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Alimentazione per Anziani

Alimentazione nella terza e quarta età

Quando si diventa anziani a tutti gli effetti?

Alla fine dell’epoca lavorativa diminuisce l’importanza sociale. Quel tempo passato in mordi un panino e fuggi subito ad una scarica di doveri è finito.

Insomma, si diventa anziani a tutti gli effetti. Qualche dubbio lo avevamo già, ma quando è ufficialmente riconosciuto diventa una certezza.

Ed ora? Come si affronta il tempo libero?

1° caso: abitare da soli.

Se non c’è una passione da coltivare, molto del tempo è speso nella spesa.

Recarsi al supermercato diventa il motivo principale per uscire di casa. Ecco le fermate a studiare le componenti di scatole e scatolette, le tentazioni suscitate dai prodotti di lusso, nemiche delle magre pensioni. E per compensare la rinuncia si abusa di dolcetti e biscottini.

A costoro consiglio di adottare un cane. E bello grosso.

2° caso: vivere in coppia.

Se vivere da soli può indurre ad un minimo controllo dell’alimentazione, più difficile la rinuncia quando si devono accontentare gusti e malanni diversi, magari opposti. In questa situazione conviene armarsi di santissima pazienza e di un capace frigorifero.

3° caso: condividere la casa con i figli.

Il daffare non manca a coloro che fanno i nonni a tempo pieno. Un consiglio:noningurgitate tutto ciò che passa il convento e mai con la velocità e quantità dei parenti più giovani, cosa dannosissima.

In tutti i casi, nella solitudine o nella partecipazione familiare, scarsi sono gli impegni. Le amicizie rallentano, la sera si esce malvolentieri di casa, anche senza le imposizioni da virus.

E poi, la televisione offre di tutto, o quasi.

E poiché l’eros insoddisfatto si sposta nella gola, l’interesse che era dedicato al corpo come fonte di plurimi movimenti e piaceri, si stabilizza in un rione subbuglioso e periferico: la pancia.

Cucinare, che passione!

È nelll’arte della cucina che molti investono gran parte del tempo, trasformando la necessità in passione. Occuparsi dell’alimentazione dimostra che non siamo inutili, che abbiamo uno scopo, che il colore ed il sapore del cibo può sostituire quelli della vita. E così si discute sui valori della dieta mediterranea rispetto alla tailandese, la messicana, il caro pesce, sul metodo segreto per insaporire la carne.

Tutto bene, però dobbiamo controllare che queste gratificazioni non pesino troppo sui problemi di salute, congeniti e d’ordinaria usura, obbligando i nostri esausti organi ad una gara di resistenza.

Niente di nuovo sotto il sole, dicevano i filosofi antichi.

E niente di nuovo prospetta una sana dieta basata su cereali, legumi, verdura, frutta, pesci, carni bianche (nell’ordine).

Non trascurate i latticini, perché contrastano l’onnipresente osteoporosi (se non vi sono particolari controindicazioni). E non dimentichiamo che le carni rosse sono sgradite ai cuori usurati, come i prodotti integrali agli stomaci uggiosi.

Variare l’alimentazione conviene.

Togliamoci qualche sfizio senza perdere il sonno, ma evitiamo quei piatti pasticciati con cento insaporitori e chi più ne ha più ne metta! Di ricette gustose è pieno il mondo e l’Artusi.

Dobbiamo solo applicare un’accorta mediazione con le patologie del nostro organismo.

Un esempio.

Se come me non amate le verdurine lessate, stufatele con due spicchi d’aglio, un cucchiaino d’olio, uno d’acqua, due pomodirini, un pizzicotto di sale grosso.

Quando avanzano potrete unirle per insaporire un ottimo cus cus.

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Alimentazione per Anziani

Alimentazione e quarta età

Volete sapere, come vive chi ha molto passato alle spalle e poche aspettative future, quel resto di vita concesso dal destino e dalla salute?

Con l’arrivo della terza, e poi della quarta età, diminuisce l’importanza sociale.

Pochi gli impegni, le amicizie rallentano, la sera si esce malvolentieri di casa, anche senza imposizioni da virus.

L’interesse che la testa ha sempre dedicato al corpo, fonte di movimento e di piaceri,

scende verso un rione subbuglioso e periferico: la pancia.

1° caso: l‘anziano che abita da solo

Quel tempo passato in mordi e fuggi subito ad una scarica di impegni, ormai è speso nella spesa.

Recarsi al supermercato diventa motivo prioritario per uscire di casa.

E poiché

l’eros insoddisfatto si è spostato nella gola, ci si ferma a studiare scatole e scatolette, scartando quelle di lusso, nemiche delle magre pensioni,

compensata la rinuncia con qualche abuso, purché di qualità.

2° caso: l’anziano integrato nella famiglia.

Se il vivere da soli può indurre ad un minimo controllo, più difficile diventa il calcolo dei grassi usati nell’alimentazione. Ci si trova ad ingurgitare ciò che passa il convento e con la stessa velocità dei parenti più giovani, cosa dannosissima. Per non parlare dei dolcetti e dei biscotti realizzati per contentare i nipoti…

Nella solitudine, e così nella partecipazione familiare, ai problemi congeniti si somma, oltre all’ordinaria usura, il peso della gratificazione, obbligando i nostri esausti organi ad una gara di resistenza.

Ecco che l’arte della cucina investe il tempo d’avanzo, trasformando la necessità in passione. Vogliamo dimostrare che non siamo inutili, che abbiamo uno scopo, che si fa dell’arte con i colori del cibo, sostituti di quelli della vita. E si impara a discutere sui valori della dieta mediterranea, tailandese, messicana, il caro-pesce….

Queste considerazioni provengono da una signora che si trova sul ciglio della quarta età.

Dalle mie esperienze ho imparato che conviene attenersi al buon senso e alla logica. La natura, madre maestra, ci aiuta ad aiutarci. Diamole retta.

Mio padre preparava in casa le tisane per noi figlie, oltre a qualche elisir poco alcolico

All’epoca dell’influenza ‘asiatica’ curò le mie sorelle in casa, convinto che un ospedale sovraffollato fosse soggetto alla contaminazione.

Sosteneva che una mela al giorno leva il medico di torno… se si mira bene.

Vero che è campato fino a 93 anni, ma non condivido il suo parere.

Sebbene io tenda ad evitare l’ambulatorio, quando me lo posso permettere, ritengo che di medici ce n’è, e sempre ci sarà, purtroppo, un gran bisogno.

Niente di nuovo sotto il sole, dicevano i filosofi antichi. E niente di nuovo prospetta la sana dieta mediterranea, basata su cereali, legumi, verdura, frutta, pesci, carni bianche (nell’ordine).

Non ho fatto riferimento alle carni rosse ed ai prodotti integrali perché sono sgraditi ai cuori usurati ed agli stomaci uggiosi.

Dunque, conviene variare l’alimentazione tenendo conto delle patologie del nostro organismo.

E dal bisogno di contrastare l’osteoporosi.

Se, come me, non amate le verdurine lessate, potete stufarle.

Aglio, un cucchiaino d’olio, due gocce d’acqua, un pizzico di sale grosso.

Se volete togliervi uno sfizio senza perdere il sonno, evitate sarabande pasticciate e chi più ne ha più ne metta!

Di ricette gustose è pieno il mondo e l’Artusi, però applicatele con un’accorta mediazione.

Un esempio?

Se preparate il pollo in fricassea limitate la salsa all’uovo ed al limone.

La mitica salsa olandese è troppo burrosa per i derelitti che si ostinano ad amare la vita.

Vero che invecchiando si torna bambini, ma non facciamo i furbi…