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Dolore cronico negli anziani

Il dolore cronico negli anziani è difficile da assimilare. Quando ti prendi cura di una persona che soffre, a volte è difficile capire l’entità del dolore che provano. E questa persona, a sua volta, si sente impotente di fronte al dolore ricorrente.

Affinché la qualità della vita degli anziani sia la migliore, dobbiamo cercare di avere pazienza, un atteggiamento positivo, una comunicazione fluente, saper ascoltare e aiutare il più possibile.

Origine del dolore cronico negli anziani

Ognuno può soffrire di dolore ad un certo punto della propria vita: dopo un’operazione, per aver subito un incidente, derivato da una malattia.

Ma nelle persone anziane è più comune trovare dolore cronico. Perché succede? È più frequente perché, con l’aumentare dell’età, le malattie croniche sono più probabili.

Un esempio molto chiaro sono, tra gli altri, l’artrosi, le malattie cardiovascolari o le neuropatie. Inoltre, devono essere aggiunti i fattori di possibili disturbi del sonno, perdita di mobilità parziale o totale e problemi psicologici o neurologici.

Il dolore è una percezione sensoriale localizzata e soggettiva risultante da una stimolazione delle terminazioni nervose.

A sua volta, il dolore influenza notevolmente la psicologia di coloro che ne soffrono.

La prima cosa da chiarire è che, essendo soggettivi, è molto difficile stabilire scale di intensità obiettive.

Ogni persona prova dolore in modo diverso. E così dovrai affinare la tua empatia e cercare di comunicare il meglio possibile con l’adulto più anziano a tuo carico.

Cause di dolore cronico negli anziani

Sono state identificate quattro cause di dolore cronico. Di seguito ti mostriamo la loro classificazione in modo che tu li conosca più da vicino:

Dolore nocicettivo
spondiloartrosi
osteoporosi
Morbo di Paget
Polimialgia reumatica
fratture
Artrite reumatoide
Processo oncologico

Dolore neuropatico
Neuropatie Nutrizionali
Neuropatie periferiche
Nevralgia posterpetica
Nevralgia del trigemino
Processo oncologico o secondario alla radio o alla chemioterapia

Dolore misto
fibromialgia
Dolore miofasciale
spondiloartrosi
Processo oncologico o secondario alla radio o alla chemioterapia

Dolore psicologico
Il dolore psicologico associato al dolore cronico può colpire i nostri anziani. Di fatto, di fronte al dolore che non si ferma, l’unico modo possibile è l’accettazione di quel dolore. E se non lavoriamo la mentalità degli anziani, quel dolore cronico può portare a problemi psicologici.

Tra questi dolori psicologici, è molto facile trovare i seguenti sintomi:

depressione
insonnia
irritabilità

Questi problemi cambiano l’umore delle persone anziane, il che influisce inevitabilmente sulle relazioni personali.

Pertanto, non dobbiamo trascurare i loro sentimenti ed è fondamentale sapere come ascoltarli, incoraggiarli e farli affrontare la vita in modo positivo.

Trattamento per il dolore cronico negli anziani

Quando devi prenderti cura delle persone anziane con dolore cronico, devi assicurarti che soffrano il meno possibile.

Per questo ci sono alcuni strumenti a portata di mano che dettagliamo di seguito:

Assicurati che la persona con dolore adotti posture corrette che impediscono che il dolore aumenti

Identificare possibili alimenti che non vengono digeriti correttamente.

Aiutarti a fare esercizi quotidiani che evitano possibili dolori muscolari.

Consultare una fisioterapia per eseguire gli esercizi specifici che maggiormente giovano all’anziano responsabile.

Ti insegnano le tecniche di rilassamento.

Ricorrere a medicine alternative come l’agopuntura.

Realizza programmi di distrazione che aiutano coloro che soffrono di essere distratti per un po ‘.

È stato dimostrato che è utile svolgere attività che piacciono alla persona che soffre di dolore perché focalizza il cervello e dimentica, anche se solo per un breve periodo, il dolore che soffrono.

Può essere un compito arduo, ma cerca di farlo ridere, lo apprezzerà sicuramente

Nonostante tutto quanto sopra sia molto importante, perché evita altre complicazioni, nella maggior parte dei casi non è abbastanza e hanno bisogno di trattamenti farmacologici che alleviano o eliminano totalmente la sensazione di dolore.

Certo, sempre sotto prescrizione medica e raccomandazione medica. Pertanto, è necessario seguire sempre le istruzioni del medico.

Comprensione del dolore cronico per aiutare la persona amata

Quando ti prendi cura di un vecchio che soffre di dolore, prima di tutto, devi capire cosa sta soffrendo nel miglior modo possibile.

Essendo un problema frequente nella popolazione anziana, è molto probabile che dovrai affrontarlo.

Soprattutto, una valutazione corretta è essenziale per il trattamento precoce in quanto previene future e ulteriori complicazioni.

Il dolore è soggettivo e come abbiamo visto, ogni persona lo sente con intensità diversa.

Tuttavia, ci sono diversi metodi per valutarlo. Per questo, una comunicazione corretta è fondamentale per gestire e interpretare nel modo più accurato.

Il personale medico può aiutarti a identificare possibili indicazioni di dolore, nel caso in cui la comunicazione non sia possibile.

E soprattutto, una delle cose più importanti è accompagnare il vecchio nel suo dolore, cercare di fargli soffrire il meno possibile e aiutarlo nei momenti in cui soffre e non farlo sentire solo.

La solitudine può essere un grande aggravatore del dolore, quindi sia che si tratti di visite o di gesti semplici come una telefonata, li farai sentire al riparo.

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Assistenza agli anziani

I migliori camminatori per anziani

La mobilità e i problemi che ne derivano sono una delle maggiori preoccupazioni di tutte le famiglie per quanto riguarda la salute dei loro cari.

Con l’aumento dei disturbi che colpiscono le articolazioni e altre facoltà che rendono possibile il movimento, è una costante negli anziani.

Questi problemi sono molto problematici poiché incidono direttamente sulla vita quotidiana della persona interessata e rappresentano un aumento significativo della dipendenza .

Quali alternative ci sono per porre rimedio a questi problemi?

Fattori da considerare

All’interno di questa sezione, è importante valutare correttamente le esigenze della persona interessata.

Una persona costretta a letto non è la stessa persona che ha problemi superficiali al ginocchio.

Quindi anche le soluzioni non possono essere le stesse. Allo stesso modo, dovremo anche tener conto della situazione della casa della persona anziana e dello spazio disponibile. Ad esempio, nelle persone costrette a letto, la possibilità di acquistare una gru è direttamente correlata allo spazio della stanza a causa delle dimensioni di questo prodotto.

Infine, la disponibilità economica è un’altra variabile importante, poiché alcune alternative sono davvero costose, un fatto che rende molto difficile il loro accesso alla maggior parte della popolazione.

Walkers per gli anziani, la migliore alternativa

Tenendo conto di tutti i fattori sollevati nella sezione precedente, uno degli accessori più utili ed efficaci per le persone anziane con problemi di mobilità sono i camminatori per gli anziani .

Questi dispositivi (di dimensioni ridotte), sono un punto di supporto ideale per gli anziani in qualsiasi circostanza (a casa o all’estero). Inoltre, il suo prezzo è abbastanza conveniente per tutte le famiglie.

I camminatori per gli anziani sono un elemento di movimento che fornisce stabilità e comfort agli utenti e alle famiglie, evitando loro di preoccuparsi ( cadute , inciampi, ecc.).

I migliori camminatori per anziani

Ma non tutti i camminatori per persone anziane svolgono le stesse funzioni (ci sono dimensioni, materiali e funzionalità diverse), quindi conoscere alcuni esempi può essere di grande aiuto:

Walker con freni : grazie a questo prodotto, la stabilità di una persona anziana con problemi di mobilità sarà molto più sicura. Grazie ai freni, il controllo del deambulatore (evitando qualsiasi salto in eccesso) sarà più facile.

Walker per adulti : accessorio standard che garantirà supporto in ogni circostanza.

Deambulatore con sedile : grazie al sedile incluso nel dispositivo, il comfort e il comfort del deambulatore saranno molto più elevati. Inoltre, uscire (per una passeggiata per strada) può essere fatto più regolarmente poiché il vecchio può riposare in qualsiasi momento.

Walker senza sedile : un complemento dalle dimensioni ridotte che, grazie ai suoi materiali, è maneggevole (pesa pochissimo, facilitando il trasporto).

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Assistenza agli anziani

Uso di pannolini negli anziani

Nel corso degli anni, l’incontinenza urinaria diventa uno dei maggiori incubi e mal di testa per le persone anziane.

Situazione che genera molto disagio, non solo fisico, ma anche mentale quando si comprende che l’aumento delle limitazioni aumenta la dipendenza di cui soffrono e influisce sulla loro autostima.

È una sensazione molto frustrante per la persona che la soffre, e anche per le famiglie.

Nonostante ciò, oggi esistono metodi per ridurre gli effetti della fuoriuscita di urina, nel modo meno invadente e confortevole.

L’uso dei pannolini per gli anziani è uno dei più comuni che andremo a descrivere in questo articolo .

Perché appare l’incontinenza urinaria?

L’ incontinenza urinaria o la perdita del controllo della vescica è un problema molto comune nella popolazione anziana (sebbene possa comparire a qualsiasi età).

Sorge come conseguenza di una pressione all’interno della vescica che è superiore alla pressione che esiste nell’uretra.

Questa patologia appare più frequentemente nella popolazione femminile.

Cosa possiamo fare per l’incontinenza urinaria negli adulti?

Come abbiamo precedentemente commentato, la perdita di urina negli adulti più anziani causa molti svantaggi , in particolare l’autostima.

Quindi trovare alternative è essenziale per superare questo piccolo ostacolo quotidiano e ottenere conforto e tranquillità. Una delle alternative che ha acquisito maggiore rilevanza negli ultimi tempi è l’uso dei pannolini negli anziani .

Quando usare i pannolini per gli anziani?

La prima cosa che dovremmo fare è stabilire un orario regolare per andare in bagno (mai un periodo di tempo molto lungo tra un ciclo e l’altro) e cercare di rendere la strada per il bagno il più breve possibile per evitare problemi con le limitazioni degli anziani.

Questi suggerimenti dovrebbero essere applicati, con l’aiuto di un caregiver o no.

E se vediamo che sono insufficienti e che l’incontinenza urinaria è ancora un problema, è quando dovremmo considerare l’uso dei pannolini per gli anziani.

Uno dei metodi più efficaci per contrastare i suoi effetti.

Tipo di pannolini per gli anziani

Ammollo : sono posti tra il letto e il paziente e servono principalmente per proteggere il letto dalla fuoriuscita di urina.
Pannolino stretto : regolabile con strisce adesive utilizzate in modo simile ai bambini.
Pannolino intero : con una forma simile a quella degli abiti precedenti, per facilitarne l’uso e migliorare il comfort.

Buona cura per superare la dipendenza

L’uso dei pannolini per gli anziani è quasi inevitabile in caso di grave dipendenza. Ed è, come abbiamo già visto, il modo più rapido ed efficiente per affrontare l’incontinenza urinaria.

Trascurare, nelle persone con limitazioni significative (fisiche e mentali) è uno dei principali handicap per continuare con uno stile di vita sano e proteggere il loro benessere. Per questo motivo, ricorrere a cure professionali che siano sempre attente alle esigenze della persona anziana , aiuterà a non aggravare la loro dipendenza.

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Curiosità

Esempi di economia collaborativa e anziani

Internet e le nuove tecnologie hanno determinato un cambio di paradigma in cui sono comparsi nuovi modelli di consumo, tra i quali spicca l’economia collaborativa .

L’economia collaborativa viene presentata come uno scambio di prodotti e / o servizi basato sulle esigenze specifiche del consumatore, in contrapposizione ai benefici economici come unico motore dell’azienda.

Economia collaborativa e anziani

Associare questo nuovo modello di consumo alla vecchiaia è, a priori, difficile. E l’economia collaborativa è associata a nuove piattaforme digitali e strumenti tecnologici.

Servono da cornice perfetta per avvicinare queste iniziative alla maggioranza della popolazione, ma dove gli anziani possono essere relegati.

L’attuale divario digitale nelle società occidentali può significare che questi progetti non possono essere apprezzati dai membri degli anziani. Ma ci sono iniziative di economia collaborativa che cercano principalmente di soddisfare le loro esigenze .

Qual è il divario digitale?

È un fenomeno che si riferisce alla disuguaglianza che esiste tra le persone che possono avere accesso (e conoscenza) alle nuove tecnologie e quelle che non possono .

In questo secondo gruppo, possono essere incluse le persone anziane che, a causa della mancanza di conoscenza, ritengono impossibile accedere a tutti i vantaggi offerti da questo mezzo al resto della società (servizi, prodotti, ecc.).

Esempio di economia collaborativa per anziani

Nonostante quanto affermato nelle sezioni precedenti, ci sono alcuni esempi che ci mostrano come un’economia collaborativa e gli anziani, non devono essere concetti opposti.

Uno di questi, e uno che riflette chiaramente le virtù di questo modello di consumo, è quello del cohousing o dell’alloggio collaborativo.

Piattaforme che offrono la possibilità di connettersi con persone della stessa età per vivere insieme. Un tipo di servizio che cerca di posizionarsi come alternativa per evitare la residenza e raggiungere uno spazio ideale per la vecchiaia.

Alloggio collaborativo, una buona alternativa?

L’obiettivo di questo tipo di progetto è quello di creare un ambiente che favorisca l’invecchiamento attivo per gli anziani .

Evitare la solitudine ed entrare nei centri residenziali e trasferirsi in una casa con altre persone con bisogni simili sarà un passo avanti.

Ed è che vivere in una casa con persone di età simile aiuterà a stabilire sane abitudini di vita , a promuovere la libertà e le relazioni interpersonali.

Ciononostante, è vero che le proposte di alloggi collaborativi presentano anche alcune carenze e svantaggi.

Ad esempio, quando i limiti e le esigenze della persona anziana sono maggiori, vivere con altre persone in una situazione simile non sarà il più conveniente.

Per questo motivo, ricorrere a un servizio di assistenza domiciliare sarà il modo più efficace per ottenere tutti i benefici e, allo stesso tempo, evitare gli inconvenienti di un alloggio collaborativo o di un alloggio.

Tutte le garanzie per la vecchiaia

Alternative come il cohousing per gli anziani sono positive poiché portano i vantaggi dell’economia collaborativa a un segmento di età normalmente dimenticato.

Nonostante ciò, si deve comprendere che le esigenze di una persona anziana possono essere nulle o veramente limitanti, in questo senso, l’opzione che garantirà maggiore sicurezza, comfort e benessere sarà quella di avere un caregiver a casa .

L’opzione più comoda ed efficace.

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Curiosità

Anziani e nuove tecnologie

La comparsa e l’espansione delle nuove tecnologie è attualmente una costante in aree molto diverse della vita quotidiana di un paese (economia, sociale, industria, servizi, ecc.).

E grazie ai costanti progressi che derivano da questo fenomeno e che consentono di ottimizzare risorse e tempo, è possibile correggere problemi e situazioni avverse che in passato sarebbero state irreparabili o richiedere molto più tempo e dedizione.

Nonostante ciò, le nuove piattaforme digitali approfondiscono una nuova realtà: l’aumento del divario digitale che ha un forte impatto sulla popolazione anziana . E come fanno gli anziani a far fronte all’ascesa delle nuove tecnologie?

Definizione di digital divide

Dopo Internet e il boom della nuova tecnologia, il concetto di “digital divide” ha acquisito una certa rilevanza.

E questo fenomeno si riferisce alla crescente differenziazione tra persone (gruppi, istituzioni o paesi) che possono accedere a Internet e ai numerosi vantaggi che offre e quelle persone che, per motivi economici o per capacità, non possono usare di piattaforme digitali.

Questa situazione può causare la retrocessione di segmenti della popolazione che non possono accedere ai benefici dei componenti digitali . Spinti quindi a una maggiore vulnerabilità.

Nuove tecnologie e anziani

Le persone anziane sono uno dei gruppi più vulnerabili a causa del progresso delle nuove tecnologie . Il divario digitale, per motivi di mancanza di capacità e adattamento al nuovo mezzo 2.0, ha un impatto diretto sulla vita quotidiana degli anziani.

Settore sociale che vede tante soluzioni innovative che passano davanti a loro senza essere in grado di ottenere i vantaggi di questo nuovo ambiente competitivo.

Ma non è sempre così. La tecnologia nasce per risolvere i problemi in modo agile e pratico. E in questo senso, gli anziani si trovano come la stragrande maggioranza degli strumenti digitali non sono destinati agli anziani e vedono passare i loro benefici senza essere in grado di raggiungerli.

Limitazioni degli anziani per quanto riguarda la tecnologia

Il divario digitale nelle persone anziane è spiegato attraverso i seguenti fattori:

Capacità fisica : il progressivo deterioramento dello stato fisico dall’età di 65 anni può avere un impatto sulla possibilità di utilizzare queste nuove tecnologie.
Capacità cognitiva : il deterioramento influisce anche sulla capacità cognitiva della persona. Questa situazione può impedire l’uso di strumenti digitali presentando episodi di disorientamento o confusione.
Difficoltà di adattamento : insieme ai fattori spiegati sopra, le nuove generazioni sono nate in questo nuovo ambiente digitale. Ma nel caso degli anziani, il loro arrivo è già arrivato a uno stadio molto più avanzato e la loro adozione, quindi, è molto più difficile.

Vantaggi del mondo digitale negli anziani

Cercare di avvicinare le nuove tecnologie agli anziani, con progetti e misure innovativi, sarà molto utile per continuare a potenziare l’intera popolazione nel suo insieme. Alcuni dei principali vantaggi dell’utilizzo di nuove tecnologie sono:

Maggiore autonomia.
Comunicazione migliorata.
Benefici cognitivi.
Umore migliorato.

In breve, l’uso delle nuove tecnologie non dovrebbe essere limitato a solo una parte della popolazione .

Devono esserci progetti e iniziative che cercano di avvicinare i benefici dell’ambiente digitale ai settori più vulnerabili in modo che le sinergie di questo tipo di strumento colpiscano l’intera popolazione.

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Curiosità

Psicologia. Medicina della mente. Anziani

Di poche cose sono sicura ed una di queste è che non nasciamo come fogli bianchi. Se avete osservato figli e nipoti fin dai primi vagiti vi sarete accorti che ciascuno arriva sulla Terra con il proprio temperamento e delle tendenze congenite.

Siamo mondi già caratterizzati, ma pronti a nutrirsi del contesto che ci ha cresciuti,

Era troppo intrigante esplorare le varie branche della piscologia ed io qualche tomo l’ho letto. Una fatica da Sisifo! Salivo da una parte, scivolavo sull’altra!

Mi sentivo sconcertata dalle ossessioni di Freud, conquistata dalle ampie visoni di Jung e mi divertivo con le devianze di Groddex.

Tra le amiche che hanno fatto espierienza di terapie psicologiche, alcune mi hanno confessato di esserne soddisfatte, altre deluse.

Ho sperimentato il ‘Dialogo delle voci’ con una breve sessione dal risultato fulmineo su sassi forse non troppo nascosti.

I sacerdoti della psiche

Lo so che c’è da temere fulmini e saette nello zappettare intorno alle proprietà private, privatissime, degli addetti ai lavori. Troppi libri hanno dovuto masticare e rimasticare perché accettino le intromissioni di una come me, estemporanea in tutto, di tutto curiosa.

Io, invece le ho apprezzate moltissimo.

Ci sono più cose, Freud, tra cielo e terra, che in tutta la tua psicologia, a principiare dalle nostre teste, che navigano a qualche spanna dal terreno. Tuttavia, ammetto che le esplorazioni compiute fuori e dentro di me mi sono state utili.

La Filosofia semina, la Psicologia trivella.

Mii chiedo cosa accada quando la Psicologia, complessa, salvifica e imperfetta come ogni farmaco, si scontra con le libere ali della Filosofia.

La prima analizza le caverne psichiche, l’altra scorrazza tra quelle universali, ma credo che siano piuttosto conseguenti nello studio dei comportamenti umani, magari con alterne valutazione su cause ed effetto, azioni e reazioni.

Semplificando (parecchio)

La Psicologia afferma che la conoscenza ci può liberare dalle nostre paure.

La Filosofia sostiene che la conoscenza può aprire le nostre menti.

E conoscenza sia.

Di tempo ne abbiamo, e di esperienza, per leggere libri che ci permettano di pucciare le nostre curiosità in materie dotate dell’afflato respiratorio del ginger ed in quelle evocative dell’alloro…

Poderosa o spicciola che sia, la vostra indagine vi farà comprendere meglio, per meglio combattere, le perdite dovute all’erosione del tempo sulla salute del cervello nella tarda età. Non tutto è peduto, credetemi. Potreste guadagnare piacevoli sorprese.

Un suggerimento?

Per ottenere risultati soddisfacenti, dovremmo riunciare una volta per tutte a “…quell’irrigidimento interiore della determinazione che è come uno sbadiglio represso.

Questa frase, così significativa degli stati interiori di ogni età, ma più spesso della nostra, è di Doris Lessing. Un premio Nobel, carimiei!

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Curiosità

Virus ozio e anzianità

Andiamo diretti al tema di questi giorni

Fare e non fare? Questo è il dilemma.

In questi giorni l’ozio è diventato un salvagente imposto a tutti, anche agli anziani che si sono riciclati come nonni.

Mancano i nipoti ed è certo che foto e video non sostituiscono i giochi e le risate che ci fanno fare.

Dobbiamo avere pazienza. Impariamo a lasciar correre le ore senza rincorrerle per andare alla chiusura dell’asilo.

Elogio al dolce far niente

È un’eletta compagnia quella che apprezza il.Nonfare.

Proviamo ad allinearci con sociologi, scrittori, filosofi amanti della pigrizia.

Lo storico dell’arte Bertand Russel scrisse un gustoso, ironico, arguto ‘Elogio dell’ozio.’ E lo scrittore Ferrnando Pessoa sosteneva che scegliere metodi per non agire è stata l’attenzione e lo scrupolo della sua vita.

Un esempio?

Ecco delle frasi estratte da ‘Elogio della pigrizia’ di Jacques Leclerc.

“Non è correndo nel tumulto delle folle che la bellezza si schiude, si riconosce….

Se talvolta un pensiero un capolavoro scaturisce in un lampo è perchè l’ha preceduto una lunga incubazione di vagabondaggio ozioso… Le grandi opere e le grandi gioie non si gustano correndo.”

Avete capito? E non state a rimuginare se non avete combinato un’opera d’arte!

Intanto avrete aperto qualche spiraglio interiore; ci sarà tempo per accedere a spazi immaginativi, illuminanti.

Esercizio giornaliero.

Ora, qui, l’ozio è inteso come un’occasione per ritemprarsi. Non voglio riferirmi alla meditazione e discipline simili.

Questa pratica oggi è riservata solo a coloro che le conoscono bene e possono farle da soli.

Ho fatto yoga, qualche decennio fa. Da qualche parte, chissà dove, sarà rimasto un manuale.

Proviamo ad abbandonarci al riposo in un ambiente confortevole, a nostro gusto e misura.

Io preferisco il silenzio, ma voi potete scegliere una musica rasserenante.

Teniamo il corpo immobile mentre il cervello si libera piano piano delle preoccupazioni ed i refusi della giornata.

Se trascorriamo giornate lente, serene, il sonno notturno scivolerà senza spintarelle sonnifere.

Direte voi: e le pulizie di casa? La spesa? L’alimentazione?

Rassicuratevi. Non voglio fomentare un eccesso di pigrizia. Bisogna pur mangiare, che diamine!

In un giorno ci sono 24 ore: 8 per dormire (magari!) e 8 da utilizzare per le necessità domestiche e familiari. Restano 8 ore .Giusto?

Conciliare lavoro e riposo

Semplificate la vostra vita dedicando ogni giorno ad una occupazione specifica. Alternate i giorni delle pulizie (un giorno, una stanza), con quelle dedicato alla spesa, al bucato, la cucina.

Qualche ricetta ‘svelta’?

Sono infinite quelle offerte dalla pasta. Preparate varie salse per condirla. dedicando qualche ora di un unico giorno settimanale: mattina o pomeriggio, a piacer vostro.

Che le mettiate sottovuoto o in freezer, vi consentiranno pasta ben condita tutti i giorni.

Nello stesso giorno si possono preparare anche le verdure stufate, i legumi lessati, uno spezzatino.

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Alimentazione per Anziani

Alimentazione pregiudizi e coabitazioni per anziani

Diciamolo subito: l’anzianità è votata ad una parità dei sessi che non sempre è gradita alle mogli.

Non ci credete? Chiedetelo alle casalinghe.

Quando l’età della pensione si traveste da professione democratica.

Dopo millenni passati a dividersi i compiti: lui fuori di casa a combattere i draghi, lei dentro a combattere con i figli e la spesa, ogni donna è costretta a scivolare in una fase che somiglia alla pratica delle cosiddette pari opportunità.

E allora, perché la sequela di sfoghi scambiati con le amiche?

Qualche estratto?

“Ora che i figli hanno i loro giri, ora che mi posso godere un po’ di meritato riposo, mi tocca l’invasione dell’unno che pretende di cucinare. E non solo la domenica, ma tutti i santi giorni!”

“E il mio? Lo sai, eh, lo sai che passo ore dietro all’aspirapolvere, tentando di sfuggire alle sue richieste? Dov’è il colino? Mi dai il pepe? Ma dove tieni il.. coso? (mestolo, tanto per citare ‘La versione di Barney.’ Ma dell’alzheimer parleremo in altra occasione).”

Ecco il lamento che si leva dalle case da quando i mariti in pensione si alzano al mattino, belli freschi di giornata e pronti ad intasare, sequestrare, sporcare la bella, scintillante cucina, custodita con ogni genere di sostanza chimica per debellare il minimo passaggio di un batterio incauto.

Insomma, anche quei rapporti coniugali che sono filati lisci come l’olio, dovranno fare i conti, da ora in avanti, con le esigenze di un’assidua convivenza.

E arriviati alla somma, son cavoli!

Eggià. I cavoli.

I nutrizionisti sostengono che siano pieni di antiossidanti che fanno tanto bene.

Io mi fido, mi devo fidare, figuriamoci, da incompetente quale sono.

Però i cavalli non mi piacciono. O specificando: non tutti.

Come si può non accontentare la minestra di pane, quando chiede, pretende, il cavolo nero, specialmente se è destinata a diventare ribollita?

E mi piace molto, troppo, il cavolfiore in gratin. Conviene alleggerirlo se non volete trovarvi, come è capitato a me, a combattere contro una terribile colica.

Un consiglio?

Da allora, i pezzetti di calfiore li faccio bollire e poi li spadello velocemente.

Prima di metterli in forno li copro con un misto di ricotta, latte e grana, con buona pace degli integralisti culinari.

Atteniamoci al buon senso, alla logica, ai propri gusti.

Le altre specie di cavoli, inclusi i cavolini di Bruxelles, li lascio agli assertori del fatto che se una cosa fa bene bisogna farsela piacere.

Ma chi lo dice? La natura, madre maestra, ci aiuta ad aiutarci. E allora diamole retta! Mio figlio non ha più assaggiato un puré da quando gli fu imposto a scuola.

E anch’io ho degli sgradevoli ricordi. Fortuna che nella mia famiglia d’origine non usavano simili barbarie.

I piatti ingrati si potevano sostituire con fette di pane e formaggio, oppure pane e pomodoro strusciato e condito e anche pane, burro e pasta d’acciughe.

Ecco perché risale dall’infanzia la mia abitudine di tenerne sempre un tubetto in frigo. Può insaporire un risotto, una pasta, dei formaggi molli, però va usato con parsimonia.

Nell’epoca dei fuochi tiepidi occorre dosare obblighi e scappatoie, calcolati con un rapporto che da stretto è diventato strettissimo, tra alimentazione e salute

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Viaggi e Tempo libero

I passatempi per gli anziani

Quali possono essere gli svaghi degli anziani al tempo del coronavirus? I viaggi sono sospesi, le palestre chiuse. L’unico sport concesso sta nella giratina al supermercato e ritorno.

E così corrono i pensieri alle gesta, nostre ed altrui, che si svolgevano fuori dalle mura domestiche.

C’era una volta, e speriamo che torni presto, l’uso di svagare le giornate con le lezione di danza, classica o popolare, le biciclettate all’aria aperta,

E si sospira per i perduti capannelli con gli amici, le curve e le gradinate deserte.

Rievocazioni storiche

Chissà se la prossima estate potremo assistere agli storici tornei. Piacciono anche agli anziani i gagliardi spettacoli, malgrado le spinte alla globalizzazione, o forse, per accogliere i mutamenti degli ultimi decenni senza disperdere le proprie usanze.

Nella mia Toscana, il ricordo deile antiche giostre rionali si ritrova nel calcio in costume, il palio, la giostra del saracino e tanti altre festose commemorazioni del nostro passato.

Nei tempi pandemici conviene rivolgere l’attenzione alle abilità che non sono misurate in mezzo alla folla, di campioni forzuti a due o quattro zampe. Anche nell’alimentazione ci sono le faide campanilistiche. E come ci si accapiglia nel contestare la provenienza ‘vera’ delle cosiddette ricette regionali!

Le nonne cuciniere

Io non sono una di quelle nonne cuciniere inneggiate alla televisione dai ricordi di chef e comuni mortali, nostalgici del buon vecchio, indigesto, cibo.

Ho sempre cucinato per bisogno, supportata l’imperizia dall’avvento dei prodotti surgelati e da qualche straccio di fantasia.

Corso di cucina.

Ecco perché, parecchi anni or sono, frequentai un corso di cucina. Alla ‘maestra’ che eseguiva i piatti applicando istruzioni che si trovano dovunque, chiesi di inserire qualche variabile, tanto per cambiare. Lei si risenti. “Qui si insegnano i metodi tradizionali!”

Io, tapina, mi tacqui, ohibò.

Tornai a casa borbottando: chi vuole cucinare le ricette come sono nate dovrebbe far ricerche sugli usi alimentari in voga centinaia di anni fa. Forse millenni.

Un esempio.

La scottiglia è un tipico piatto etrusco, a cui, oggi, si aggiungono i pomodori. All’inizio, come molti piatti popolari, era fatta con gli avanzi, probabilmente di carni arrostite.

Il resto dipendeva, ed ancora dipende, dalle zone in cui si pratica.

Ricette del tempo che fu: scottiglia di Pratovecchio

Mario da Monte, pseudonimo di un gaudente gastronomo vissuto nei primi anni del novecento, prevede una base di manzo agnello pollo anatra tacchino faraona coniglio piccione maiale. Pare che si possa evitare soltanto il manzo e il piccione. E menomale!

Preparazione:

Fate imbiondire il classico battuto di cipolla carota, sedano in un tegame d coccio, se lo avete; altrimenti usate il solito tegame, sperando che l’autore della ricetta non la prenda male.

Aggiungere le carni, girandole più volte nell’olio evo per farle rosolare. A seguire: abbondante vino rosso e brodo di carne.

Dopo due ore di lento blo blo, unire passata e concentrato di pomodoro, sale, peperoncino.q.b. Infine, la chicca: fette di pane ben tostato e agliato.

Questa è la ricetta in uso a Pratovecchio, delizioso paese del Casentino. Messa così, sembra un piatto eccellente, forse troppo ricco per noi dell’era quarta! Nei paesi limitrofi corrono altre versioni; figuriamoci le mutazioni, appena ci si allontana!

Insomma, tutto fa brodo, purché sia saporoso, per realizzare la scottiglia!

Variante per stomaci bizzosi

La mia personale rivisitazione, e pazienza se scandalizzerò qualche contrada, prevede pollo e coniglio, arrostiti separatamente con olio evo, peperoncino (pochino) aglio, rosmarino, salvia, sale e mezzo bicchiere di vino; al maiale, o all’agnello (metto solo uno dei due), aggiungo l’alloro. A fine cottura unisco le carni e le spadello insieme a qualche pezzetto di pomodoro.

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Salute

Cura della pelle negli anziani

Prendersi cura della pelle negli anziani è molto importante, poiché nel corso degli anni invecchia e perde qualità.

La caratteristica più visibile della pelle degli anziani è che compaiono le rughe. Inoltre, la pelle perde grasso e allo stesso tempo diventa più sottile.

I passaggi da seguire per la cura della pelle negli anziani

La pelle dei nostri anziani è più sensibile, quindi perde la capacità di proteggersi dagli agenti esterni.

Questo fatto influenza in particolare la loro qualità di vita e benessere, motivo più che sufficiente per proteggere e prendersi cura della pelle con cura.

La cura della pelle negli anziani non dovrebbe limitarsi ai casi di malattia. Altrimenti, metteremo a rischio la tua salute.

Uno degli aspetti più influenti nella cura della pelle è proprio l’ igiene nelle persone anziane .

In sintesi, vogliamo enfatizzare l’uso di saponi a pH neutro, nonché la corretta pulizia di piedi e mani.

Poiché le cellule della pelle diventano più sensibili e fragili, l’idratazione diventa essenziale.

Di seguito lo dettagliamo in modo più approfondito:

Idrata la pelle

La pelle, come regola generale, deve essere mantenuta idratata.

Nel caso dei nostri anziani, inoltre, c’è una maggiore secchezza.

Quindi, per evitare lesioni, la migliore protezione che possiamo offrire ai nostri anziani sono idratanti e oli naturali come le mandorle. Allo stesso modo, un altro aspetto di cui dobbiamo occuparci è la nutrizione.

Le persone anziane, per idratare la pelle, devono bere molta acqua. E, allo stesso tempo, dovrebbero aumentare il cibo con i liquidi.

Per questo motivo fa bene alla salute mangiare 5-7 pezzi di frutta ogni giorno.

Questa routine quotidiana fornirà antiossidanti naturali, aiutando a rallentare la perdita di proprietà della pelle.

Proteggi la pelle dal sole

Come abbiamo precedentemente commentato, la pelle si secca nel corso degli anni.

Pertanto, dobbiamo coprire la pelle dal sole in modo che non diventi nemmeno più secca.

Abbiamo interiorizzato che gli anziani devono proteggersi dal sole in estate, che è quando ha la maggiore incidenza negativa.

Ma non dobbiamo dimenticare che un’esposizione prolungata non fa bene alla salute della pelle. In questo caso, avremmo due opzioni: una di queste sarebbe quella di applicare creme protettive ogni due ore.

L’altro, e più efficace, sarebbe evitare il contatto diretto con il sole nelle ore di maggiore forza. Cioè, l’intervallo di ore di mezzogiorno.

Evitare e proteggere gli sfregamenti

L’uso di tessuti inappropriati negli indumenti provoca irritazioni. Questo porta a ferite fastidiose o alla comparsa di piaghe.

La nostra prima raccomandazione è che le persone anziane usano tessuti naturali come il cotone per prendersi cura della propria pelle.

Nel caso delle calzature, le donne dovrebbero evitare l’uso del tallone e, in generale, uomini e donne dovrebbero indossare calzature comode e larghe.

Se per qualche motivo si è verificato uno sfregamento, non appena li rileviamo possiamo applicare loro creme protettive.

Sono rapidamente assorbiti, quindi agiscono immediatamente. Questo ci farà rilevare il problema e cambiare vestiti o scarpe mentre guariamo la ferita.

Altri fattori da considerare per la cura della pelle negli anziani

Oltre a quanto sopra, la cura della pelle negli anziani non finisce qui. In effetti, devi evitare alcune abitudini, prestare attenzione ed essere consapevole dei futuri eventi della pelle.

Ti diamo alcuni esempi:

Stress quotidiano. Lo stress non fa bene a nessuno, giovane o vecchio. Né è per la pelle, quindi devi sapere come rilassarti e condurre una vita tranquilla.
Evita le cattive abitudini. Tabacco, alcool o alimenti trasformati sono agenti che attaccano l’intero organismo. Pertanto, il suo consumo deve essere ridotto o rimosso dalle abitudini quotidiane.
Evitare luoghi con molto vento o aria molto secca.
Non abbronzarsi. Altrimenti, potremmo essere a rischio di cancro della pelle.