che la pizza vada d’accordo con la teutonica bevanda? Vero che la birra nasce in Asia… Ne ha fatta di strada, anche quella che conduce al mio frigorifero, dove la tengo in attesa di cucinare il maiale e della voglia di concedermene mezzo bicchere.
In vino poesia e verità
La vite fruttificava da millenni prima che gli uomini imparassero a farne vino. Fu Dioniso a condurla agli uomini, portando sulla via dell’acqua la linfa che dai selvatici viluppi scende in grumi superbi…
O com’è che il vino mi vuol poetica? Eppure poco ne approfitto, a parte quello che adopero per cucinare. Però lo gusto volentieri insieme ad amici o famigliari, Il rosso mi piace profumato e corposo, il bianco, fresco e frizzantello. Deve essere buono anche quello che usiamo per cucinare, per non guastare una buona ricetta.
Sapete che la parola alcool proviene dall’arabo? Questo nome lo dobbiamo al grande Von Hoheinheim, il medico dell’imperatore Carlo V chiamato Paracelso.
Non divaghiamo.
A causa della mancanza di dolcetti e biscotti prefabbricati, visto che per andare al supermercato manca poco che mi chiedano il lasciapassare, oggi ho fatto un dolce, ovvia, un dolce pasticcio dei miei; però, cose turche, questa volta il lievito ha fatto il suo mestiere.