Categorie
Salute

La persona anziana in piena facoltà mentale

Se il vostro familiare più anziano ha qualche problema di salute, ma gode del pieno potere sulle sue facoltà mentali, è giusto che sia lui a decidere dove vuole invecchiare.

Quando la questione è stata sollevata, potrete dialogare insieme sul suo futuro, esprimere la vostra opinione, ma anche lasciarvi coinvolgere attivamente nelle sue decisioni.

È normale che abbia qualche remora a cambiare casa e consuetudini. Se volesse continuare a vivere nella sua abitazione potrebbe essere necessario prendere in esame la possibilità di un aiuto.

La persona anziana ha una patologia cognitiva

Se l’anziano soffre di una malattia che influisce sul suo funzionamento mentale è un importante punto di forza la presenza di un caregiver per garantirgli l’assistenza e le cure necessarie. In mancanza di questa figura familiare, dovrete ricorrere al supporto di una terza persona che stia al suo fianco in caso di emergenza. In questo caso dovrete spiegare al paziente le ragioni di questa decisione, presa per salvaguardare la sua sicurezza. Dovrete fargli capire che questa persona lo sosterrà nell’affrontare le necessità giornaliere, ma non gli impedirà di conservare il suo spazio e le sue abitudini.

Autonomia e indipendenza

La solitudine può avere gravi conseguenze per la salute degli anziani. La presenza di una figura familiare o professionale può essere di aiuto anche per migliorare la qualità della sua vita. Poter parlare con qualcuno, scherzare, scambiare opinioni è la chiave per l’autostima.

Chi è delegato all’assistenza di una persona anziana deve impegnarsi perché mantenga o ritrovi, almeno in parte, le sue capacità motorie e mentali. Ecco perché è essenziale disporre di compagnia nella vecchiaia.

La persona anziana fisicamente e mentalmente attiva

Un anziano in buone condizioni di salute fisiche e mentali potrebbe distrarsi partecipando ad alcune attività domestiche. Per fargli passare il tempo sarebbe conveniente che chi lo segue nelle sue attivitàà quotidiane predisponga dei compiti che possano essere svolti dall’anziano senza creargli problemi. E nel frattempo, potrebbe divertirlo raccontando degli aneddoti, ascoltare le sue storie passate.

Accompagnamento

L’assistenza del caregiver è indispensabile per accompagnare la persona anziana agli appuntamenti

fissati con medici, dentisti e per altre commissioni, ma sarà necessario anche per fargli compagnia e garantire la sua sicurezza mentre compie la sua passeggiata.

Una volta che il paziente comprende i vantaggi di avere a disposizione questo utile sostegno, potrete discutere insieme sulla scelta del caregiver, consentendo un periodo di prova ad entrambi. La persona prescelta potrà ritirarsi se si sentisse a disagio oppure invasa dalle pretese dell’anziano di cui si deve occupare.

Categorie
Curiosità

Psicologia. Medicina della mente. Anziani

Di poche cose sono sicura ed una di queste è che non nasciamo come fogli bianchi. Se avete osservato figli e nipoti fin dai primi vagiti vi sarete accorti che ciascuno arriva sulla Terra con il proprio temperamento e delle tendenze congenite.

Siamo mondi già caratterizzati, ma pronti a nutrirsi del contesto che ci ha cresciuti,

Era troppo intrigante esplorare le varie branche della piscologia ed io qualche tomo l’ho letto. Una fatica da Sisifo! Salivo da una parte, scivolavo sull’altra!

Mi sentivo sconcertata dalle ossessioni di Freud, conquistata dalle ampie visoni di Jung e mi divertivo con le devianze di Groddex.

Tra le amiche che hanno fatto espierienza di terapie psicologiche, alcune mi hanno confessato di esserne soddisfatte, altre deluse.

Ho sperimentato il ‘Dialogo delle voci’ con una breve sessione dal risultato fulmineo su sassi forse non troppo nascosti.

I sacerdoti della psiche

Lo so che c’è da temere fulmini e saette nello zappettare intorno alle proprietà private, privatissime, degli addetti ai lavori. Troppi libri hanno dovuto masticare e rimasticare perché accettino le intromissioni di una come me, estemporanea in tutto, di tutto curiosa.

Io, invece le ho apprezzate moltissimo.

Ci sono più cose, Freud, tra cielo e terra, che in tutta la tua psicologia, a principiare dalle nostre teste, che navigano a qualche spanna dal terreno. Tuttavia, ammetto che le esplorazioni compiute fuori e dentro di me mi sono state utili.

La Filosofia semina, la Psicologia trivella.

Mii chiedo cosa accada quando la Psicologia, complessa, salvifica e imperfetta come ogni farmaco, si scontra con le libere ali della Filosofia.

La prima analizza le caverne psichiche, l’altra scorrazza tra quelle universali, ma credo che siano piuttosto conseguenti nello studio dei comportamenti umani, magari con alterne valutazione su cause ed effetto, azioni e reazioni.

Semplificando (parecchio)

La Psicologia afferma che la conoscenza ci può liberare dalle nostre paure.

La Filosofia sostiene che la conoscenza può aprire le nostre menti.

E conoscenza sia.

Di tempo ne abbiamo, e di esperienza, per leggere libri che ci permettano di pucciare le nostre curiosità in materie dotate dell’afflato respiratorio del ginger ed in quelle evocative dell’alloro…

Poderosa o spicciola che sia, la vostra indagine vi farà comprendere meglio, per meglio combattere, le perdite dovute all’erosione del tempo sulla salute del cervello nella tarda età. Non tutto è peduto, credetemi. Potreste guadagnare piacevoli sorprese.

Un suggerimento?

Per ottenere risultati soddisfacenti, dovremmo riunciare una volta per tutte a “…quell’irrigidimento interiore della determinazione che è come uno sbadiglio represso.

Questa frase, così significativa degli stati interiori di ogni età, ma più spesso della nostra, è di Doris Lessing. Un premio Nobel, carimiei!