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Alimentazione per Anziani

Anziani che non possono comunicare

L’assitenza ad una persona anziana è più complicata quando ha perso le sue capacità cognitive.

Non potendo dialogare, occorre molta attenzione da parte degli altri membri della sua famiglia per provvedere ai bisogni che non riesce ad esprimere.

Dovrà essere introdotta una particolare modalità di relazione con il caregiver familiare o di chi ne fa le veci, per sopperire alla mancanza di comunicazione.

Esistono enti pubblici e privati in grado di provvedere il costante funzionamento di un servizio

che possa garantire la sicurezza, la salute ed il generale benessere del paziente.

Facilitare la comunicazione

Alcune azioni possono ostacolare la comunicazione con un anziano malato.

Vediamo quali comportamenti dobbiamo evitare se vogliamo che accetti le cure che sono necessarie alla sua salute.

La persona delegata dalla famiglia dovrebbero parlare apertamente con il paziente delle operazioni da effettuare per salvaguardare la sua salute, senza dimenticare di rispettarne le esigenze e lo spazio personale.

Un comportamento irritato o impositivo può causare una reazione insofferente. Per ottenere il suo rispetto e calmare l’agitazione occorre sempre evitare di trasmettergli ansia.

Imporre o minacciare il paziente

Il servizio di cura va presentato all’anziano in modo positivo, ragionevole. Imporgli le decisioni senza coinvolgerlo lo riporterebbe ad uno stadio infantile, rischiando di favorire il suo rifiuto.

È necessario mantenere la calma, in qualsiasi situazione. Atteggiamenti nervosi potrebbero procurare ansia, con conseguente difesa e comportamenti negativi.

Agire senza avvertire

Nel caso in cui si rendesse nccessaria l’assistenza di una figura professionale, estranea alla famiglia, è indispensabile che il paziente sia avvisato in precedenza. Una sorpresa che lo colga impreparato può causare il rifiuto di collaborazione.

Badanti e anziani: consigli per una corretta convivenza

Può capitare che il paziente sia riluttante ad accettare l’intervento di una persona sconosciuta.

La cosa migliore è consentire una preventiva conoscenza del candidato che la famiglia ha ritenuto idoneo per la sua assistenza.

Molti problemi di questo genere possono essere risolti facilmente se il paziente è stato informato con delicatezza dei cambiamenti che lo riguardano. Coinvolgerlo nelle decisioni che gli sono utili lo renderebbe più proponso a partecipare.

Si consiglia di introdurre gradualmente il nuovo assistente. I primi giorni potrebbe occuparsi solo di una parte delle incombenze che dovrà svolgere, e per un periodo di tempo breve, per abituare e rassicurare il paziente.

Con il passare dei giorni ed il proseguire della familiarità, si possono aumentare le ore di permanenza e le cure da applicare.

Sarebbe opportuno che questa nuova figura evitasse di svolgere quelle attività che il paziente può compiere da solo, laddove non ci siano problemi, oppure con una partecipazione ai compiti che ne preservino l’autonomia, alleggerendo il suo bisogno di assistenza.

Condividere le operazioni che riguardano la sua salute, può creare un buon rapporto tra il malato ed il suo assistente,

In questi casi sarebbe fondamentale rispettare i tempi necessari al paziente per svolgere determinate attività, evitando così lo stress e, di conseguenza, la perdita dell’autostima.

Per raggiungere un buon rapporto di collaborazione è indispensabile che l’assistente rispetti, dove sia possibile, la privacy del paziente.

Il bisogno di calcio nella terza età

Il calcio è il quarto componente più importante nel corpo umano, preceduto solo da acqua, proteine e grassi. Il contributo di questo minerale è indispensabile per mantenere le ossa sane e garantire numerose funzioni dell’organismo.

Assumerlo regolarmente è necessario in tutte le fasi della vita, ma dall’età di 50 anni tutti dovremmo aumentarne il consumo.

A maggior ragione dobbiamo controllare l’apporto giornaliero nell’organismo di una persona anziana, evitando l’insorgere di complicazioni nella trasmissione degli impulsi nervosi e scongiurare le contrazioni muscolari, la coagulazione del sangue, il battito cardiaco.

É essenziale che la dieta abituale sia sufficiente a coprire l’esigenza di calcio, specialmente per mantenere la salute in età avanzata. Altrimenti, dobbiamo aumentare la dose giornaliera, in modo da prevenire dolori alle ossa e malattie come l’osteoporosi.

Con l’invecchiamento l’assorbimento del calcio nell’intestino diminuisce di circa il 20%.

Ecco perché un adeguato apporto di calcio è indispensabile a qualsiasi età, ma lo è maggiomente per un anziano. Il suo organismo richiede un minor apporto di cibo, pertanto può capitare che la quantità necessaria di calcio non venga consumata.

Quindi, sarebbe necessario un apporto maggiore rispetto al precedente fabbisogno.

Bisogni e carenza di calcio

È importante sapere che se un corpo umano non riceve l’apporto di calcio necessario alle sue funzioni, prenderà ciò che gli serve dalle ossa, aumentando così il rischio di osteoporosi.

Occorre altresì tenere presente che la carenza di calcio può causare altri gravi disturbi, come crampi, dolori articolari, ritmo cardiaco anormale, deterioramento del cervello, convulsioni

Per evitare questi problemi è meglio prendere precauzioni, consumando il calcio di cui il nostro organismo ha bisogno attraverso il cibo o gli integratori.

Alimenti ricchi di calcio

Un anziano dovrebbe assumere una quantità giornaliera i calcio compresa tra i 1.000 e 1.200 grammi .

Il latte, lo yogurt ed il formaggio sono le principali fonti di calcio. Tuttavia, possiamo trovare questo

minerale in altri alimenti, oltre ai latticini,

Bere un bicchiere di latte può contribuire al consumo giornaliero di calcio, ma non è sufficiente. Per questo motivo è importante seguire una dieta che includa diversi alimenti ricchi di calcio.

Possiamo annoverarne molti cibi che contengano buone quantità di calcio.

Verdure:

cavolo

crescione

cipolla

bietola svizzera

broccoli

ed altre verdure

Gli anziani dovrebbero consumare anche i legumi.

fagioli bianchi

ceci

lenticchie

germogli di soia.

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Alimentazione pregiudizi e coabitazioni per anziani

Diciamolo subito: l’anzianità è votata ad una parità dei sessi che non sempre è gradita alle mogli.

Non ci credete? Chiedetelo alle casalinghe.

Quando l’età della pensione si traveste da professione democratica.

Dopo millenni passati a dividersi i compiti: lui fuori di casa a combattere i draghi, lei dentro a combattere con i figli e la spesa, ogni donna è costretta a scivolare in una fase che somiglia alla pratica delle cosiddette pari opportunità.

E allora, perché la sequela di sfoghi scambiati con le amiche?

Qualche estratto?

“Ora che i figli hanno i loro giri, ora che mi posso godere un po’ di meritato riposo, mi tocca l’invasione dell’unno che pretende di cucinare. E non solo la domenica, ma tutti i santi giorni!”

“E il mio? Lo sai, eh, lo sai che passo ore dietro all’aspirapolvere, tentando di sfuggire alle sue richieste? Dov’è il colino? Mi dai il pepe? Ma dove tieni il.. coso? (mestolo, tanto per citare ‘La versione di Barney.’ Ma dell’alzheimer parleremo in altra occasione).”

Ecco il lamento che si leva dalle case da quando i mariti in pensione si alzano al mattino, belli freschi di giornata e pronti ad intasare, sequestrare, sporcare la bella, scintillante cucina, custodita con ogni genere di sostanza chimica per debellare il minimo passaggio di un batterio incauto.

Insomma, anche quei rapporti coniugali che sono filati lisci come l’olio, dovranno fare i conti, da ora in avanti, con le esigenze di un’assidua convivenza.

E arriviati alla somma, son cavoli!

Eggià. I cavoli.

I nutrizionisti sostengono che siano pieni di antiossidanti che fanno tanto bene.

Io mi fido, mi devo fidare, figuriamoci, da incompetente quale sono.

Però i cavalli non mi piacciono. O specificando: non tutti.

Come si può non accontentare la minestra di pane, quando chiede, pretende, il cavolo nero, specialmente se è destinata a diventare ribollita?

E mi piace molto, troppo, il cavolfiore in gratin. Conviene alleggerirlo se non volete trovarvi, come è capitato a me, a combattere contro una terribile colica.

Un consiglio?

Da allora, i pezzetti di calfiore li faccio bollire e poi li spadello velocemente.

Prima di metterli in forno li copro con un misto di ricotta, latte e grana, con buona pace degli integralisti culinari.

Atteniamoci al buon senso, alla logica, ai propri gusti.

Le altre specie di cavoli, inclusi i cavolini di Bruxelles, li lascio agli assertori del fatto che se una cosa fa bene bisogna farsela piacere.

Ma chi lo dice? La natura, madre maestra, ci aiuta ad aiutarci. E allora diamole retta! Mio figlio non ha più assaggiato un puré da quando gli fu imposto a scuola.

E anch’io ho degli sgradevoli ricordi. Fortuna che nella mia famiglia d’origine non usavano simili barbarie.

I piatti ingrati si potevano sostituire con fette di pane e formaggio, oppure pane e pomodoro strusciato e condito e anche pane, burro e pasta d’acciughe.

Ecco perché risale dall’infanzia la mia abitudine di tenerne sempre un tubetto in frigo. Può insaporire un risotto, una pasta, dei formaggi molli, però va usato con parsimonia.

Nell’epoca dei fuochi tiepidi occorre dosare obblighi e scappatoie, calcolati con un rapporto che da stretto è diventato strettissimo, tra alimentazione e salute

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Alimentazione sana per gli anziani

Mangiare bene può aiutare a mantenere il corpo e la mente sani e ad estendere la qualità della vita.

Ma alcuni italiani più anziani possono opporsi a ottenere abbastanza nutrienti o calorie.

In molti modi l’invecchiamento può influenzare l’appetito

I cambiamenti fisiologici che derivano dall’invecchiamento possono comportare una riduzione del fabbisogno calorico, che può portare a una riduzione dell’assunzione di cibo e all’alterazione della composizione corporea, anche negli anziani sani.

Ciò può essere aggravato dall’olfatto e dal gusto ridotti e dai cambiamenti nei livelli ormonali che influiscono sulla velocità con cui ti senti pieno.

La depressione, la mancanza di indipendenza e l’isolamento sociale possono rendere il cibo meno appetibile, contribuendo ulteriormente a un’assunzione meno che ideale.

Malattie croniche come malattie cardiache, ictus, morbo di Parkinson, cancro, diabete e demenza possono influenzare l’appetito, il fabbisogno energetico e il peso.

Gli anziani possono assumere più farmaci che possono interagire con i nutrienti o produrre effetti collaterali come nausea, vomito e cambiamenti sensoriali che influenzano l’olfatto e il gusto.

I problemi orali e dentali possono influenzare la masticazione o la deglutizione.

Tutti questi fattori possono portare a una riduzione dell’apporto calorico e nutrizionale, con conseguente perdita di peso imprevista e mancanza di energia.

Superare gli ostacoli a un’alimentazione sana

Queste strategie possono aiutare a superare alcuni degli ostacoli a un’alimentazione sana che potresti incontrare man mano che invecchi.

Alla maggior parte dei pasti prova a riempire metà del tuo piatto con verdure, un quarto del tuo piatto con cereali integrali come quinoa, riso integrale o pane integrale e l’ultimo quarto del tuo piatto con proteine ​​magre come pesce, pollame, fagioli o uova.

Scegli grassi sani, che possono servire come fonte di calorie concentrate e sane. I grassi sani includono olio d’oliva, arachidi e altre noci, burro di arachidi, avocado e pesce grasso come salmone, sardine e sgombro.

Limitare i grassi saturi malsani inclusa la carne rossa grassa.

Lavorare fibra alimentare nella vostra dieta. La fibra aiuta a mantenere la normale funzionalità intestinale e può aiutare a ridurre il rischio di diabete di tipo 2 e malattie cardiache.

La maggior parte della frutta, verdura, cereali integrali e legumi sono buone fonti di fibre. Anche noci e semi sono buone fonti, ma pane e fagioli integrali possono essere più facili da masticare in caso di problemi dentali o dentiere. Assicurati di bere molti liquidi mentre aumenti l’assunzione di fibre.

Regola le dimensioni delle porzioni. Se stai cercando di mantenere un peso corporeo sano, riduci le dimensioni delle porzioni invece di sacrificare i componenti di un pasto equilibrato.

Se hai bisogno di guadagnare qualche chilo, prova ad aumentare le porzioni anziché mangiare cibi ricchi di zuccheri aggiunti e grassi saturi malsani.

Alcuni adulti più anziani trovano che il loro appetito è maggiore al mattino e durante il giorno, rispetto alla sera.

In tal caso, prova a fare una colazione sana che includa proteine, cereali integrali e frutta insieme a un pasto pomeridiano equilibrato. Poi vai leggero a cena.

Suggerimenti per la risoluzione dei problemi

Man mano che invecchi, potresti dover pensare in modo creativo quando sorgono ostacoli a un’alimentazione sana.

Ad esempio, se hai problemi a uscire di casa o a gestire borse della spesa pesanti, prova un servizio di consegna di generi alimentari.

Questo ti dà la comodità di fare acquisti online e di avere il cibo consegnato direttamente a casa tua.

Se cucinare per te ogni giorno ti dà troppi problemi o trovi che la tua energia si affievolisce di sera, prova a preparare alcuni pasti durante il fine settimana.

Conservali refrigerati o congelati e pronti a riscaldarli durante la settimana.

I pasti con una sola pentola sono un ottimo modo per cucinare rapidamente pasti sani, equilibrati e poco costosi, che possono anche essere una considerazione importante quando si invecchia.

L’attività fisica è importante per tutti gli adulti, compresi gli anziani. L’esercizio fisico aiuta a costruire e rafforzare i muscoli, aumentare i livelli di energia, mantenere la salute delle ossa, aumentare il metabolismo e sollevare l’umore.

Può aiutare anche a stimolare l’appetito.

Obiettivo per almeno 30 minuti di attività fisica quasi tutti i giorni della settimana.

Uomini e donne vivono più a lungo. Fare uno sforzo per mangiare sano può aiutarti a continuare a godere di uno stile di vita attivo.

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Consigli alimenti per anziani senza denti

La perdita dei denti a volte è un sintomo dell’invecchiamento, ma solo perché hai bisogno di cibi più morbidi non significa che la tua alimentazione dovrebbe soffrire.

Di seguito alcuni consigli utili di alimenti, ricchi di nutrienti e allo stesso tempo facili da masticare per gli anziani senza denti.

UOVA SBATTUTE

Le uova sono la fonte proteica più completa là fuori e sono anche piene di grassi sani. Le uova strapazzate sono facili da preparare e da masticare. Per un ulteriore tocco di sapore, aggiungi un cucchiaio di ricotta o panna acida leggera alle uova prima di mescolare.

PURE’

Se lasci le bucce (che forniscono ulteriore fibra), riduci il burro e usi il latte invece della panna, la purè di patate sono in realtà un contorno abbastanza salutare.

VERDURE AL VAPORE BEN COTTE

Le verdure crude possono essere difficili per gli anziani senza denti. Quando cucini le verdure, prova a usare un cestello a vapore invece di farle bollire. La cottura a vapore aiuta a trattenere i nutrienti della verdura, al contrario dell’ebollizione che lascia la maggior parte delle vitamine nell’acqua di cottura.

FRULLATI

I frullati sono un ottimo modo per migliorare la tua dieta, inoltre non è necessario masticare. Frullate i vostri frutti freschi (o congelati) preferiti, yogurt greco semplice, latte (può anche usare latte senza latticini) e qualsiasi supplemento aggiuntivo (semi di chia, farina di lino, polvere di acai, ecc.).

PESCE

Il pesce è più facile da masticare rispetto alla carne. Scegli il baccalà, il salmone o l’arancia ruvida al posto del pesce spada. Mangiare pesce almeno una volta alla settimana è un ottimo modo per ottenere proteine. Il pesce al forno o alla griglia è sempre molto più sano di quello fritto.

YOGURT

Per gli anziani che non sono intolleranti al lattosio, lo yogurt è un’ottima fonte di calcio e proteine. Scegli yogurt al latte intero invece di grassi, che di solito è caricato con zucchero e altri ingredienti artificiali.

ZUPPA

La maggior parte delle zuppe, soprattutto quelle passate, sono piuttosto nutrienti e facili da mangiare per gli anziani senza denti. Ci sono centinaia di zuppe tra cui scegliere, alcuni dei nostri preferiti includono porro di patate, pomodoro e basilico e minestrone.

AVENA

L’avena vecchio stile è in realtà uno degli alimenti per la colazione più sani che puoi trovare, oltre ad essere facile da masticare. Cerca di evitare di aggiungere un cucchiaio colmo di zucchero di canna, optando invece per miele o frutta fresca tenera.

CARNE A COTTURA LENTA

Le carni cotte a fuoco vivo sono probabilmente gli alimenti più difficili da masticare per gli anziani. Al contrario, le carni cotte lentamente come il maiale stirato o lo stufato di manzo sono opzioni molto migliori per gli anziani che hanno difficoltà a masticare.

FAGIOLI

I fagioli sono una fonte salutare di fibre e proteine ​​e quando li cuoci abbastanza a lungo, diventano completamente morbidi. Ci sono molte ricette disponibili che includono fagioli, come fagioli fritti, zuppa di fagioli neri e fagioli al forno.

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Nutrizione per gli anziani

Che cos’è la nutrizione e perché è importante per gli anziani?

L’alimentazione consiste nel seguire una dieta sana ed equilibrata, in modo che il corpo riceva i nutrienti di cui ha bisogno.

I nutrienti sono sostanze negli alimenti di cui il nostro corpo ha bisogno per funzionare e crescere. Includono carboidrati, grassi, proteine, vitamine, minerali e acqua.

Una buona alimentazione è importante, indipendentemente dall’età. Ti dà energia e può aiutarti a controllare il tuo peso.

Può anche aiutare a prevenire alcune malattie, come l’osteoporosi, l’ipertensione, le malattie cardiache, il diabete e alcuni tumori.

Ma con l’età, il tuo corpo e la tua vita cambiano, e così fa quello che ti serve per rimanere in salute. Ad esempio, potresti aver bisogno di meno calorie, ma devi comunque assumere abbastanza nutrienti. Alcuni adulti più anziani hanno bisogno di più proteine.

Cosa può rendere più difficile per me mangiare sano con l’età?

Alcuni cambiamenti che possono accadere con l’età possono rendere più difficile mangiare sano.

Questi includono cambiamenti nel tua vita domestica, come vivere improvvisamente da soli o avere problemi a muoversi salute, che può renderti più difficile cucinare o nutrirti
Le medicine, che possono cambiare il sapore del cibo, seccare la bocca o togliere l’appetito
Reddito, il che significa che potresti non avere così tanti soldi per il cibo
Senso dell’olfatto e del gusto
Problemi a masticare o deglutire il cibo

Come posso mangiare sano con l’età?

Per rimanere in salute con l’età, dovresti

Mangia cibi che ti danno molti nutrienti senza molte calorie extra, come ad esempio

Frutta e verdura (scegli diversi tipi con colori vivaci)
Cereali integrali, come farina d’avena, pane integrale e riso integrale
Latte e formaggio senza grassi o magri o latte di soia o di riso con aggiunta di vitamina D e calcio
Frutti di mare, carni magre, pollame e uova
Fagioli, noci e semi
Evita le calorie vuote. Questi sono alimenti con molte calorie ma pochi nutrienti, come patatine, caramelle, prodotti da forno, soda e alcool.

Scegli cibi a basso contenuto di colesterolo e grassi.

In particolare, devi cercare di evitare i grassi saturi. I grassi saturi sono generalmente grassi che provengono da animali.

Puoi trovarli in alcuni prodotti da forno acquistati in negozio e cibi fritti in alcuni fast-food.

Bevi abbastanza liquidi, in modo da non disidratarti.

Alcune persone perdono il senso di sete mentre invecchiano. E alcuni medicinali potrebbero rendere ancora più importante avere molti liquidi.
Sii fisicamente attivo.

Se hai iniziato a perdere l’appetito, l’esercizio fisico può aiutarti a sentirti più affamato.

Cosa posso fare se ho problemi a mangiare sano?

A volte problemi di salute o altri problemi possono rendere difficile mangiare sano.

Ecco alcuni suggerimenti che potrebbero essere d’aiuto:

Se sei stanco di mangiare da solo, prova ad organizzare alcuni pasti o cucinare con un amico.

Puoi anche cercare di mangiare in un centro per anziani, un centro comunitario o una struttura religiosa nelle vicinanze.

In caso di problemi di masticazione, consultare il dentista per verificare la presenza di problemi

Se hai problemi a deglutire, prova a bere molti liquidi durante i tuoi pasti. Se ciò non aiuta, consultare il proprio medico.

Una condizione di salute o una medicina potrebbero causare il problema.

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Badante e consigli per l’alimentazione degli anziani

Chiunque si prende cura degli anziani per breve periodo o in via continuativa è chiamato badante.

Mentre la cura può essere gratificante per una persona che ama aiutare gli altri, può anche essere bello.

Per ridurre le esigenze fisiche ed emotive del lavoro, un badante può strutturare la sua giornata con un programma, con note dettagliate e pause necessarie.

Usa costanza e routine

Ripetendo le stesse attività quotidiane contemporaneamente, la badante e l’anziano seguono lo stesso programma.

Ciò è vantaggioso perché entrambe le parti sanno cosa aspettarsi, il che a sua volta riduce le lamentele e le lotte di potere.

Inoltre, un programma significa un uso efficiente del tempo; i farmaci vengono somministrati quando necessario e la badante è in grado di gestire meglio problemi imprevisti.

Monitorare quando necessario

È naturale che qualcuno abbia bisogno di cure desiderare ancora determinati cibi o cose contro cui un medico ha messo in guardia.

Per questo motivo, una badante deve prestare particolare attenzione a determinate attività o alimenti in cui il paziente potrebbe ancora impegnarsi.

Massimizza l’indipendenza

Mentre un badante è lì per aiutare il paziente, è anche importante incoraggiare la sua indipendenza.

Rendi piacevole il mangiare

Le esigenze dietetiche di un paziente devono essere prese in considerazione, come una dieta povera di sale o cibi da evitare a causa di motivi religiosi.

Inoltre, gli alimenti devono essere tagliati in modo appropriato e si dovrebbe prestare attenzione alla consistenza, alla temperatura e alla consistenza per mantenere il lavoro dentale in atto e prevenire il soffocamento.

Punta a una varietà di cibi piacevoli che vengono presentati in modo attraente.

Una persona anziana che perde interesse per i suoi pasti porta a perdita di peso, cattiva alimentazione e un sistema immunitario indebolito.

Prestare la giusta attenzione

I badanti devono essere pazienti quando aiutano gli anziani a mangiare, fare il bagno, vestirsi, usare il bagno e fare qualsiasi tipo di attività.

Quando mangi, ad esempio, posiziona la persona con la testa leggermente flessa e il mento verso il basso e regola il suo sedile all’altezza giusta del tavolo.

Quelli con disabilità visive dovrebbero essere guidati delicatamente quando si fa la doccia e si pulisce la bocca, per esempio.

Inoltre, prestare attenzione emotiva è fondamentale per la relazione badante-anziano.

Un paziente si sente amato e necessario quando la badante rispetta le sue opinioni e capisce la sua situazione.

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Alimentazione e memoria negli anziani

Chi non ha una ricetta salvavita? Tutti, anch’io.

I miei non hanno la forma delle solite regolette numerate da mettere in riga e dimenticare o, peggio ancora …

Dicevo?

La memoria, già… alla mia età si dimentica cosa abbiamo mangiato la sera prima, ma si rammentano episodi pacificati dalla polvere, oppure riveduti e corretti.

Con l’avanzare della età diminuisce la capacità di reggere ciò che dà ansia. come quei film, anche belli, che accelerano i battiti del cuore e intorbano i sogni. Quando ero giovane, essì, anch’io… criticavo le persone che li evitavano.

Ma ora capisco. Non li reggo! Ecco, l’ho detto, ed a malincuore cambio canale. Ci sono tante scematine, rassicuranti come sonniferi! Oddio, vero che vi sono di quelle che conviene lasciar perdere….

Torniamo al tema. La mia ricetta è vivere ogni atto della giornata con qualche cerimonia d’apertura che dia corpo e valore alle piccole, ordinarie, cose quotidiane. Non mi riferisco alle faccende di casa, lasciamo perdere.

Si tratta di dare un tocco di colore, come il rossetto sulle labbra spente, alla giornaliera alimentazione.

Sistemo a modino il vassoio del pranzo e della cena, lo porto sul tavolino davanti al televisore, e dopo il funesto telegiornale vado in caccia di un consolante programma culinario.

Chissà che la loro diffusione non dipenda dall’aumento dei pensionati…

Amo i cereali. Mi faccio di pasta, di riso, di polenta….A proposito di polenta.

Avete mai provato a prepararla (quella precotta, lo ammetto), riempita di formaggi in stallo nel frigo e poi metterla in una ciotola per un minuto o due?

Nel frattempo, riempite un piatto con una pomarola ancora calda e versatevi sopra la gialla, saporita cupoletta. Una cucchiata sopra, una sotto….

Mentre me la gusto, mi chiedo cosa farebbero tutti quegli chef, simpatici o boriosi, se il Vespucci fosse rimasto a casa?

Ed io, come potrei preparare i miei sontuosi cus cus, senza pomodori, peperoni e peperoncini?

Per non parlare degli infiniti usi delle patate…

E il cacao? Ci rendiamo conto, sì?

Avrete capito che vivo in solitaria solitudine, se si esclude il gatto, le visite dell‘amica del cuore, il pomeriggi dalla nipote, i passaggi di quelli che abitano fuori via, le telefonate….

Insomma, ho preso tutti i vizi delle zitelle.

Chiacchiero da sola, litigo tra me e me con i vicini che lasciano la biancheria a penzolare per mesi e credono che il pianerottolo sia un personale ripostiglio.

E capita che bisticcii di santa ragione anche con me stessa. Ho imparato che criticarsi fa bene, sotto l’ombrello di un’affettiva indulgenza. Non pretendo di cambiare, sai la fatica; giusto una regolata per ricordarmi che sono viva, pensante e pulsante, malgrado il pannolino sulla bocca quando vado al supermercato.

Suggerimenti?

In tempi ‘pestiferi’ conviene la prudenza.

Passata anche questa, tutti dovremo vincere l’apatia ed uscire per una sana, economica, passeggiata all’aria aperta, riposando poi su una panchina a leggere il giornale, a fotografare un piccione impertinente, a chiacchierare con un amico.

Tutti, anche coloro che sono schiavi regnanti di una passione che costringe in casa. Me lo dico sempre quando divento pallida come un’ameba.

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Alimentazione e quarta età

Volete sapere, come vive chi ha molto passato alle spalle e poche aspettative future, quel resto di vita concesso dal destino e dalla salute?

Con l’arrivo della terza, e poi della quarta età, diminuisce l’importanza sociale.

Pochi gli impegni, le amicizie rallentano, la sera si esce malvolentieri di casa, anche senza imposizioni da virus.

L’interesse che la testa ha sempre dedicato al corpo, fonte di movimento e di piaceri,

scende verso un rione subbuglioso e periferico: la pancia.

1° caso: l‘anziano che abita da solo

Quel tempo passato in mordi e fuggi subito ad una scarica di impegni, ormai è speso nella spesa.

Recarsi al supermercato diventa motivo prioritario per uscire di casa.

E poiché

l’eros insoddisfatto si è spostato nella gola, ci si ferma a studiare scatole e scatolette, scartando quelle di lusso, nemiche delle magre pensioni,

compensata la rinuncia con qualche abuso, purché di qualità.

2° caso: l’anziano integrato nella famiglia.

Se il vivere da soli può indurre ad un minimo controllo, più difficile diventa il calcolo dei grassi usati nell’alimentazione. Ci si trova ad ingurgitare ciò che passa il convento e con la stessa velocità dei parenti più giovani, cosa dannosissima. Per non parlare dei dolcetti e dei biscotti realizzati per contentare i nipoti…

Nella solitudine, e così nella partecipazione familiare, ai problemi congeniti si somma, oltre all’ordinaria usura, il peso della gratificazione, obbligando i nostri esausti organi ad una gara di resistenza.

Ecco che l’arte della cucina investe il tempo d’avanzo, trasformando la necessità in passione. Vogliamo dimostrare che non siamo inutili, che abbiamo uno scopo, che si fa dell’arte con i colori del cibo, sostituti di quelli della vita. E si impara a discutere sui valori della dieta mediterranea, tailandese, messicana, il caro-pesce….

Queste considerazioni provengono da una signora che si trova sul ciglio della quarta età.

Dalle mie esperienze ho imparato che conviene attenersi al buon senso e alla logica. La natura, madre maestra, ci aiuta ad aiutarci. Diamole retta.

Mio padre preparava in casa le tisane per noi figlie, oltre a qualche elisir poco alcolico

All’epoca dell’influenza ‘asiatica’ curò le mie sorelle in casa, convinto che un ospedale sovraffollato fosse soggetto alla contaminazione.

Sosteneva che una mela al giorno leva il medico di torno… se si mira bene.

Vero che è campato fino a 93 anni, ma non condivido il suo parere.

Sebbene io tenda ad evitare l’ambulatorio, quando me lo posso permettere, ritengo che di medici ce n’è, e sempre ci sarà, purtroppo, un gran bisogno.

Niente di nuovo sotto il sole, dicevano i filosofi antichi. E niente di nuovo prospetta la sana dieta mediterranea, basata su cereali, legumi, verdura, frutta, pesci, carni bianche (nell’ordine).

Non ho fatto riferimento alle carni rosse ed ai prodotti integrali perché sono sgraditi ai cuori usurati ed agli stomaci uggiosi.

Dunque, conviene variare l’alimentazione tenendo conto delle patologie del nostro organismo.

E dal bisogno di contrastare l’osteoporosi.

Se, come me, non amate le verdurine lessate, potete stufarle.

Aglio, un cucchiaino d’olio, due gocce d’acqua, un pizzico di sale grosso.

Se volete togliervi uno sfizio senza perdere il sonno, evitate sarabande pasticciate e chi più ne ha più ne metta!

Di ricette gustose è pieno il mondo e l’Artusi, però applicatele con un’accorta mediazione.

Un esempio?

Se preparate il pollo in fricassea limitate la salsa all’uovo ed al limone.

La mitica salsa olandese è troppo burrosa per i derelitti che si ostinano ad amare la vita.

Vero che invecchiando si torna bambini, ma non facciamo i furbi…

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Alimentarsi e Alzheimer negli anziani

L’Alzheimer produce una graduale perdita di memoria e un’alterazione delle capacità intellettuali della persona. Le cause della malattia non sono note. Attualmente ci sono alcuni trattamenti che possono rallentare l’evoluzione.

Questa malattia può colpire chiunque abbia più di 45 anni, sebbene sia più comune dopo i 65 anni.

Sembra si manifesti sia agli uomini che alle donne, ma con una maggiore incidenza nelle donne.

Questo deterioramento si evolve in diverse fasi cliniche, la sua durata e il ritmo variano in ogni individuo:

  1. demenza lieve
  2. demenza moderata
  3. demenza grave

Stadio iniziale:

I pazienti possono mangiare da soli, ma la perdita di memoria li rende disattenti, dimenticano cibo, programmi, ecc. La mancanza di attenzione li induce a non completare tutte le assunzioni di cibo. In questa fase è molto importante promuovere la loro autonomia: coinvolgendoli, ad esempio, nella preparazione del cibo, nella preparazione della tavola o nel lavaggio dei piatti.

Fase media:

C’è una dipendenza parziale, che ha bisogno di aiuto con il mangiare e il bere. A volte potresti non essere in grado di masticare e deglutire bene il cibo.
Appare una diminuzione della percezione di odori e sapori, che insieme a una diminuzione della salivazione e della secchezza della bocca, provoca in questi pazienti un rifiuto del cibo.
Non sono in grado di utilizzare correttamente le posate.
Disturbi visivi renderanno per loro difficile identificare correttamente gli alimenti.

Fase grave:

La dipendenza da nutrire è totale.
La difficoltà sembra inghiottire cibi solidi e liquidi con rischio di soffocamento, quindi il paziente rifiuta il cibo.
Il sistema digestivo può avere funzioni rallentate e difficoltà di evacuazione dovute alla costipazione.


Con il cibo dovremmo cercare di raggiungere i seguenti obiettivi:

Gestire una dieta che soddisfi le esigenze nutrizionali del malato.
Garantire una buona idratazione
Evitare la costipazione.
Rendere i pasti il ​​più semplice possibile, per evitare problemi di deglutizione.
Cercare di mangiare una quantità di cibo adeguata.